Immagine di Willy Morgan and the Curse of Bone Town | Recensione - Un punta e clicca ultra-citazionista
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Willy Morgan and the Curse of Bone Town | Recensione - Un punta e clicca ultra-citazionista

Un delizioso omaggio ai cult del genere punta e clicca, che tuttavia si consuma troppo in fretta.

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a cura di Pasquale Fusco

Informazioni sul prodotto

Immagine di Willy Morgan and the Curse of Bone Town
Willy Morgan and the Curse of Bone Town
  • Sviluppatore: ImaginaryLab
  • Produttore: VLG Publishing, WhisperGames
  • Distributore: VLG Publishing
  • Piattaforme: PC
  • Generi: Avventura grafica
  • Data di uscita: 11 agosto 2020

Dal team italiano di Imaginarylab arriva un piccolo, grande omaggio ai classici del punta e clicca, una produzione che strizza l'occhio ai giocatori più 'anzianotti', quelli cresciuti con le avventure di LucasArts, e che al contempo accoglie a braccia aperte i neofiti del genere di riferimento. Willy Morgan and the Curse of Bone Town non è solo un'opera ultra-citazionista, ma una vera sorpresa per quel che concerne il panorama indie nostrano. Lo abbiamo sviscerato in una manciata di ore, sorseggiando un boccale di grog per ingannare il caldo estivo: vi raccontiamo il nostro viaggio in quel di Bone Town.

Willy Morgan alla ricerca di tesori (e padri) perduti

Come ci viene anticipato dal titolo del gioco, il giovane protagonista risponde al nome di Willy Morgan, figlio del più rinomato Henry. Sono trascorsi dieci anni dall'enigmatica scomparsa dell'archeologo, un mistero irrisolto che continua a tormentare il povero Willy, finché questi non riceverà una lettera: Henry Morgan è ancora vivo e ha lasciato una serie di indizi, invitando suo figlio a seguire le sue tracce e, dunque, a intraprendere un viaggio che lo porterà nei meandri di un'antica città piratesca.

Dopo il breve – e non proprio originale – incipit siamo già alle prese con il primo puzzle, il cui obiettivo è ricostruire la bicicletta dell'aspirante avventuriero. Rovisteremo nelle colorate stanze di casa Morgan aguzzando la vista per racimolare tutti i componenti necessari: ricaveremo così una delle due ruote smontando un buffo acchiappasogni, mentre una comunissima cintura si tramuterà, quasi per magia, in una catena di fortuna per la nostra bici. Con un pizzico d'intuito e di fantasia assembleremo il nostro bolide in men che non si dica e saremo pronti per partire alla volta di Bone Town.

Una volta giunto a destinazione il ragazzino si ritroverà in una vera e propria città fantasma, caratterizzata da un'architettura antiquata e dalla presenza di poche, eccentriche figure. Il giovane Morgan è un teenager dalla risposta sempre pronta e lo dimostra nelle conversazioni che intrattiene con gli strambi abitanti di Bone Town: tra battute taglienti e domande punzecchianti, il protagonista entrerà presto a contatto con la storia e la cultura della cittadina, fondata per volere di un'arcinota compagnia di pirati guidata dal Capitano William Kidd.

L'affascinante setting di Willy Morgan and the Curse of Bone Town presenta una struttura labirintica che, a prima vista, potrebbe intimorire il giocatore meno esperto. Basterà però muovere i primi passi per accorgersi che la navigazione avverrà in maniera fluida e lineare, facilitata da una mappa che indica le principali location che compongono la città; la medesima mappa, inoltre, ci consente di usufruire di un sistema di fast travel, particolarmente utile per velocizzare le frequenti transizioni da uno scenario all'altro, ma che potrebbe essere visto da alcuni come una banale semplificazione.

In ogni caso, l'opera di Imaginarylab mette in evidenza una grande accessibilità sin dai primi minuti, non solo per le tematiche trattate, ma anche per la difficoltà tarata verso il basso.

La maggior parte degli enigmi richiederà il minimo ingegno e molto raramente questi sorprenderanno i veterani con meccanismi originali o cervellotici. Esistono comunque delle eccezioni, come un paio di puzzle piuttosto brillanti e altrettanti che si risolveranno invece in modalità alquanto bizzarre, talvolta innaturali – ci siamo ritrovati a "scassinare" un salvadanaio utilizzando... un compasso. L'HUD di gioco ci offre un ulteriore aiuto attraverso un'opzione con cui potremo evidenziare gli oggetti-chiave sullo schermo – gli stessi che, combinati tra loro, daranno vita a miracolosi utensili.

