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Horizon Zero Dawn

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Avatar di Domenico Musicò

a cura di Domenico Musicò

Editor

Pubblicato il 21/02/2017 alle 00:00

Sono passati circa due giorni da quando ci siamo immersi nel mondo di Horizon Zero Dawn: ci siamo addentrati nelle sconfinate e rigogliose terre di un mondo reclamato dalla natura, dove creature meccaniche impazzite hanno iniziato a dare la caccia agli uomini, ormai riorganizzatisi in tribù dopo la misteriosa fine di un’idilliaca convivenza. Abbiamo visto Aloy muovere i suoi primi passi e l’abbiamo vista diventare donna, mentre veniva costretta a contare solo sulle proprie forze poiché ripudiata dalla sua gente: “Sei un’emarginata, una senza madre, una diversa“. Ma abbiamo soprattutto capito che Horizon non narra solo la storia di una protagonista caratterizzata in maniera sublime, dalla grande forza e incrollabile determinazione; è soprattutto un’ode ai valori primigeni della sacra Madre Terra, contaminata da una “Corruzione” che ne ha alterato gli equilibri. E in questo grande racconto vogliamo immergerci fino alla fine, prima di tirare le somme. Lo dobbiamo a Guerrilla e lo dobbiamo soprattutto a voi lettori.
L’alba di domani
Horizon Zero Dawn è l’opera più ambiziosa di Guerrilla, che per cinque anni ha lavorato a questo progetto in grado di dimostrare, senza alcuna ombra di dubbio, la piena maturità artistica del team di sviluppo. Quello di Horizon è un open world dalla grande densità, dove a una storia intensa, ben narrata e approfondita vengono alternate le vicissitudini dei membri delle tribù, gli spaccati di vita che forniscono maggiori dettagli e una serie di missioni secondarie ben diversificate, suddivise in categorie e con obiettivi che variano in maniera sensibile. Finora, non ci sono mai stati momenti in cui abbiamo avuto la sensazione che fossero dei riempitivi di poco conto, dei contenuti per far volume che avessero un fondo di ripetitività: ce lo aveva già spiegato Hermen Hulst durante l’evento romano di mercoledì scorso, che alla domanda “Negli open world è sempre più difficile riuscire a essere originali e non incappare in un fisiologico appiattimento dell’offerta proposta. Pensi di riuscire a mantenere alta l’attenzione dei giocatori?“, ha risposto che gli utenti non si sarebbero dovuti preoccupare di questo e che sarebbero stati in grado di decidere se seguire solo la storia principale o perdersi in un mondo in cui non mancano mai le attrattive. 
Diceva la verità. Dopo aver completato una buona percentuale di gioco ed essere entrati nel vivo dell’avventura, aver avuto accesso a gran parte delle funzionalità del menù di gioco, aver ottenuto delle abilità speciali e aver acquisito dimestichezza col crafting e le opzioni offerte dal sistema di combattimento, l’idea che Horizon Zero Dawn fosse un’opera di gran livello è diventata una solida convinzione. Giusto per fare qualche esempio, oltre alle missioni primarie e secondarie sono presenti le Commissioni, i Terreni di Caccia, i cosiddetti Calderoni, le Zone Corrotte e altre tipologie che offrono approcci di gioco variegati e convincenti; il tutto lungo una mappa non di certo mastodontica, ma sicuramente ricca di aree piuttosto diverse tra loro e da esplorare a fondo.
Sebbene il consiglio sia quello di iniziare il gioco a difficile per avere un livello di sfida sin da subito elevato, godersi appieno ogni sfaccettatura del combat system e dare maggior risalto alle fasi stealth, è encomiabile la possibilità di poter cambiare la difficoltà in qualsiasi momento (facile, normale, difficile e molto difficile). Così facendo, apprezzerete maggiormente tutte le possibilità che il team di sviluppo vi ha messo a disposizione: le abilità, il sistema d’inventario, la gestione delle risorse e del loot, le creazioni. Le prime sono gestiste da un menù idealmente suddiviso in tre macro categorie (Predatrice, Audace, Raccoglitrice), dalle quali si ramificano le diverse abilità che necessitano dei punti appositi per poter essere acquisite. Horizon Zero Dawn è infatti un action con diversi elementi da RPG, pertanto esiste una crescita del personaggio tramite l’esperienza accumulata, il crafting ha un ruolo chiave, l’efficacia delle armi è influenzata dalle loro statistiche e i nemici hanno punti di forza, debolezze e unicità. 
