Blizzard e il futuro degli esport tra HotS e Starcraft II

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a cura di Gottlieb

Agli Intel Extreme Masters di Katowice Blizzard è sicuramente la regina indiscussa. Con i suoi tornei dedicati a Heroes of the Storm e a Starcraft II, l’azienda di Irvine ha dimostrato di essere – ma non da oggi – una delle realtà più intenzionate a credere negli esport. Mentre nell’area iniziavano le sfide valevoli per le semifinali di Heroes of the Storm, con il team Dignitas che se le dava di santa ragione contro il team Twelve, per raggiungere l’ambito primo posto che vale 30.000 dollari, ci siamo intrattenuti con i rispettivi team di sviluppo per parlare di ciò che accadrà nell’immediato futuro di Blizzard.

Il futuro dell’esport

«L’esport per noi è sia il presente che il futuro: stiamo preparando un programma molto fitto per spingere sempre di più l’esport nel futuro. Stiamo lavorando per migliorarci e migliorare i nostri prodotti, anche guardando come si muovono gli altri publisher ovviamente. In alcuni casi stiamo cercando di indicare la giusta strada, anche perché con la Overwatch League abbiamo realizzato qualcosa di unico e di davvero importante, oltre che diverso da tutti gli altri». Ovviamente il successo della scena esport di Blizzard passa anche dalla capacità di proporre i suoi titoli in maniera sempre innovativa, attuando dei cambiamenti a volte epocali, come quello avvenuto lo scorso anno con Heroes of the Storm: «Il lancio di HOTS 2.0 è la dimostrazione di come possiamo cambiare i nostri titoli sfruttando un diverso approccio. Abbiamo compiuto molti cambiamenti per bilanciare la scena competitiva in pochi passi. Abbiamo aggiunto nuovi personaggi e proposto un nuovo modo di affrontare il gioco, introducendo la difesa dei payload. È trascorso quasi un anno da quando abbiamo annunciato queste novità (era marzo 2017, ndr) e vogliamo continuare a proporre delle operazioni di questo genere, quindi patchare il gioco con regolarità, continuare a inserire nuovi elementi e cercare di mantenere sempre nuova l’esperienza generale. E sì, ci saranno sempre più crossover con altri titoli Blizzard: d’altronde li abbiamo sempre fatti e continueremo a farli».

L’esport italiano con i titoli Blizzard

Inevitabilmente il focus della nostra discussione si è spostato sulla scena italiana, che soprattutto per quanto riguarda Heroes of the Storm e Starcraft II non offre una community tanto vasta come è possibile rintracciare, invece, in Hearthstone, indubbiamente il titolo più florido dell’ammiraglia Blizzard. Soprattutto per Starcraft II il periodo non è dei più floridi, soprattutto a causa della chiusura di alcuni clan e l’assenza di una scena competitiva attiva. «Non abbiamo dei dati particolari, onestamente, riguardanti l’Italia, però stiamo lavorando ad ampio spettro per poter arrivare a soddisfare tutte le nostre community. Abbiamo, però, uno storico importante per il vostro Paese, d’altronde i tornei ce li ricordiamo tutti. Abbiamo visto tanta passione negli scorsi anni nell’organizzazione di queste competizioni (l’Italian Clan Championship di ESL Italia è un esempio, ndr). L’abbiamo vista anche per Heroes of the Storm, ma a prescindere da tutto la nostra intenzione è quella di creare un filo diretto più intenso con i caster. Qui a Katowice abbiamo deciso di portare un noto caster australiano per far sì che ci fosse più vicinanza tra i suoi followers e l’esperienza degli IEM: è un qualcosa che faremo anche per altri paesi, così da regalare esperienze grandiose ai nostri caster ma anche per avvicinare le community a questi eventi attraverso persone delle quali si fidano. Senza dimenticare che vogliamo realizzare contenuti sempre più mirati ai vari paesi, come per esempio la localizzazione dei contenuti».

Il futuro di Starcraft II

Quale futuro spetta a Starcraft II, quindi, abbiamo pensato fosse il caso di farcelo spiegare in maniera più dettagliata da chi lo sta programmando, così da capire in che modo l’RTS per eccellenza potrà riprendersi da quel periodo non florido che ha passato nel corso dell’ultimo biennio. «Abbiamo deciso di continuare a potenziare l’aspetto esport di Starcraft II soprattutto grazie a eventi come gli Intel Extreme Masters. Uno dei segnali più importanti lo diamo col prize pool (400.000 dollari, ndr) che è molto alto. Il nostro team è focalizzato sul supportare lo sviluppo del nostro titolo. Stiamo cercando di farlo diventare sempre migliore, com’è giusto che sia. Il 2017 è stato un grande anno, che ha coinvolto tantissimi cambiamenti (lo scorso anno Starcraft II è diventato free to play, ndr), e vogliamo che il 2018 lo sia allo stesso modo. Abbiamo aumentato il numero dei giocatori e notiamo anche un miglioramento dal punto di vista degli spettatori. Vogliamo continuare a domandarci cosa possiamo fare per potenziare la proposta videoludica. Come potremmo sfruttare questo momentum. Vogliamo inoltre veicolare sempre di più il messaggio del free to play tramite l’esport. Vorremmo che grazie a questi eventi le persone venissero a conoscenza del fatto che giocare a Starcraft II è completamente gratuito, così da aumentare la nostra community e avere sempre più giocatori. Siamo felici di continuare su questa strada. L’esport al momento è talmente coinvolgente che non mancherà di far crescere la nostra community».

Il contatto con le Olimpiadi

In chiusura abbiamo anche affrontato l’argomento riguardante la possibilità di avere gli esport alle Olimpiadi, un argomento che sta tenendo banco recentemente e che sicuramente continuerà a essere argomento di dibattito: «Per noi, visto ciò che stiamo facendo, sarebbe molto interessante. Siamo molto aperti a questa opportunità, ma dobbiamo capire se è la cosa migliore da fare sia per noi che per le Olimpiadi. È sicuramente un’operazione difficile da gestire, soprattutto perché il mondo dei videogiochi si evolve costantemente, è sempre in movimento. Noi vogliamo continuare a potenziare le nostre partnership con ESL ed eventi come l’Intel Extreme Master, focalizzandoci su questi aspetti. Per le Olimpiadi si vedrà»· E la provocazione finale è arrivata sull’aspetto mobile di un titolo che agli IEM non c’è, ossia Hearthstone, che potrebbe molto del suo successo, più grande rispetto a quello di Heroes of the Storm e Starcraft II, proprio per la sua natura polivalente: «No, semplicemente è un gioco talmente forte che non si può fare nessun paragone. Si tratta di un fenomeno che a livello mondiale funziona troppo bene: non c’entra l’essere mobile».

Novità su Starcraft II arriveranno nei prossimi giorni, anche perché il prossimo 31 marzo il titolo di Blizzard arriverà alla veneranda età di 20 anni e per questo le intenzioni dell’azienda di Irvine sono quelle di apportare tante novità e modifiche, che possano mantenere – come dichiarato nel corso della nostra intervista – sempre fresco la proposta videoludica. Restate su SpazioGames per le novità dagli Intel Extreme Masters.