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Conferenza stampa CES 2012

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a cura di Mugo

Pubblicato il 11/10/2011 alle 00:00

“Cos’è un nome?”, faceva chiedere Shakespeare alla sua Giulietta, cos’è un nome? Così come la rosa chiamata in causa nella tragedia simbolo del romanticismo non cambia il suo profumo a seconda di come la si chiami, anche la Consumer Electronics Association non ha cambiato la sua essenza pur attraversando, nei suoi quasi novant’anni di vita, diverse fasi che ne hanno visto modificare il nome: da RMA (quando le radio erano l’elettrodomestico di consumo più diffuso) a RTMA (l’arrivo delle televisioni) a RETMA (la E sta per Electronics) per arrivare poi, dopo altre vicende, all’attuale CEA.Perché Spaziogames si interessa delle vicende di un’associazione americana? E’ presto detto: la CEA organizza ogni anno il Consumer Electronics Show (o CES, per scrivere l’ennesima sigla di questa introduzione), la maggiore fiera mondiale dedicata all’elettronica di consumo, e quindi ovviamente anche ai videogiochi.In vista della prossima edizione della kermesse, prevista per il 10 gennaio 2012 a Las Vegas, abbiamo incontrato, tra le eleganti salette dell’hotel Straff a Milano, Jason Oxman, Senior Vice President, Industry Affairs CEA. 