Lungo l’orizzonte
Pensavamo che alla lunga gli elementi da GdR potessero in qualche modo mal mescolarsi alla struttura action del gioco, che potessero essere mal assortiti o inseriti con qualche forzatura di troppo; al contrario, ben prima di raggiungere le quindici ore di gioco, abbiamo capito che Horizon trova in questa riuscita commistione uno dei suoi più grandi punti di forza. 
Si consideri inoltre la gestione della progressione di Aloy, sempre impeccabile e attenta: la curva della difficoltà è ben calcolata, gli upgrade delle armi e del vestiario ottimamente calibrati e, in generale, lo gamma di azioni da compiere è piuttosto ampia. Oltre a utilizzare un arco con frecce di tipo diverso e una lancia per gli attacchi mêlée, è possibile piazzare esplosivi che causano danni elementali e sperimentare un po’ con le strategie d’attacco a seconda delle situazioni: attraverso un dispositivo si possono tracciare i movimenti delle bestie meccaniche, nascondersi nell’erba alta senza farsi scoprire o usare il lancia trappole per tendere un filo che irretisce i nemici. O ancora, arrivati a un certo punto è possibile usare il cosiddetto Override, che consente di controllare alcune bestie e cavalcarle, usarle per scalciare con violenza gli avversari, muoversi con più velocità e, in alcuni casi, usarle come se fossero delle piattaforme.
Gli spostamenti lungo la mappa, in ogni caso, sono possibili anche grazie al cosiddetto viaggio rapido (previo utilizzo degli appositi kit), utilizzando i falò che si trovano in giro con grande generosità. Quando dovrete fare una consegna, dirigervi presso una zona corrotta o in luoghi lontani, è in effetti il modo migliore per non peregrinare lungo le rigogliose lande del mondo di gioco, illuminate da magnifiche albe e tumultuose notti che si alternano col passare del tempo. 
Stiamo provando il gioco su PlayStation 4 standard e il colpo d’occhio è davvero notevole: il motore grafico non ha mai tentennato, i modelli poligonali sono davvero ben realizzati e dal punto di vista artistica siamo su altissimi livelli. Per completezza vi diciamo però di essere incappati in due glitch che hanno bloccato Aloy dentro alcuni elementi dello scenario, ma siamo convinti che si sia trattato di qualche sfortunata casualità e che le future patch possano risolvere questi problemi veniali.
Horizon Zero Dawn ci sta davvero convincendo ed è la testimonianza che Guerrilla, dopo Killzone, è cresciuta ulteriormente ed è entrata in una nuova e brillante fase della propria carriera, creando una nuova IP con un’identità forte e ben definita

– Ottimo open world, con buona densità e attività ben diversificate

– Elementi RPG ben integrati

– Qualche difetto durante le scene di dialogo e qualche glitch

– Da verificare l’efficacia della storia e delle missioni secondarie

N.P.

Torneremo su Horizon Zero Dawn non appena l’avventura di Aloy si sarà conclusa, raccontandovi in maniera più approfondita ciò che l’ambizioso titolo di Guerrilla vi offrirà a breve. Vi informiamo inoltre che i contenuti video di lunga durata – come indicato dall’embargo – potranno essere mostrati a partire da lunedì 27 alle ore 17.00, momento in cui arriverà la nostra consueta diretta di approfondimento. La video recensione completa, invece, potrebbe arrivare prima, non appena avremo saputo davvero tutto di questo mondo affascinante, delle tribù che lo popolano e del destino di Aloy.

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