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Sapere è Potere: I Decenni Recensione | Il nuovo quiz di PlayLink sul recente passato

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

La collana PlayLink per PlayStation 4, ovvero quella serie di videogiochi per cui serve solamente uno smartphone per giocare, è ormai ricca di titoli e, genericamente, potremmo definirlo come un esperimento ben riuscito. Pur tra alti e bassi, i titoli presenti nella collana sono riusciti tutti a raggiungere il loro obiettivo, in qualche modo: raggiungere qualsiasi tipo di giocatore. Tutti, o almeno la stragrande maggioranza della popolazione, oggi sa utilizzare uno smartphone, e videogiochi come Dimmi Chi Sei!, Hidden Agenda, Frantics, e Sapere è Potere richiedono proprio le funzioni basilari dell’utilizzo di uno smartphone qualsiasi: sapersi fare un selfie, utilizzare il touchscreen ed il giroscopio.

Sapere è potere I decenni

Sapere è Potere è, forse, il titolo più rappresentativo di questa collana, quello che riesce a stare nel mezzo ed accontentare un po’ tutti. Si tratta infatti di un classico quiz a risposta multipla in cui è necessario rispondere più in fretta degli altri. I giocatori potranno scegliere il tema delle domande di volta in volta, e prima di ogni quiz si potranno utilizzare degli oggetti speciali per infastidire il round successivo degli altri giocatori. Tra questi power-up c’è il ghiaccio che va rotto con dei tap sullo schermo prima di poter dare la risposta, oppure il blob che va pulito con degli swipe, oppure i Bombi che vanno evitati per non essere storditi e quindi perdere secondi preziosi. Di tanto in tanto ci sono dei quiz speciali in cui variano le regole del gioco, fino ad arrivare alla Piramide del Sapere, ovvero un rush finale in cui bisogna scalare una piramide il più in fretta possibile, dove gli scalini saltati sono proporzionali alla velocità nel rispondere.

Sapere è potere I decenni

Tra Spice Girls, l’R&B degli anni ’90, finali dei Mondiali e Francesco Nuti

Sapere è Potere: i Decenni è una vera e propria espansione, giocabile ed acquistabile anche singolarmente, che riprende le basi del gioco originale variando le tematiche delle domande. Stavolta, invece che quiz generici su vari temi (davvero molto stravaganti di solito, grande punto di forza di Sapere è Potere), i giocatori dovranno scegliere il decennio in cui saranno “ambientate” le domande, ovvero anni ’80, ’90, ’00 e ’10. Dopo aver scelto il decennio sarà necessario anche scegliere il tema della domanda, tra musica, film, cultura pop, elettronica (è apparso anche “Francesco Nuti” una volta), e così via.

Sapere è potere I decenni

La prima cosa da notare, quindi, è che Sapere è Potere: i Decenni è ovviamente derivativo rispetto all’originale. Non che non ci siano differenze, ma non siamo di fronte ad un gioco propriamente diverso. Qualcosa di nuovo, però c’è. Iniziamo dall’estetica che richiama tutti i decenni in questioni con i colori elettrici degli anni ’80 e ’90, ed i nuovi personaggi che strizzano l’occhio a tutte le tendenze che si sono avvicendate fino all’epoca recente. Anche dal punto di vista tecnico l’impressione è che I Decenni faccia qualcosa di più in termini di fluidità, conta poligonale, ed in generale una maggiore cura per i modelli.

Sapere è potere I decenni

Poi ci sono nuovi power-up con cui infastidire gli avversari. Il brusio dello schermo impedisce ai giocatori di leggere chiaramente le risposte, così come le lettere ballerine, oppure la zip da aprire facendo uno swipe sopra ad ogni risposta per scoprire cosa c’è sotto. Tra le sfide di metà partita c’è una sola novità, ovvero una sorta di ruota da girare in continuazione per scovare le risposte ad ogni domanda, il tutto entro il solito limite di tempo. Anche la piramide finale è leggermente diversa: stavolta i power-up da lanciare agli avversari sono fissi per ogni scalino, così da bilanciare un po’ meglio la scalata finale (uno dei punti deboli del Sapere è Potere originale).

Sapere è potere I decenni

Tutto qui? Praticamente, sì. Ci sono tante nuove domande ovviamente, inedite e mai viste prima, ma di base il gioco è lo stesso. Anche l’applicazione per smartphone è molto simile, ma dà la possibilità di giocare anche a Quiz Boom senza bisogno di accendere la console. Si tratta un quiz rapido da fare in solitaria, con dei malus casuali assegnati ad ogni domanda, sfidando i propri amici a turno anche con lo stesso smartphone, tra un quiz generico ed un quiz del giorno sempre diverso che si può affrontare per mettersi alla prova, oppure per passare il tempo prima che arrivi la cena al ristorante, per dire. Sapere è Potere: I Decenni fa sempre il suo dovere, in ogni caso, ed è probabilmente tra i migliori titoli della collana. Intrattiene, diverte, ed è perfetto per accogliere nel mondo dei videogiochi (seppure in senso lato) tutte quelle persone che non ne vogliono sapere, ma che magari passano ore ed ore su Instagram, e questo “sequel” non è da meno.

+ Alcune novità rispetto all’originale

+ Esteticamente nuovo, e migliore

+ Nuove domande intriganti

+ È ovviamente molto simile a Sapere è Potere

+ Un prezzo più aggressivo avrebbe giovato

7.2

Sapere è Potere: I Decenni è esattamente ciò che sembra, ovvero una nuova versione dell’omonimo titolo della collana PlayLink. Allo stesso modo, è altrettanto ovvio che si tratta di un gioco che non vuole stravolgere la formula originale perché non deve, ma soprattutto non ne ha bisogno. Fortunatamente c’è qualche novità che riesce a non renderlo una vera e propria copia carbone. Molto ben costruite ed interessanti le nuove domande, ideali per chi ha giocato e rigiocato a profusione il titolo originali.

Voto Recensione di Sapere è Potere: I Decenni Recensione | Il nuovo quiz di PlayLink sul recente passato - Recensione


7.2

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Alcune novità rispetto all’originale

  • Esteticamente nuovo, e migliore

  • Nuove domande intriganti

Contro

  • È ovviamente molto simile a Sapere è Potere

  • Un prezzo più aggressivo avrebbe giovato

Commento

Sapere è Potere: I Decenni è esattamente ciò che sembra, ovvero una nuova versione dell’omonimo titolo della collana PlayLink. Allo stesso modo, è altrettanto ovvio che si tratta di un gioco che non vuole stravolgere la formula originale perché non deve, ma soprattutto non ne ha bisogno. Fortunatamente c’è qualche novità che riesce a non renderlo una vera e propria copia carbone. Molto ben costruite ed interessanti le nuove domande, ideali per chi ha giocato e rigiocato a profusione il titolo originali.