Immagine di Sackboy: Una Grande Avventura | Recensione PS5 - Il bello dei platform
Recensione

Sackboy: Una Grande Avventura | Recensione PS5 - Il bello dei platform

Il nuovo viaggio di Sackboy firmato da Sumo Digital è un'avventura colorata che strizza l'occhio ai film di animazione: ci abbiamo giocato su PS5

Avatar

a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Informazioni sul prodotto

Immagine di Sackboy: A Big Adventure
Sackboy: A Big Adventure
  • Sviluppatore: Sumo Digital, XDev
  • Produttore: Sony Interactive Entertainment
  • Distributore: Sony
  • Piattaforme: PS4 , PS5
  • Generi: Piattaforme
  • Data di uscita: 19 novembre 2020

Una delle prime caratteristiche che si va a decidere quando si crea un videogioco è il suo tono. Si tratta di una cosa a cui abbiamo pensato molto, in queste ore, mentre ci misuravamo con Sackboy: Una Grande Avventura: avremmo voluto essere assolutamente presenti nella stanza, mentre i ragazzi di Sumo Digital disquisivano di come rendere unica la nuova avventura di Sackboy, rendendola contemporaneamente familiare a chi ha amato LittleBigPlanet e fresca per tutti gli amanti dei platform.

Armati di DualSense, siamo così partiti alla volta dell'universo di gioco, trovandoci di fronte un titolo che è riuscito a tenere fede a tutte le promesse fatte da Ned Waterhouse, creative director del gioco e in passato senior designer per LittleBigPlanet 3: creare il miglior platform possibile per Sumo Digital, senza rinunciare a cambiare un po' di carte in tavola per chi ben conosce la saga di origine di Sackboy.

Un cattivo cattivissimo

Tutto scorre serenamente, nel colorato e creativo mondo delle creature di pezza: i nostri sereni pupazzi, tra i quali si è stabilito anche il nostro Sackboy, conducono la loro vita di tutti i giorni in pace, quando il terribile Vex – una creatura spregevole che è incarnazione dei loro stessi incubi – fa la sua comparsa, mettendo a soqquadro ogni certezza.

Il cattivone, agghindato con uno stile che richiama il joker delle carte (non sarà un caso) e accompagnandosi a una malefica e interminabile risata (neanche questo), deciderà di ridurre in schiavitù i poveri amici di Sackboy, costringendoli a lavorare per lui per aiutarlo nella conquista del mondo. O, per meglio dire, dei mondi – ma lo vedremo a breve.

Il nostro impavido protagonista, però, riuscirà a salvarsi dal suo assalto e, sfuggendo al teatro dello spietato soggiogamento, si metterà al lavoro per liberare i suoi amici. E per scoprire se, a quel punto, Vex avrà ancora da ridere. Per riuscirci, dovrà mettere insieme delle Sfere che comprendono il potere della creatività, che gli consentiranno di rimuovere le barriere imposte da Vex tra i diversi mondi e di arrivare finalmente al suo cospetto per regolare i conti.

Emerge a chiare lettere, anche solo da questa introduzione, che parliamo di una storia che è un semplice pretesto per partire all'avventura e che non vuole certo proporre particolari intrighi al giocatore. Ci torneremo nel paragrafo dedicato, approfondendo l'argomento, ma la scelta si rivela fin da subito gradevole e azzeccata, perché Sackboy: Una Grande Avventura riesce nell'arte di non prendersi mai sul serio – e ci riesce molto bene.

Sackboy Una Grande Avventura, benvenuto 3D

Intento anche a scoprire se davvero in lui si nasconda la stoffa dell'eroe (pun intended), il nostro Sackboy partirà alla scoperta di cinque mondi principali – con qualche bonus che non vi sveliamo – composti ciascuno da una decina di livelli, due dei quali facoltativi e completabili solo in cooperativa. Al momento non è possibile giocare in co-op online, come anticipato dagli sviluppatori, ma avete la possibilità di divertirvi in compagnia di un amico (fino a quattro) in multiplayer locale, anche negli scenari non appositamente pensati per la cooperativa.

