Sony: l'SSD di PS5 non è importante, lo è quello che ci faranno gli sviluppatori

Per Mark Cerny, le specifiche contano soltanto fino ad un certo punto

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a cura di Paolo Sirio

Negli ultimi due anni si è dibattuto in lungo e in largo delle specifiche di PS5 e Xbox Series X, dimenticando spesso che saranno i giochi che gireranno su queste due console a definirle davvero, non il loro hardware.

Ad una simile conclusione è giunto Mark Cerny, system architect di PS4, PS4 Pro e PlayStation 5, come rivelato in una lunga intervista concessa a The Washington Post.

Cerny ha spiegato che le nuove console forniranno strumenti perché gli sviluppatori possano evitare di scendere ai compromessi di design cui sono stati sottoposti per decenni.

«Così tanto del design di oggi ha a che fare con la gestione dei dati», ha premesso quello che di fatto è il padre di PS5.

«Situazioni in cui letteralmente - non mi sto inventando storie - letteralmente, il creative director dice, mettiamo l'entrata di questo rifugio segreto qui. E il lead programmer dice, "non entra nella memoria", oppure "ok, ci servirà una schermata di caricamento di 30 secondi che ucciderà il momentum del gameplay", oppure "che ne diresti di una lunga discesa in ascensore fino al rifugio?"».

Il system architect della console next-gen di Sony ha smascherato anche quelli «eufemisticamente chiamati "viaggi rapidi"», che in realtà di rapido hanno davvero poco ma servono soltanto, anche loro, a coprire dei caricamenti che avvengono sotto la scocca.

Per questa ragione, giochi come The Witcher 3 Wild Hunt e altri open world si libereranno di tanti di questi trucchetti perché nella prossima generazione, con gli SSD e una potenza di calcolo simile, semplicemente non serviranno più.

Tuttavia, l'hardware è solo una parte del quadro, e Cerny è convinto che «quando diciamo al mondo che abbiamo messo un SSD nell'hardware, questo è interessante, ma è interessante per circa un mese».

«Quello che lo fa funzionare è che i giochi stanno prendendo l'SSD e lo stanno usando in vari modi. In definitiva, non è [importante] l'hardware che metti nella console. Lo è quello che i giochi ci stanno facendo».

Un messaggio sicuramente importante all'alba della nuova generazione, che è stato già accolto in maniera molto positiva tra gli sviluppatori - e ora aspettiamo lo faccia anche tra i giocatori.

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