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Non solo P. T. e Silent Hills: la storia dei Silent Hill mai nati

La storia di Silent Hill è fatta di molte più ombre di quanto possiate pensare.

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Avatar di Nicolò Bicego

a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Pubblicato il 23/11/2022 alle 12:29

Finalmente si torna a parlare di Silent Hill. Dopo tanti, troppi anni dalla dolorosa cancellazione di Silent Hills, Konami sembra essersi svegliata dal suo torpore, affidando una delle sue creature più famose a numerosi sviluppatori, con tanti progetti attualmente in essere che daranno (si spera) nuova linfa vitale ad una serie che sembrava ormai morta e sepolta.

Proprio questa rinascita di Silent Hill, confermata qualche settimana fa, ci ha dato lo spunto per approfondire la storia della serie, rivolgendoci in particolare a quegli episodi che non hanno mai visto la luce. No, non parleremo di P. T. e Silent Hills: il progetto di Kojima e Del Toro è quello che sicuramente ha meno bisogno di essere riportato alla luce, perché il suo ricordo è ancora vivido nella mente dei fan.

Piuttosto, intendiamo rivolgerci ad altre cancellazioni eccellenti, a partire da quella di Silent Hill 5, che fu effettivamente in sviluppo ad opera del Team Silent per un breve periodo di tempo, prima che Konami decidesse di staccare la spina al progetto e al team. E non fu l'unico caso.

P.T. lo ricordiamo tutti, ma gli altri?

Silent Hill 5 e la fine del Team Silent

Gli appassionati della saga sanno benissimo che Silent Hill 4: The Room fu l’ultimo capitolo ad essere sviluppato dal team che diete i natali alla serie, il cosiddetto Team Silent. Dopo l'uscita di questo capitolo, il team si sciolse e le redini della serie passarono da lì in poi a sviluppatori occidentali, con successi a dir poco altalenanti.

Ora, lo scioglimento del Team Silent è sempre stato circondato da un velo di incertezza: non è mai stato chiaro come e perché il team venne sciolto. Si è spesso parlato della volontà di Konami di passare lo sviluppo ad un team occidentale che, oltre a garantire costi minori, potesse incontrare il gusto di una maggiore platea di persone, ma di certezze ce ne sono state ben poche – e in realtà per un lungo periodo sembrava che il team avesse semplicemente abbandonato la serie dopo il quarto capitolo.

Grazie al lavoro di numerosi utenti sul web, sono state conservate diverse interviste che provano il contrario. Il periodo in cui si comincia a parlare chiaramente di Silent Hill 5 è situato poco dopo il rilascio di Silent Hill 4. Nei mesi successivi al lancio, alcuni membri del Team Silent furono intervistati per parlare del gioco, e si lasciarono sfuggire qualcosa anche sul loro progetto futuro.

Innanzitutto, gli sviluppatori (in un'intervista rilasciata ad una testa americana) rivelarono che Silent Hill 3 non era stato concepito come lo conosciamo nelle fasi iniziali dello sviluppo; la versione del gioco che è uscita venne sviluppata come replica alle richieste dei fan che chiedevano una chiusura della storia cominciata nel primo capitolo (e potete trovarla nella raccolta contenente anche il secondo capitolo su Amazon). La cosa viene ribadita anche in un'altra intervista.

Esiste quindi una versione di Silent Hill 3 che, stando alle parole degli sviluppatori, sarebbe stata molto più simile, a livello di atmosfera e tematiche, a Silent Hill 2. Quando viene chiesto di approfondite la storia di questa versione del gioco, Yamaoka (il compositore principale della serie) dice di non poter rispondere, perché potrebbero riutilizzare quel concept in futuro.

Gli sviluppatori non parlano molto di Silent Hill 5, ma danno alcune informazioni che, messe insieme, ci possono dare un’idea di che cosa avessero in mente.

Silent Hill F riprenderà alcune idee abbandonate per il quinto capitolo?

Innanzitutto, sebbene continueremo a chiamarlo Silent Hill 5 per comodità, gli sviluppatori dicono che il gioco avrebbe potuto avere tutt’altro titolo, abbandonando quindi la numerazione che aveva caratterizzato la serie fino a quel punto.

In secondo luogo, viene ribadito che il gioco avrebbe avuto un protagonista simile a James di Silent Hill 2: un’anima tormentata, che riceve un’improvvisa “chiamata all’azione” che la porta a Silent Hill.

La cosa più interessante, però, è quello che viene detto sulla città di Silent Hill. Il team, infatti, intendeva giocare con la città vista “alla luce del sole”. Vale a dire che, per la prima volta, in Silent Hill 5 avremmo conosciuto una versione “normale” della città, con gli abitanti intenti a condurre la loro vita quotidiana, senza stranezze di sorta, almeno all’inizio.

Ovviamente, il tutto sarebbe cambiato piuttosto in fretta, e la realtà avrebbe cominciato a farsi sempre più distorta mano a mano che il giocatore sarebbe andato avanti nell’avventura. Nell’intervista viene chiesto se questo avrebbe significato un’esclusione del classico otherworld; gli sviluppatori rispondono negativamente e affermano, anzi, che il nuovo otherworld sarebbe stato molto più d’impatto rispetto a quello dei precedenti episodi, approfittando della potenza fornita dagli hardware di nuova generazione (che a quel tempo erano PlayStation 3 e Xbox 360, ancora lontane dall’uscita).