La prima differenza che balza all'occhio per ogni fan di LittleBigPlanet è il passaggio dal 2.5D precedente alle piene tre dimensioni proposte da Sackboy. Entrando nei diversi livelli, sistemati su una mappa-hub che rappresenta il mondo di gioco, si viene accolti da una carrellata di inquadrature che mostrano gli scorci dello scenario che, come i più anziani ricorderanno, richiama alla memoria le riprese che aprivano i livelli nel grande Ape Escape.

Preso il controllo del nostro protagonista, DualSense alla mano, l'esperienza è gradevole: Sackboy può tirare degli schiaffoni, può rotolare, può fare una giravolta per colpire nemici/oggetti in successione, può saltare e fluttuare per qualche secondo tenendo premuto il tasto preposto; può anche aggrapparsi alle sporgenze che lo consentono, magari lasciandosi trascinare dai loro movimenti, e può abbrancare alcune tipologie di accessori che troverete nei livelli – che si tratti di un soddisfacente boomerang o di un cefalo da picchiare in testa ai nemici.

Il passaggio alle tre dimensioni è una scelta che abbiamo apprezzato particolarmente: il gioco vi chiede di affrontare i diversi livelli stando attenti, come in ogni buon platform, ai nemici che li popolano – che potete abbattere ciascuno a modo suo –, agli strapiombi in cui potreste cadere e a diverse altre variazioni sul tema. L'aggiunta della profondità ha reso le mappe molto più arieggiate e dato ai level designer la possibilità di sbizzarrirsi sul fronte della varietà.

Sebbene in Sackboy si faccia quello che si fa in ogni platform – salta, corri, colpisci, raccogli e così via – i ragazzi di Sumo Digital sono riusciti a mettere insieme dei livelli che stuzzicano la fantasia e che hanno sempre qualcosa di originale da proporre, con arricchimenti qua e là alle meccaniche proposte. Ecco che così in alcuni scenari Sackboy ha un rampino che si attacca a oggetti molli, come delle spugne, per dondolare e saltare i dislivelli; ecco che in un altro può inglobarsi a una bolla e fluttuare nell'aria; ecco che in un altro ancora sarete a bordo di un folle treno mentre attorno vi impazzerà di tutto.

La capacità degli sviluppatori di reinventare di livello in livello la ricetta del loro Sackboy: Una Grande Avventura riesce nell'intento di rendere l'esperienza fresca e godibile per il tempo più lungo possibile, strappandovi molto più che un sorriso per i momenti di follia a cui vi troverete di fronte.

A questo si somma il fatto che, mentre esplorerete gli scenari in cerca delle sfere che vi servono per proseguire, vi imbatterete in alcune divertenti attività extra – che potrebbero premiarvi con una sfera, e questo ci rimanda a Spyro 2 – nascoste in delle stanze indicate da un "?" sulla loro porta di ingresso. Potreste, ad esempio, dover lanciare il più velocemente possibile dei peperoncini nella bocca di un grosso bestione dormiente, per saziare i suoi appetiti piccanti e convincerlo a sganciare la sfera.

Le variazioni sul tema sono insomma tante e vi aiutano a sentire un costante senso di scoperta, via via che proseguite nel vostro viaggio. È anche vero, allo stesso tempo, che i livelli del gioco seguono alcuni schemi fissi: mentre non vogliamo spoilerare nulla, alcuni vi chiedono ad esempio di recuperare cinque chiavi nascoste per aprire la porta che vi permette di finirli, altri di mettere al sicuro alcuni animali sparsi nei livelli, rimettendoli nel loro recinto (vi ricordate delle mucchine a Zefiro, in Spyro 2? Ecco!) o riportandoli dalla mamma.

In questo modo, di mondo in mondo, riuscite a farvi più o meno uno schema mentale di cosa potrebbe aspettarvi, consci che Sumo tenterà comunque qualche invenzione – complici anche i diversi scenari del gioco, che va dalla foresta ammazzonica a un futuro ricco di luci al neon – senza accontentarsi di "ricopiare" il livello precedente cambiandogli la skin.

Il viaggio del Sackboy

Controller alla mano, come dicevamo, l'esperienza di Sackboy è gradevole, anche se il passaggio al 3D vi farà finire, più di una volta, in fondo a dei dirupi per via di una prospettiva non sempre chiara, imposta dalla telecamera fissa.

