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Rocket Arena, battaglie a suon di razzi per EA - Anteprima

EA presenta Rocket Arena, un nuovo arena shooter basato su battaglie 3vs3 dove i razzi la fanno da padrone

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Avatar di Silvio Mazzitelli

a cura di Silvio Mazzitelli

Editor

Pubblicato il 19/06/2020 alle 01:31
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  • Pro
    • Veloce e divertente
    • Personaggi ben caratterizzati a livello di gameplay
    • Il crossplay è sempre una buona cosa
  • Contro
    • Le modalità provate sono al momento molto classiche
    • Servirà un supporto costante per mantenere alto l'interesse del pubblico

Il Verdetto di SpazioGames

-
Rocket Arena riprende alcune idee degli arena shooter del passato unendole a un gameplay frenetico e molto vario. Dopo tre ore di giocato possiamo dire di esserci divertiti a sparare gli avversari in orbita a suon di missili, ma bisogna capire quanto questa formula sia in grado di resistere al passare del tempo in base anche alla quantità di contenuti post lancio in arrivo. Le basi per un titolo multiplayer divertente ci sono, staremo a vedere se il nuovo gioco pubblicato da EA sarà in grado di fare breccia nel cuore degli appassionati del genere.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Rocket Arena
Rocket Arena
  • Sviluppatore: Final Strike Games
  • Produttore: Electronic Arts
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE
  • Generi: Sparatutto
  • Data di uscita: 14 luglio 2020

I più attempati tra di voi si ricorderanno sicuramente delle epiche giocate in multiplayer a titoli come Quake di id Software, gioco che raggiunse il suo apice con il terzo capitolo dedicato interamente alle sfide online. La fantasia dei giocatori superò qui quella degli sviluppatori, sfruttando la fisica a proprio vantaggio con l’utilizzo del lanciarazzi per spararsi ad altezze molto maggiori rispetto a quelle concesse dal semplice salto: il giocatore, infatti, esplodeva un razzo ai propri piedi sacrificando un’esigua quantità di salute per raggiungere posizioni normalmente non raggiungibili o per aumentare la sua mobilità e cecchinare dal cielo gli avversari. Questa tecnica, utilizzata solo dai veri pro di Quake, era chiamata Rocket Jump. EA ha pronto ora un nuovo arena shooter che si basa completamente su questo concept nato dalla mente dei giocatori: Rocket Arena.

Gli sviluppatori di Final Strike Games hanno ripreso il concept dei Rocket Jump e lo hanno ampliato all’ennesima potenza in uno sparatutto in cui tutti i personaggi sono armati di lanciarazzi. Detta così può sembrare un po’ monotona, come sfida, ma, nonostante tutti utilizzino armi che sparano razzi, ognuno avrà abilità e particolarità che lo renderanno unico, rifacendosi un po’ al modello introdotto nell’ambiente da Overwatch.

Noi abbiamo avuto occasione di provare oltre tre ore di gioco di Rocket Arena e vi raccontiamo quanto è emerso dalle nostre intense battaglie a suon di razzi.

L’evoluzione del Rocket Jump

Prima di iniziare la prova del gioco abbiamo potuto assistere alla presentazione degli sviluppatori di Final Strike Games, che ci hanno raccontato cos’è Rocket Arena. Il titolo è un arena shooter basato su scontri 3vs3 in multiplayer. Sarà disponibile dal 14 luglio su PC, PlayStation 4 e Xbox One e permetterà anche di giocare in crossplay tra le tre diverse piattaforme.

Al lancio, Rocket Arena garantirà un certo quantitativo di contenuti: saranno infatti presenti dieci personaggi giocabili e dieci arene in cui sfidarsi alle cinque modalità presenti. Il gioco avrà anche un sistema di progressione con 100 livelli per ogni personaggio e oltre 350 oggetti cosmetici per abbellire il vostro eroe preferito come meglio credete. A ciò si aggiungono tante piccole opzioni diverse, come la possibilità di creare match privati, una modalità Pratica con cui migliorare le proprie abilità e sfide giornaliere e settimanali.

Se tutto questo non bastasse, già dal 28 luglio, ossia dopo due sole settimane dal lancio, arriverà anche la prima stagione di Rocket Arena, che introdurrà nuovi personaggi, nuove modalità e nuove mappe gratuitamente. Non si è parlato nello specifico di microtransazioni, ma la presenza di una doppia valuta ci fa pensare che sarà possibile fare acquisti in-game limitati agli oggetti cosmetici. Questi, da quanto abbiamo visto, servono a ottenere nuove skin per ogni personaggio o ad abbellire dettagli quali lo stendardo personale o le proprie scie di fumo. All’uscita il 14 luglio saranno disponibili due versioni: la Standard Edition al prezzo di 29,99 euro e la Mythic Edition al prezzo di 39,99 euro.