L’ombelico del mondo 
L’ombelico del mondo, almeno di quello tecnologico, sarà dunque in Nevada, a Las Vegas, in occasione dell’edizione 2012 del CES, Mr. Oxman ci ha trasmesso tutta la sua soddisfazione per le passate annate, e il suo ottimismo per quella da venire snocciolando una serie di dati che sono in grado di rendere l’idea di quanto sia sempre più importante la tecnologia nelle nostre vite.Per cominciare, un po’ di numeri: la CEA rappresenta oltre duemila diverse aziende per un valore totale di circa centonovanta miliardi di dollari in continua crescita, ovvio dunque che il CES sia punto d’incontro per migliaia di persone (per l’edizione in arrivo si parla di 140.000 persone di cui 110.000 statunitensi), e tra queste migliaia uno spazio è occupato anche dal nostro paese. Nel 2010 l’Italia si è classificata al sedicesimo posto per numero di partecipanti, e a gennaio sarà rappresentata da 7 aziende, un numero irrisorio se confrontato con gli altri paesi più sviluppati che lascia capire come sia necessario un maggiore impegno nel settore tecnologico.Il keynote d’apertura sarà affidato a Steve Ballmer, il successore di Bill Gates alla guida di Microsoft, è chissà che non porti con se qualche interessante novità sul successore dell’Xbox 360, non dimentichiamo infatti che la prima console del colosso di Redmond venne presentata nel 2001 proprio al CES. Non mancheranno però altri top manager da tutto il mondo tra i quali spicca Dieter Zetsche, alla guida di Mercedes-Benz, importante la sua presenza per la sempre maggiore integrazione tra intrattenimento elettronico e industria automobilistica, uno dei settori che, secondo Jason Oxman, merita di essere seguito con particolare attenzione.La parte del leone la farà però la connected TV, ossia la televisione dotata di accesso ad internet: negli Stati Uniti infatti, nel corso del 2011, ogni tre televisioni vendute una è dotata di connessione web, una caratteristica che sembra ormai imprescindibile in sempre più elettrodomestici. Ci diceva Oxman che lui, pur ammettendo di non essere esattamente il consumatore tipo, ha contato in casa sua ben quattordici elettrodomestici in grado di collegarsi a internet, possiamo aspettarci dunque che anche in Italia si affaccino con sempre maggiore prepotenza apparecchiature analoghe a quelle in voga negli States, chiaramente infrastrutture permettendo.Altro settore in evidente espansione è quello dei contenuti su richiesta: i portali che forniscono musica, film e giochi via digital delivery vedono il segno positivo davanti alle loro stime di crescita, anche se si devono scontrare con le varie major che non vedono, come sappiamo, di buon occhio l’abbandono del supporto fisico. E’ difficile dunque riuscire a far coincidere gli interessi dei distributori di contenuti con quelli di chi i contenuti li produce, ma ci sentiamo di dire che l’impegno della CEA ci sembra energicamente indirizzato verso il supporto dei primi, ufficialmente per aiutare lo sviluppo tecnologico, ma forse anche perché i content provider hanno un sempre maggiore potere economico e mediatico a discapito di quelli che erano i big di una volta. L’importante, in ogni caso, è la consapevolezza che CEA cerca di trasmettere ai governi anche al di fuori degli USA: maglie troppo strette e leggi troppo dure non fanno che rallentare l’evoluzione del settore con l’intento di salvare quelle tecnologie che in realtà sono, prima o poi, destinate a soccombere. 
E i videogiochi? 
I videogiochi, come sappiamo, sono uno dei settori dell’intrattenimento più redditizi, in continua crescita e in continua evoluzione. L’ultima grande rivoluzione-evoluzione è stata quella segnata dall’avanzare del social gaming tramite soprattutto Facebook, basterebbe l’acquisto di Popcap Games da parte di Electronic Arts per rendersi conto che i colossi del settore non possono più fare a meno di considerare questa fetta di mercato come fondamentale. La socialità quindi fa da traino anche per delle piattaforme di gioco che, fino a qualche anno fa, erano relegate a fanalino di coda: smartphone e tablet. La parte del leone la fa chiaramente Apple con iPhone e iPad, ma gli altri produttori non stanno a guardare e tutta questa concorrenza non può che fare bene all’industria, nonostante ovviamente preoccupi i tre maggiori produttori di console tradizionali.Interrogato su quale fosse il protagonista, in fatto di videogiochi, della scorsa edizione del CES, Mr. Oxman ha indicato senza alcun dubbio l’ultima periferica Microsoft: il Kinect. Pare che il motion control secondo l’azienda di Redmond abbia spadroneggiato tra gli addetti ai lavori, ma se prendiamo il quasi sospetto numero di volte che Oxman ha pronunciato la parola “Kinect” nel giro di pochissimi minuti e lo sommiamo al fatto che, interrogato sul successore del Wii, si sia detto curioso di scoprire se Nintendo sceglierà la via del controller un’altra volta o quella della potenza tecnica, possiamo immaginare che non fosse particolarmente preparato sul settore di nostro interesse e che sia rimasto genuinamente interessato dalla possibilità di controllare una console con il movimento delle mani.Che si tratti di videogiochi, o di televisioni normali, c’è stata poi la possibilità di affrontare la questione 3D, secondo Oxman presentata in maniera mediaticamente sbagliata dalle case produttrici di schermi. La ricetta corretta sarebbe stata quella di presentare il supporto alle tre dimensioni come una caratteristica accessoria, non come il motivo per l’acquisto di un nuovo apparecchio. Pare però che le cose andranno migliorando grazie alla tecnologia dell’headtracking, che permetterà di presentare televisori 3D che non necessiteranno di occhialini e riusciranno a dare l’immagine tridimensionale a tutti gli spettatori senza limitazioni dovute all’angolo di visuale.

La conferenza stampa di Jason Oxman è stata interessante e standard allo stesso tempo: interessante perché poter ascoltare senza intermediari una personalità a quei livelli del mondo dell’elettronica di consumo è sempre un’occasione da non perdere, standard perché si è limitata più che altro a un’esposizione di dati e fatti previamente ripassati abbondantemente dal reparto marketing, o almeno questa è stata l’impressione. Detto questo non c’è alcun dubbio che il CES 2012 rappresenterà il centro del mondo tecnologico, e non vediamo l’ora di scoprire le direzioni che prenderanno le nostre vite grazie allo sviluppo di questo affascinante settore.

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