Twitter vuole introdurre la possibilità di limitare chi può rispondervi

Un modo per evitare le prese di mira e il bullismo virtuale, o solo uno per evitare il contraddittorio a chi condivide fake news?

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

I social network diventano spesso e purtroppo teatro di attacchi e scambi non proprio eleganti, in “vetrine” digitali che dovrebbero invece essere luogo di scambio costruttivo. Per provare a ovviare a questi toni, Twitter ha annunciato nel corso del CES di Las Vegas, nella persone della direttrice del product management, Suzanne Xie, di essere intenzionata a introdurre la possibilità di limitare le risposte sotto i propri tweet.

In sintesi, potrete decidere fin dal momento in cui componete il tweet se e chi potrà rispondere: potrete lasciare il tweet pubblico, aperto alle risposte di chiunque. Potrete decidere di aprire le risposte solo a chi vi segue, potrete aprirle solo alla persona (o alle persone) che avete taggato nel testo del vostro tweet o, in ultima istanza, decidere di chiudere del tutto le repliche.

Come immaginerete, la notizia sta già facendo discutere: se, da un lato, limitare le risposte potrebbe aiutare a evitare attacchi mirati e bullismo, dall’altro toglierà il contraddittorio a chi diffonde fake news, che potrebbe semplicemente chiudere i commenti al proprio tweet e vedere la propria notizia dannosa circolare serenamente senza che nessuno faccia notare che c’è qualcosa che non va.

Proprio in merito alle fake news, Xie spiega che si tratta di un caso che sarà studiato da vicino e che gli utenti potranno comunque usare la funzione “quote” (che cita il tweet di origine, accompagnandolo poi al vostro testo, facendolo comparire però sulla vostra bacheca e non in quella dell’autore del primo cinguettio) per segnalare possibili fake news.

Ovviamente, però, fare un quote per smentire le parole di qualcuno che ha milioni di follower, facendo comparire la propria risposta solo di fronte alle duecento persone che ci seguono, potrebbe avere un impatto diverso che far notare la non attendibilità della fonte sul profilo dell’autore stesso. Vedremo, insomma, come si svilupperanno queste dinamiche.

L’arrivo di questa funzionalità è previsto per il 2020.

Fonte: The Verge