Continueremo a esplorare gli anfratti di Bone Town per collezionare curiosi cimeli e fare la conoscenza dei bone-towniani, finché il nostro protagonista non giungerà all'agognata sfida finale. Difficile lamentarsi del delizioso soggiorno nella città piratesca, ma avremmo qualcosa da ridire sulla longevità dell'avventura confezionata da Imaginarylab: sono bastate poco più di quattro ore per portare a termine la storia di Willy Morgan and the Curse of Bone Town, conclusasi con un finale fin troppo sbrigativo, ma che spalanca le porte ad un possibile sequel.

Da Monkey Island a Day of the Tentacle, passando per One Piece

Se è vero che la storia di Willy Morgan and the Curse of Bone Town non brilla per originalità, è altrettanto vero che è riuscita a tenerci incollati allo schermo per tutta la sua breve durata, stimolando costantemente la nostra curiosità e la nostra fame di leggende e misteri, quelli che ruotano intorno alla figura di William Kidd e alla sua leggendaria ciurma.

Il racconto scorre in modo fluido grazie ai divertenti dialoghi che coinvolgono il protagonista e i curiosi personaggi di Bone Town: si passa da un semplice scambio di battute con la bibliotecaria a una surreale conversazione con il proprietario di un pub futuristico, una mosca bianca in ciò che è di fatto una città congelata nel tempo.

Le esilaranti gag regalateci da Willy e compagni si consumano tuttavia in poche linee di dialogo, omettendo importanti dettagli ed eventuali approfondimenti circa i nostri interlocutori. È per quest'ultimo motivo che – a differenza del carismatico protagonista – nessun personaggio secondario riesce a spiccare, non avendo la chance, né il tempo, di presentare una degna caratterizzazione; discorso analogo vale per il villain, una figura che purtroppo non riesce a imporre il proprio peso all'interno del contesto narrativo.

Dai dialoghi e dalla stessa ambientazione di Willy Morgan and the Curse of Bone Town è possibile estrarre una valanga di riferimenti rivolti non solo alle avventure grafiche più note, ma anche ai celebri prodotti della pop culture, incluse le opere dedicate al genere piratesco. Si parte così dagli innumerevoli rimandi alla saga di Monkey Island per arrivare allo strepitoso Day of the Tentacle, passando per un imprevedibile omaggio alla serie manga One Piece. Un paio di citazioni sono persino dedicate al mondo fumettistico Marvel: non adocchieremo solo lo scudo di Captain America, ma potremo addirittura impugnare un'inequivocabile replica di Mjolnir, il martello di Thor.

Tutto questo materiale visivo è stato trasposto in una serie di tavole dallo stile unico, i cui fondali 2D accolgono la tridimensionalità del protagonista e degli altri membri del cast. La grafica "ibrida" incontra un comparto artistico di ottima fattura, ma al tempo stesso inciampa in animazioni farraginose e in una più generale povertà di dettaglio.

Note meno dolenti sul fronte sonoro, dove troviamo un'incantevole soundtrack e un discreto doppiaggio inglese, più che buono per quanto riguarda le interpretazioni, ma "sporco" nella mera resa sonora – probabilmente a causa di qualche difficoltà riscontrata in fase di post-produzione.

Willy Morgan and the Curse of Bone Town è già disponibile su PC. Lo troverete nel catalogo di Steam al prezzo consigliato di 19,99€, insieme a una demo gratuita che vi consentirà di provare l'avventura grafica prima di procedere con l'acquisto.

Se volete rinnovare le vostre dotazioni in termini di mouse per godervi al meglio Willy Morgan su PC, vi raccomandiamo le proposte di Amazon.

Voto Recensione di Willy Morgan and the Curse of Bone Town - Recensione


7

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Una storia genuinamente divertente

  • Adatto ai giocatori di tutte le età

  • Meccaniche semplici e intuitive...

Contro

  • ...anche troppo, a volte

  • La storia si conclude frettolosamente

  • Personaggi secondari poco incisivi, villain incluso

  • Tecnicamente zoppicante

Commento

Il team italiano di Imaginarylab ci sorprende con una squisita avventura grafica che, a modo suo, ci riporta nel fantastico mondo dei pirati, non senza omaggiare i giganti del passato. La narrazione di Willy Morgan and the Curse of Bone si lascia gustare tra gli enigmi e i curiosi incontri nella città piratesca, ma nella seconda parte spinge il piede sull'acceleratore per avvicinarsi frettolosamente alla sua conclusione, lasciando poco spazio ad approfondimenti più che doverosi – sia per quanto concerne la trama sia nei confronti dei personaggi stessi.