Blade Runner 2049

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Blade Runner non è solo un film. Parliamo di una vera e propria icona, quasi un fenomeno di costume, che nel lontano 1982 cambiò completamente il modo di intendere il cinema di fantascienza, prima di allora scandito solo da timidi tentativi o dai pionieri storici del dopoguerra. Ora, anno 2017, è il turno del sequel ufficiale: Blade Runner 2049

“Avvampando gli angeli caddero…”
Nessuno infatti, prima della pellicola originale di Ridley Scott, aveva pensato di riprodurre sul grande schermo e con una tale enfasi, una Los Angeles del futuro così dettagliata, cupa e polverosa. Harrison Ford, reduce dal successo del suo Han Solo nei primi capitoli di Star Wars, accantonava la sua tipica ironia dando vita al suo personaggio noir più riuscito e complesso, quel poliziotto Rick Deckard che ancora oggi il pubblico osserva con occhio attento, quasi dubitasse sempre delle sue origini sintetiche e non umane. Ora, ben trent’anni dopo gli eventi narrati nel primo Blade Runner, il regista franco-canadese Denis Villeneuve (autore del recente e suggestivo Arrival e del prossimo Dune) ritorna nella L.A. del futuro, quella metropoli nera e piovosa popolata da umani, freak e replicanti.
“La storia non è finita. Manca ancora una pagina”. La voce fuori campo nell’ultimo trailer di Blade Runner 2049 suggerisce che manca ancora qualche tassello. L’Agente K – interpretato da Ryan Gosling – si mette alla ricerca proprio di quell’agente Deckard/Harrison Ford per porgli alcune domande di vitale importanza. Lo troverà invecchiato, indifeso, esiliato in chissà quale parte dello stato per sfuggire a chi gli da la caccia da oltre trenta lunghissimi anni. Oltre alla coppia di sbirri, nella Los Angeles del 2049 faranno la loro comparsa personaggi nuovi di zecca, ognuno dei quali legato a doppio filo al destino di K e di Deckard: dalla bellissima e affascinante cubana Ana De Armas, a Robin Wright (già vista di recente nella serie tv di House of Cards), passando per Dave Bautista (Guardiani della Galassia 1 e 2), Sylvia Hoeks e Jared Leto, in un ruolo che sembra posizionarlo giocoforza nei panni del villain della pellicola (dopotutto, parliamo pur sempre dell’attore che ha dato le fattezze al nuovo e inquietante Joker in Suicide Squad). Tuttavia, nulla è certo e nulla e scontato, soprattutto perché le informazioni ufficiali sono davvero pochissime, lasciando spazio solo a ipotesi e teorie più o meno plausibili.
“La luce che arde col doppio di splendore brucia per metà tempo”
Nel 2019 il personaggio di Ford dava la caccia a quattro replicanti reietti, ora è Gosling a percorrere il Bibi’s Market di notte, mentre gli esuli di una città che sembra rinnegare se stessa e il proprio passato popolano le strade fino alle prime luci dell’alba. E le ballerine ologramma, gli edifici colossali e le proiezioni al laser uniscono i linguaggi di una metropoli, mentre il lungo trailer strizza l’occhio al look sci-fi del 1982 pur apparendo lo scenario più complesso, vario e sicuramente meno cupo del predecessore. In un’altra sequenza possiamo intravedere Gosling condividere un momento di di intimità con Joi, ovvero il personaggio di Ana de Armas. E la mente inevitabilmente vola alla storia impossibile tra Ford e la replicante Rachel, interpretata da Sean Young. Se quello fosse infatti stato solo l’inizio? 
Il malvagio Roy Batty nel primo film auspicava – imponendo la violenza frutto della disperazione – che i replicanti potessero vivere una vita più lunga, vera e intensa, al contrario dei poveri androidi della serie Nexus 6 coi loro quattro anni di autonomia. Probabilmente, è proprio su questo tasto che andrà a battere Blade Runner 2049: può l’evoluzione tecnologica toccare di pari passo anche quelal dela vita stessa, seppur artificiale? E poi, è davvero così scontato che l’epilogo della final cut – ovvero la celebre scena del “sogno dell’unicorno” che darebbe per scontato il fattore replicante del poliziotto Rick Deckard – sia il finale che meritiamo? La risposta a queste e ad altre domande la sapremo il 5 ottobre, giorno in cui il film di Villeneuve arriverà nelle nostre sale.

Vibrante, frenetico, esplosivo: il nuovo trailer di Blade Runner 2049 sembra porre le basi per un film meno cupo e angosciante del primo, storico capitolo, ponendosi come la “pagina finale” di un racconto che si credeva estinto nel lontano 1982. O 2019, fate voi. Non è chiaro se il film riuscirà a imporsi come baluardo della fantascienza come fece il capostipite: l’unica cosa certa è che l’agente K e l’ex poliziotto Rick Deckard hanno una questione in sospeso da portare a termine. Solo allora, potremo vedere cose che voi umani potete solo immaginare.