Anteprima

Battlefield 4

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a cura di FireZdragon

Stoccolma Battlefield quest’anno vuole stupire. Vuole dimostrare al pubblico di avere la forza necessaria per abbattere qualsiasi tipo di barriera e divenire lo sparatutto in prima persona numero uno sul mercato. Un compito assolutamente non facile se pensiamo alle vendite della concorrenza diretta ma, considerando i continui miglioramenti del prodotto negli anni e il feedback dei giocatori, è sicuramente il titolo EA a poter vantare il risultato migliore in termini di responso del pubblico.
Il Creative Director Lars Guustavvson e Aleksander Grondal sono molto fieri di questa cosa, e nelle loro parole si legge chiaramente la voglia di fare meglio con ogni capitolo: il loro “abbiamo appena grattato la superficie di quello che Battlefield può offrire” dà un’idea abbastanza chiara di quanto maestoso e spettacolare stia divenendo il titolo DICE.
Obiettivo principale quindi è quello di riuscire a ricreare le stesse emozioni del campo di battaglia e al contempo, ovviamente, elargire divertimento a tutto spiano. Negli studi DICE di Stoccolma abbiamo messo le mani per più di un’ora sul titolo, in una nuovissima modalità multiplayer di cui vi parleremo a breve, e gettato uno sguardo più approfondito al Commander Mode e al Battlelog.
Levolution, come canterebbero gli U2 a Shangai
Un assaggio dell’impronta che il nuovo Frostbite ha lasciato su Battlefield 4 l’abbiamo già avuta allo scorso E3, quando un palazzo di più di trenta piani in una Shanghai ormai invasa da assaltatori e mezzi da sbarco si è letteralmente disintegrato dopo qualche carica ben piazzata sotto i nostri occhi, andando a modificare in maniera permanente il campo di battaglia.
Ma non è solo in questo modo che DICE intende rendere l’ambiente parte integrante degli scontri. Se su larga scala il concetto rimane quello, feature minori andranno a modificare significativamente ogni schermaglia, facendo scattare ad esempio un allarme di un’auto parcheggiata e attirando quindi tutte le attenzioni dei nemici, o facendo crollare un intero muro su uno stretto passaggio impedendone così l’accesso. Una distruttibilità maggiore di quella vista in Battlefield 3 anche se non ancora ai livelli di Bad Company 2 per precise scelte di game design. In Bad Company 2, ad esempio, i cecchini con i mortai o i carri armati potevano letteralmente radere al suolo un’intera zona edificata, lasciando la mappa eccessivamente spoglia e poco interessante da giocare. In questo capitolo quindi troveremo la giusta via di mezzo, con palazzi che crollano, muri che esplodono, ma anche qualche struttura modificabile solo parzialmente che lascerà così punti strategici sparsi per la mappa dando profondità al gameplay.
Una struttura di gioco rivista dunque rispetto allo scorso capitolo, ma ampliata ulteriormente tramite l’inserimento di violenti cambiamenti climatici che andranno a modificare in maniera attiva e rilevante le diverse location di gioco. Il nostro hands on ce ne ha dato un corposo assaggio, sebbene alcuni elementi non fossero ancora attivi del tutto in questa alpha, e il risultato finale ci ha lasciato completamente a bocca aperta.
Faccia a faccia con madre natura
Immaginate di trovarvi nel bel mezzo del pacifico in un complesso di isolotti con il mare calmo, le onde che si appoggiano dolcemente sulla spiaggia ed una fresca brezza che allieta il peso di tutto il vostro equipaggiamento. Combattere in queste condizioni è una cosa a cui i giochi ci hanno sempre abituato e assai raramente abbiamo visto le condizioni climatiche mutare all’interno della stessa mappa multiplayer. DICE ha pertanto deciso di rivoltare la situazione come un calzino, e mentre la guerra impazza e i giocatori si bersagliano con razzi, raffiche di mitra e danno vita a inseguimenti su moto ad acqua e in elicottero, qualcosa inizia a cambiare: il cielo si fa lentamente cupo, nere nuvole si avvicinano dall’orizzonte e le palme cominciano a piegarsi sotto raffiche di vento sempre più violente. E’ così che navigare diventa più complesso, prendere la mira con la nostra imbarcazione che inizia a beccheggiare violentemente non è cosa da poco e riuscire a tenere una linea visiva con il bersaglio dal mare aperto diventa praticamente impossibile. Volare con i mezzi aerei ovviamente non è da meno e con l’arrivo della pioggia anche la visibilità a terrà si riduce drasticamente andando a favorire gli scontri ravvicinati e obbligando i cecchini a trovare posizioni diverse, dato che il continuo ondeggiare degli alberi potrebbe rovinare il loro posto per il camping preferito. Il tutto ovviamente è stupendo da vedere e ancor più bello da vivere sulla propria pelle. Gli sviluppatori però hanno fatto un altro passo in avanti, offrendo ai giocatori la possibilità di sfruttare ulteriormente l’aiuto di madre natura per sconvolgere completamente anche la morfologia delle zone di guerra. Nella nuovissima mappa che abbiamo testato infatti vi era una barca ancorata all’orizzonte e, quando il mare inizierà a gonfiarsi e la tempesta ad apparire, i più veloci soldati potranno recarsi tra i flutti e far saltare gli ancoraggi così da vedere la nave schiantarsi fragorosamente sulle coste, ottenendo tantissimi nuovi spot per agguati e scontri a fuoco.
Il comparto tecnico affianca senza grossi problemi tutto quello che accade a schermo e i sessanta frame per secondo con sessantaquattro giocatori, questa volta anche su console next gen, sono stati confermati. Purtroppo dall’alpha qualche difettuccio tecnico è emerso, ma in questo momento designer e sviluppatori sono impegnati ad approfondire le complesse nuove meccaniche relative alla modifica degli ambienti in tempo reale ed è quindi giustificabile qualche lieve problema nel comparto visivo. Nulla di preoccupante comunque, visto che già a questo punto stiamo parlando del top di categoria.