Rocket Arena ha uno stile molto cartoonesco, con colori vivaci e personaggi ben caratterizzati, differenziati l’uno dall’altro. Per quanto riguarda il design, a prima vista potrà sembrare un mix tra Fortnite e Overwatch, anche per alcune caratteristiche presenti nel gameplay, ma giocando abbiamo realizzato che il titolo ha una sua personalità ben distinta.

Gli sviluppatori ci hanno spiegato che il gioco punta a ridurre al minimo i tempi morti per ogni sfidante, eliminando completamente il concetto di morte e resurrezione e la barra dei punti vita. Quando colpirete un avversario, riempirete una sorta di barra che una volta completa spedirà il malcapitato fuori dall’arena. Questi potrà però nascondersi per evitare di finire fuori dall’area della sfida. Se si viene colpiti troppe volte si viene temporaneamente eliminati dal gioco – ma per davvero pochissimi secondi, soltanto il tempo di vedere una scena automatica in cui il nostro personaggio torna in campo, senza che l’azione ne venga spezzata troppo.

Per quanto riguarda il gameplay, abbiamo notato come lo shooting in terza persona sia parecchio dinamico e veloce e siamo convinti che i giocatori più esperti sapranno sfruttare al massimo la dinamicità dei movimenti. Rocket Arena è infatti basato molto sulla mobilità: i personaggi sono in grado di fare un triplo salto di base, e a questo aggiungete il classico Rocket Jump e la possibilità di sparare, con il giusto tempismo, dei razzi sui muri per scalare anche le pareti più impervie. Altro importante comando è quello della schivata, che permette di evitare i danni se premuta al momento giusto – però attenzione: per poterla riutilizzare servirà aspettare alcuni secondi di cooldown così da non abusarne troppo.

L’amore per i razzi

Il fatto che i personaggi basino le loro capacità offensive sull’utilizzo esclusivo di missili di tutti i tipi potrà sembrare all’apparenza un indice di poca varietà, ma vi assicuriamo che non è così. Nella nostra prova erano disponibili sei personaggi e ognuno di loro funzionava in maniera completamente diversa dagli altri.

Le armi primarie non sono semplici lanciarazzi, ma ognuno ha le sue caratteristiche speciali: Rev è in grado di sparare razzi a raffica; Boone può invece trasformare la sua arma in una sorta di fucile di precisione con razzi in grado di rimbalzare sugli ostacoli; Barbaboom, il grosso del gruppo, spara con un cannone dal danno elevato, ma dal range ridotto. Ogni personaggio avrà poi due abilità ricaricabili dopo un cooldown di alcuni secondi.

Imparare a utilizzare queste mosse al momento giusto farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta – inoltre, queste aumentano ulteriormente l’unicità di ogni personaggio. Ad esempio, Jayto sarà in grado, con la sua prima abilità, di sparare una raffica di micromissili per qualche secondo, mentre la seconda abilità gli permetterà di potenziare il suo movimento così da volare. Amphora potrà tramutarsi in una massa d’acqua, muovendosi più velocemente, e attaccare ritrasformandosi in forma umana; Izell è in grado di aumentare il danno del colpo in arrivo contrassegnando un nemico cui indirizzarlo e di lanciarsi in linea retta con una potente carica, utile sia per spostarsi velocemente nella mappa che per infliggere danni ingenti al bersaglio.

Durante la nostra prova abbiamo testato tre modalità differenti: Knockdown, un semplice Team Deathmatch in cui, per vincere, bisogna raggiungere una certa quantità di punti buttando fuori dalle arene gli avversari; Rocket Ball, in cui dovremo prendere una palla e lanciarla nella porta avversaria per segnare; Treasure Hunt, dove vince chi ottiene più monete, ottenibili in due fasi. Nella prima ci si contende un forziere, nella seconda si raccolgono le monete sparse in giro per l’arena.