L’idea di portare la paura alla luce del giorno viene associata a film come Jacob’s Ladder (ispirazione per l’intera saga) e The Texas Chainsaw Massacre (il nostro Non Aprite quella Porta), dove effettivamente la presenza della luce solare non impedisce di avere paura, anzi.

Questi pochi accenni sono tutto quello che sappiamo su Silent Hill 5, ma è difficile non chiedersi come sarebbe stato il gioco se solo il Team Silent avesse avuto via libera. Dopotutto, il team non aveva sbagliato un colpo fino a quel punto, con il solo Silent Hill 4 che era stato criticato parzialmente dai fan, ma che sarebbe stato poi in parte rivalutato nel corso degli anni.

Da quello che possiamo capire, il progetto venne cancellato quando si trovava ancora in fase embrionale, dunque non ci aspettiamo di vedere comparire bozze o altro neanche in futuro; l’unica cosa che ci rimane da fare è immaginare cosa questo capitolo avrebbe potuto rappresentare per la serie – e come la traiettoria della saga sarebbe cambiata se fosse uscito al posto del problematico Silent Hill: Homecoming.

Silent Hill 3 avrebbe dovuto originariamente essere molto più simile al secondo episodio.

Broken Covenant e Cold Heart

Ci sono molti alti progetti legati a Silent Hill che vennero cancellati senza lasciare alcuna traccia della loro esistenza (tra cui un sequel diretto di Silent Hill: Downpour, di cui recentemente sono venute alla luce le prime, scarse informazioni). I due progetti che arrivarono ad avere una forma più concreta portano entrambi la firma di Climax Studios, il team autore di Silent Hill: Origins e Silent Hill: Shattered Memories.

Il primo dei due progetti bocciati da Konami fu Silent Hill: Broken Covenant. Concepito come esclusiva PlayStation 3, il gioco avrebbe portato la serie per la prima volta fuori dai confini della città, prendendo luogo a Coyote Flats, in Arizona.

Qui, una parte del culto di Silent Hill ha rapito la nipote del protagonista, Padre Hector Santos, credendo che potrebbe essere la prossima Alessa. Nel gioco avremmo incontrato diversi pezzi della città di Silent Hill provenienti da diverse epoche, portati lì dai poteri di Alessa.

Il gioco non ricevette l’approvazione di Konami, così il team provò a renderlo un titolo originale, ma nessun publisher si dimostrò interessato a pubblicarlo, ed il progetto venne quindi accantonato. Tutte le informazioni e le concept art rilasciate sul web sono state raccolte da un fan site dedicato alla saga.

Il secondo titolo proposto da Climax Studios a Konami fu Silent Hill: Cold Heart. La protagonista, Jessica Chambers, è una studentessa estremamente vulnerabile, la cui sanità mentale dipende sempre più dal suo psichiatra.

La ragazza capisce di avere bisogno di una pausa dalla sua vita, così parte alla volta della sua città natale. Un improvviso maltempo la costringe però a riparare su una città che si trova lungo il tragitto, tale Silent Hill, dove comincerà a vedere cose che non possono esistere nella realtà.

Dei due progetti, questo raggiunse un livello di sviluppo più avanzato, al punto che Climax Studios rilasciò sulla sua pagina Facebook molteplici elementi legati al gioco, tra concept art e addirittura una bozza di manuale introduttivo.

Da quello che possiamo capire, il gioco sarebbe stato piuttosto simile a Silent Hill: Shattered Memories, ma avrebbe esplorato un’area diversa della città e ci sarebbe stato un maggiore focus su elementi survival, che sono poi stati eliminati nel gioco finale.

Anche i fan hanno tentato di proporre il loro remake del primo, storico episodio.

In questo caso, infatti, a frenare lo sviluppo fu il timore di essersi allontanati troppo dal concept di base della serie, motivo per cui l'opera venne rielaborata come remake (o re-imagining, più correttamente) del primo, storico episodio.

Nonostante Shattered Memories non sia affatto un brutto titolo, rimane molta curiosità per questo Cold Heart, le cui feature sembrano davvero interessanti, tanto a livello narrativo quanto di gameplay. Anche in questo caso, potete trovare tutte le informazioni raccolte sullo stesso sito che vi abbiamo già indicato.

Purtroppo, anche questo progetto non vedrà mai la luce del sole, così come Broken Covenant e Silent Hill 5.

I Silent Hill perduti, in attesa del futuro

Come abbiamo accennato in apertura, ci sarebbero altri titoli cancellati di cui potremmo parlare, ma sicuramente questi sono i casi più interessanti, nonché quelli di cui possediamo più informazioni.

Inoltre, visto che diverse persone legate a questi progetti cancellati sono al lavoro sui nuovi titoli in arrivo nel corso del 2023, potremmo anche vedere il ritorno di alcune idee abbandonate tanti anni fa, rimaste sepolte in questi progetti quasi dimenticati.

Ora, perlomeno, sembra che Silent Hill abbia davanti a sé un nuovo futuro: attendiamo di toccarlo con mano per scoprire come sarà, mentre si lascia indietro anche i – tanti – progetti che non hanno mai visto la luce.

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