Per quanto riguarda la progressione, invece, il gioco è strutturato esattamente come uno Yoshi, per rimanere in tema di citazioni platform: ogni livello nasconde un numero variabile di sfere ed è necessario raccoglierne un numero minimo imposto dal gioco per sbloccare la sfida finale di un mondo e poi proseguire con il successivo.

Le sfere sono ben nascoste all'interno dei livelli e dovrete aguzzare la vista (ed esplorare tutto per bene) per trovarne fin dal primo tentativo quante più possibili, anche perché la progressione che inizialmente è abbastanza clemente procedendo si fa un po' più sbilanciata, chiedendovi di raccogliere un numero di sfere cumulative davvero alto, prima di farvi proseguire.

Non immaginate Sackboy, quindi, come un classico di Crash Bandicoot: per sbloccare un livello bisogna completare il precedente e per sbloccare un mondo bisogna accumulare tante sfere – e non, semplicemente, completare di corsa tutti gli stage.

Ad aggiungere pepe all'esperienza è, come dicevamo, anche la possibilità di co-op: il gioco vi consente di affrontare alcuni livelli immaginati proprio per questa feature, ma in realtà anche in quelli "standard" potrete far unire altri amici alla festa. I risultati possono essere tanto divertenti quanto demenziali, considerando che i vostri Sackboy – come in LittleBigPlanet – possono interagire: preparatevi ad amici che vi schiaffeggiano e ad altri che, ricordandoci quello che succedeva su Switch in Snipperclips, vi afferreranno a tradimento, mentre invece dovreste collaborare!

La proposta ludica è anche arricchita da dei livelli segreti – due per mondo – che potete scoprire esplorando la mappa dell'hub, e dalle sfide dei Cavalieri Sferruzzanti. Queste ultime sono dei veri e propri livelli arcade in time attack che vi chiedono di completare un percorso a ostacoli, di difficoltà crescente di sfida in sfida e senza mai morire, perché avete una sola vita e nessun checkpoint, per ottenere il miglior tempo e quindi il massimo delle sfere.

Le prove dei Cavalieri Sferruzzanti possono essere sbloccate raccogliendo un collezionabile nascosto in alcuni livelli chiaramente indicati dal gioco, quindi l'esplorazione è ulteriormente incoraggiata – al di là della questione delle sfere in sé – anche per ottenere le quindici sfide e fare, con esse, una scorpacciata di sfere (o ridiscutere la vostra autostima, a seconda dei risultati).

La longevità per una run che non si preoccupi di raccogliere tutti, ma proprio tutti i contenuti di ciascun livello si assesta sopra la decina di ore, mentre i completisti impiegheranno largamente di più a collezionare ogni singolo cimelio celato nei livelli dagli scaltri designer, arrivando anche alla quindicina.

Il mio Sackboy, il tuo Sackboy

Se i giocatori di LittleBigPlanet erano abituati alle possibilità creative offerte dalla saga, in cui eravate voi, in prima persona, a dare vita a dei contenuti, in Sackboy queste feature mancano per precisa scelta degli autori – che hanno concentrato il focus sul platform in sé.

Ci sono, comunque, delle possibilità di personalizzazione che vi permettono di sbizzarrirvi con il vostro Sackboy: oltre alle sfere, infatti, nei livelli raccoglierete tantissime campanelle che fanno da valuta in-game. Queste ultime possono essere spese presso il bazar di un pittoresco stilista che, ammettendo che questa è alta moda, quindi i prezzi sono altrettanto alti, vi vestirà di tutto punto.

Ci sono set di abbigliamento e personalizzazioni che si sbloccano proseguendo nel gioco, altri che si ottengono – ancora una volta –  esplorando i livelli e scovandoli lungo il vostro percorso. Il risultato è che, nonostante l'assenza di una vera modalità Crea, potrete comunque dare vita al vostro Sackboy personale, distinguendolo da quello dei vostri amici quando magari giocherete in co-op.

Sackboy: Una Grande Avventura: sì, ma DualSense?

Sappiamo che Astro's Playroom sfrutta abbondantemente DualSense, il controller di PlayStation 5, mentre Marvel's Spider-Man: Miles Morales lo relega ai compitini. Il terzo gioco di casa Sony per next-gen, quindi, è un po' il banco di prova per risolvere l'ex-aequo: quanto è stato sfruttato qui DualSense?