Gioco di squadra
Grossissime novità arrivano per i giocatori abituati a muoversi in team: l’introduzione del Commander Mode e l’aumento del numero dei componenti di un singolo team a cinque soldati e non più quattro come ci aveva abituato la serie.
L’incremento dei membri della squadra arriva da DICE in risposta all’enorme mole di richieste fatte dalla community a riguardo, e la differenza sul campo c’è e si sente. In cinque ci si potrà permettere di avere un doppio ruolo nella composizione e coprire comunque tutte le classi disponibili, riuscendo ad avere a disposizione così un ventaglio di opzioni tattiche ancora maggiore. La crescita delle classi è invece rimasta praticamente invariata rispetto al passato, con qualche nuova feature legata al Battlelog ma con progressi e unlock classici durante la progressione dei livelli. Abbiamo visto un buon quantitativo di armi comuni a tutte le classi, una vasta scelta di coltelli e gadget, e ovviamente le immancabili personalizzazioni al proprio equipaggiamento, arricchite quest’anno anche da skin e colorazioni speciali per le bocche da fuoco.
Accennavamo prima al Commander Mode, la nuova funzionalità già presentata all’E3 ma che in questo appuntamento si è lasciata scoprire in maniera un po’ più approfondita. Come prima cosa sarà possibile avere un solo Commander per fazione, due per partita quindi, e questi acquisiranno punti esperienza esattamente come le altre classi, potendo modificare i loro loadout e gli aiuti ai compagni di squadra. 
Le due funzioni principali del Commander risiedono nella capacità di lanciare un UAV di controllo dal range ridotto e praticamente senza cooldown e una scarica anti UAV dall’attivazione decisamente più lunga. Oltre a questi due gadget iniziali, si potranno poi dare ordini di assalto e difesa ai propri commilitoni e, se questi li eseguiranno, sia loro che noi acquisiremo punti extra fondamentali per sbloccare supporti aggiuntivi. Qui si andrà sul pesante e oltre ai rifornimenti potremo poi sganciare veicoli, torrette o addirittura lanciare razzi: il bilanciamento è ancora tutto in corso d’opera e, anche se l’idea potrebbe ricordare lontanamente le kill streak di Call of Duty, l’implementazione di questa funzionalità è estremamente differente e non abusabile come invece accade nella serie Activision.
Ovviamente i giocatori potranno decidere in autonomia di non seguire gli ordini del Commander, anche se in quel caso potranno completamente dimenticarsi di ricevere il supporto pesante extra che potrebbe salvargli la pelle nelle fasi avanzate di gioco.
Nuova modalità all’orizzonte
Oltre al classico Domination con i tre punti da conquistare in rotazione fno all’esaurimento dei ticket della squadra avversaria, abbiamo visto per la prima volta in azione anche Obliteration, una nuovissima modalità sviluppata da DICE che mette in campo un dinamismo molto simile alla modalità cattura la bandiera ma rendendo indispensabile un gioco di squadra addirittura superiore.
Sulla mappa infatti saranno posti sei obiettivi strategici, tre per squadra, e in uno spawn casuale apparirà una bomba comune ai due team da raccogliere e piazzare il più velocemente possibile in uno dei bersagli. La bomba sarà sempre ben evidente sulla mappa e, oltre alla difesa dei punti, il grosso dei team si lancerà all’assalto del portatore che dovrà essere difeso ad ogni costo. Piazzate la bomba e fatela esplodere e conquisterete il vostro primo punto, abbattete tre bersagli e vincerete la partita. Obliteration ci ha incredibilmente divertito quanto, se non in maniera addirittura superiore alla classica modalità Rush, da sempre la nostra preferita. Un ottimo e grandissimo biglietto da visita quindi per Battlefield 4 che già ora ha messo sul piatto davvero tantissime novità.
Chiude la presentazione svedese il nuovo Battlelog, completamente rifatto rispetto a quanto visto nel capitolo precedente. Ora il servizio permette la ricerca direttamente all’interno del titolo senza passare da browser esterni e sarà possibile addirittura cambiare server senza dover uscire da quella in corso, così da raggiungere amici o host preferiti in pochissimo tempo.
Il Battlelog porta ovviamente con sé anche tutta una serie di missioni dedicate che vi ricompenseranno in seguito al loro completamento con punti xp addizionali e ovviamente le immancabili leaderboard online per scoprire il miglior cecchino del mondo, dello stato o addirittura della vostra città, funzionalità extra ma sempre gradite che andranno ad aumentare ulteriormente la longevità.

– Tecnicamente incredibile

– Mutazioni climatiche capaci di influire sul gameplay

– Effetti sonori di ottimo livello

Bello e divertente. Battlefield 4 ha veramente tutte le carte in regola per staccare il biglietto dell’fps più spettacolare e mastodontico quest’anno. Pochissimi i dubbi, dato che le modalità risultano fortificate con l’introduzione di Obliteration e i bilanciamenti su classi e squadre sono stati fatti seguendo input e suggerimenti della community mondiale. Il Commander Mode e il Battlelog andranno infine a completare il pacchetto, che al momento risulta particolarmente completo, eccezion fatta per la campagna della quale ad oggi ancora non si sa nulla. L’unico pericolo per EA a questo punto? Un certo Titanfall, che rischia di portare una competizione interna mai vista prima. Una cosa è tuttavia sicura, i giocatori avranno solo di che divertirsi.