Blackmagic Intensity Shuttle

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a cura di Matteo Bussani

Mentre Avermedia, Elgato e recentemente anche Razer si sono buttate nel mondo dei prodotti dedicati al capturing di segnali video partendo dal basso, ovvero proponendo prodotti sempre più performanti, ma sempre rivolti a una fascia di mercato consumer, Blackmagic ha svolto il processo inverso. Forte della presenza oramai storica nel settore multimediale a livello professionale, ha deciso di puntare su prodotti con caratteristiche peculiari, soprattutto in questo ambito, che garantissero anche a un utente più amatoriale impostazioni avanzate e qualità di registrazione superiore.

Strategie diverseSebbene le funzionalità dell’Intensity Shuttle siano le stesse delle proposte delle marche sopra citate, la concorrenza con questi prodotti è fondamentalmente solo di facciata. Gli obiettivi posti sono completamente diversi e se infatti le prime sono ad appannaggio esclusivo dell’utilizzo con le console, lo Shuttle nasce con la necessità di recuperare un segnale digitale o analogico principalmente da fonti più generiche, come una videocamera o un registratore. Entrando nel tecnico, il tipo di video sampling parla chiaro dato che lo spazio colore nativamente accettato dalla scheda è quello YUV, diverso dall’RGB proprio delle console di ultima generazione e con la compatibilità giunta solo a posteriori con un aggiornamento che ne sblocca la capacità di conversione a livello hardware.A ingressi la scheda è fornita con tutto quello che può servire, video e audio, analogici e digitali. Si è così in grado di registrare da qualsiasi fonte non protetta; purtroppo nella confezione non sono presenti tutti i cavi necessari che dovranno essere acquistati a parte, andando ad accrescere la spesa per un investimento, di per sé, già non troppo economico. Il prezzo a cui possibile reperire il prodotto si aggira infatti intorno ai 200 euro, decisamente di più delle concorrenti, ma passiamo ora a elencare i vantaggi di questa scheda di acquisizione. 

Qualità professionale…Se dal punto di vista delle funzionalità spicce siamo fermi alla registrazione senza latenza in 1080p a 30fps, dal punto di vista del risultato possiamo garantire una qualità video effettivamente eccezionale. La precisione del colore a 10bit risulta impareggiabile e permette una resa a schermo impeccabile del footage registrato. Non solo, la scheda promette un’acquisizione senza compressione che sebbene richieda una velocità dei dischi propria di soluzioni professionali e costose, rende possibile una qualità video indistinguibile dall’originale che non grava in alcun modo sulla CPU. Tutta potenza risparmiata e disponibile per gli effetti in tempo reali attuati tramite software di terze parti (tra questi troviamo i soliti Premiere, After Effects, DaVinci Resolve ecc).In quanto a software, all’interno della confezione troviamo un cd con l’editor video DaVinci Resolve Lite, versione freeware della controparte professionale, che permette la gestione e il montaggio di ogni tipo di file generato dalla scheda, per non parlare del color grading, da sempre punta di diamante di questo programma. Peccato che le molteplici funzioni avanzate e l’assenza di un tutorial chiaro lo rendano inadatto alla maggior parte delle persone, specialmente quelle a cui è dedicato questo tipo scheda. L’altro software presente su disco è Media Express che contiene nel suo pacchetto anche i driver, che abilitano le funzionalità della scheda, altrimenti inutilizzabile. Media Express è un po’ l’interfaccia del nostro registratore, ci permette di selezionare la qualità e i vari formati, dopo di che, una volta partita la registrazione, ce la fa monitorare per poi infine gestirne i video come in una galleria una volta conclusa.

… non a portata di tuttiLe impostazioni seguono il trend del pacchetto, rimanendo molto avanzate e non di immediata comprensione, anche se, in fine dei conti, le due macro-possibilità si traducono in formati compressi e non compressi. Questi ultimi sono ingestibili per tutti coloro che hanno un hard-disk meccanico o anche solo un ssd non troppo performante. Le richieste di banda per scrivere un file del genere sono talmente alte da saturare in men che non si dica tutte le risorse e dare adito ad una copiosa perdita di frames. I file compressi d’altro canto sono risultati più efficienti e comunque molto buoni per resa grafica, anche se hanno richiesto circa il 20% di utilizzo CPU su un Intel i5 di terza generazione.La scheda è comunque compatibile, previo l’aggiornamento agli ultimi firmware, anche con i software di livestreaming più diffusi (leggasi OBS e Xsplit), che sono oramai noti al pubblico videogiocatore.

Con Intensity Shuttle, Blackmagic punta a un pubblico estraneo alla casa e lo fa con un hardware dalle caratteristiche peculiari e con un parco software studiato per gente già inserita nel mondo del video editing. La vicinanza ai giocatori è più di facciata e non si traduce in alcun modo in vantaggi pratici nell’utilizzo del software, per fortuna la compatibilità con OBS e Xsplit risolve gran parte dei problemi. Entrando nel merito della qualità video non possiamo che riconoscere la dote spiccata di questo Shuttle che riesce a coprire completamente un segnale con precisione di colore a 10 bit. La scheda tra l’altro è in grado, a livello hardware, di gestire un flusso non compresso, estremamente vantaggioso, ma sfruttabile soltanto se in possesso di un apparato di storage all’altezza.