La risposta ci ha lasciato soddisfatti, perché Sackboy riesce a essere la giusta via di mezzo tra le ovvie reiterazioni di Astro's Playroom e il minimo sindacale (o qualcosina meno) fatto da Miles Morales con DualSense. Non abbiamo una feedback aptico a ogni passo, ma la vibrazione sottolinea in modi creativi alcuni dei momenti chiave delle interazioni, legandosi in modo sensato al sonoro che arriva dal controller.

Ci sono anche dei momenti in cui vengono usati i grilletti adattivi, quindi il risultato nel complesso è soddisfacente e potrebbe essere indice di come, realisticamente, gli sviluppatori potranno sfruttare DualSense negli anni a venire.

L'occhio, l'orecchio e la loro parte

Per quanto riguarda la direzione artisticaSackboy: Una Grande Avventura colpisce dalla prima occhiata: nonostante il passaggio alle tre dimensioni i richiami alle peculiarità di LittleBigPlanet, anche nei materiali usati come texture, sono costanti e danno un gradito senso di familiarità. A questo si accompagna un'esperienza fluida, anche in 4K – e che abbiamo testato anche su 1440p per assicurarvi che, come le altre produzioni first-party recensite in questi giorni, la console manda comunque l'output a 2160p, e non abbassandolo a 1080p per poi upscalarlo sul vostro schermo.

Menzione di assoluto onore per il comparto audio: la colonna sonora è parte integrante dell'esperienza di gioco, complice una musicalità di fondo in molti aspetti del design (vi basti sapere che raccogliere la valuta in-game in rapida successione non ripete sempre lo stesso effetto sonoro, ma lo declina in una scala di note progressive), mentre il doppiaggio in italiano è di ottima fattura.

Per quanto riguarda la narrazione e le atmosfere, con cui abbiamo aperto questa disamina e citando le quali vogliamo chiuderla, Sackboy: Una Grande Avventura ha in sé l'anima di un film d'animazione per tutta la famiglia.

Il taglio delle cut-scene, il registro dei dialoghi e gli accadimenti in sé ne fanno un titolo che racconta una storia che non ha le pretese di avere un portamento epico, ma che anzi si prende largamente in giro da sola e vi fa volutamente sorridere più di una volta. Una scelta azzeccata e apprezzabile, che fa di Sackboy un gioco adatto – complici anche alcune opzioni di accessibilità, tra cui le vite infinite – a tutti, senza riserve.

Se volete portare a casa Sackboy: Una Grande Avventura, disponibile anche su PS4 e con la possibilità (in arrivo con una patch) di portare su PS5 i salvataggi old-gen, vi raccomandiamo di approfittare del prezzo di Amazon.

Voto Recensione di Sackboy: A Big Adventure - Recensione


8.1

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Leggero e divertente per tutti i tipi di giocatori

  • Colonna sonora perfetta

  • Traboccante di idee, come nello stile di LittleBigPlanet

Contro

  • A volte la prospettiva in tre dimensioni inganna

  • Progressione non sempre bilanciatissima

Commento

Sumo Digital aveva detto di voler realizzare, con Sackboy: Una Grande Avventura, il miglior platform possibile per le sue possibilità, e così è stato: il gioco è divertente, scorre con piacere e riesce a variare la sua stessa formula nell'arco della sua durata, con integrazioni ingegnose e una fedeltà di fondo all'universo e alle filosofie di LittleBigPlanet. Il risultato è un videogioco che si apre alle tre dimensioni per proporre livelli facili da superare ma più impegnativi da padroneggiare – motivo per cui la progressione, che costringe a raccogliere un numero minimo di sfere sparse negli stage, potrebbe spaventare quelli meno avvezzi a girare in lungo e largo e trovare nascondigli, e che magari vorrebbero solo completare i livelli in successione. Al di là di questo, e di un prospettiva a telecamera fissa che a volte potrebbe ingannarvi, Sackboy: Una Grande Avventura è un videogioco amorevolmente curato nei suoi dettagli, un'esperienza leggera raccomandata agli amanti dei platform che, come l'anima di LittleBigPlanet impone, non lesina affatto di creatività.