Nel gioco finale troveremo due ulteriori modalità: Mega Rocket, che ci è stato detto somigliare molto a un classico Capture the Flag, e Rocketbot Attack, unica modalità PVE in cui, insieme a due amici, si potranno affrontare orde di avversari controllati dall’IA. Delle modalità provate, quelle più riuscite sono Knockdown e Rocket Ball, frenetiche e divertenti al punto giusto. Treasure Hunt ha dei tempi morti, essendo divisa in una fase frenetica in cui ci si contende il possesso del forziere per guadagnare più monete possibili, per poi passare a una nuova fase in cui raccogliere monete sparse per il livello in stile Super Mario senza nemmeno badare troppo alla squadra avversaria.

Le arene non sono molto grandi, ma dato l’esiguo numero di sfidanti permettono di avere un’azione sempre attiva senza momenti morti. Al di là di ciò, abbiamo trovato le mappe piuttosto ben fatte con dislivelli, tunnel, alture e nascondigli che permettono ai giocatori più navigati di sfruttare il territorio per contrattaccare e, quando serve, nascondersi. Ogni area ha un tema specifico, come un canyon, una città innevata o un’ambientazione sottomarina, e denotano una certa personalità anche per i ricchi dettagli presenti.

In ogni mappa ci saranno degli oggetti da raccogliere in stile Mario Kart e, una volta raccolto un pacchetto, avremo un potenziamento random, come ad esempio il turbo per muoversi più velocemente, bombe da lanciare contro gli avversari, mine per tendere una trappola ai malcapitati della squadra avversaria o campi di forza che bloccano tutti i razzi che li attraversino.

Sarà presente anche un sistema di potenziamento per i propri personaggi, basato su tre artefatti equipaggiabili. Questi si sbloccheranno man mano che saliremo di livello con ogni personaggio utilizzato, e ci daranno dei bonus passivi, come ad esempio un cooldown ridotto per la schivata o per le abilità speciali. Gli artefatti saranno inoltre potenziabili guadagnando esperienza mentre sono equipaggiati.

Conclusa la nostra prova, possiamo dire di esserci divertiti, dato che il gameplay veloce e frenetico, fatto di comandi semplici da imparare (ma che necessiteranno di pratica per essere padroneggiati al meglio) rende Rocket Arena uno sparatutto in terza persona molto accessibile e piacevole.

I personaggi sono ben caratterizzati anche per quanto riguarda le loro peculiarità, così da non annoiarsi troppo in fretta utilizzandone soltanto uno. Non sarà possibile cambiare l’eroe scelto nel bel mezzo di un match, ma bisogna dire che questi sono molto veloci; raramente nelle tre modalità da noi provate hanno superato i cinque minuti e durante un match non abbiamo mai sentito la necessità di cambiare personaggio, dato che non abbiamo notato enormi svantaggi nell’utilizzarne uno piuttosto che un altro – o la presenza nemesi che ci rendessero la vita impossibile. Il gioco di squadra è sicuramente importante e probabilmente, giocando, sarà possibile individuare determinate sinergie di abilità particolarmente forti, ma per ora ci è sembrato che il fattore scelta dei personaggi sia molto meno decisivo di quanto non sia, ad esempio, in un Overwatch.

Le tre modalità da noi provate sono sì divertenti considerando la novità del gioco, ma troppo classiche o sottotono per mantenere l’interesse dei giocatori alto a lungo. Ci sembra chiaro che il supporto degli sviluppatori e i nuovi contenuti inseriti siano fondamentali per prolungare la vita di Rocket Arena. Fortunatamente l’arrivo immediato di una prima stagione che promette di essere ricca di contenuti ci dà l’impressione di un inizio con il piede giusto da parte di Final Strike Games.

Il gunplay, infine, ci è parso buono e non tanto votato a una precisione al millimetro, quanto alla mobilità e al corretto utilizzo di abilità e oggetti. D’altronde con dei lanciarazzi non ci si può aspettare una grande precisione. A tal proposito gli sviluppatori hanno detto di aver inserito, nelle versioni per console, degli aiuti extra di auto aim, cosicché in caso di crossplay con dei giocatori su PC non si soffra troppo la disparità tra controller e mouse e tastiera. Ad ogni modo sarà comunque possibile decidere di disabilitare il crossplay per giocare solo con chi possiede la versione del gioco per console.

Se apprezzate i videogiochi di Electronic Arts, vi raccomandiamo di approfittare dello sconto dedicato a FIFA 20.

+ Veloce e divertente

+ Personaggi ben caratterizzati a livello di gameplay

+ Il crossplay è sempre una buona cosa

- Le modalità provate sono al momento molto classiche

- Servirà un supporto costante per mantenere alto l'interesse del pubblico

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