Immagine di Unleaving | Recensione - Guardare o giocare?
MINI RECENSIONE

Unleaving | Recensione - Guardare o giocare?

Abbiamo giocato Unleaving, affascinante puzzle platformer illustrato a mano che trascina in un mondo surreale, ma si dimentica del gameplay.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

In sintesi

  • Un'avventura con una direzione artistica mozzafiato.
  • Atmosfera unica e molto affascinante, anche se ogni tanto pretenziosa nei suoi silenzi.
  • Level design ed esperienza di gioco frustranti e mal bilanciati.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Unleaving
Unleaving
  • Sviluppatore: orangutan matter
  • Produttore: orangutan matter
  • Testato su: PC
  • Piattaforme: PC
  • Generi: Platform , Puzzle game
  • Data di uscita: 27 marzo 2024

Ci sono ormai diversi videogiochi, soprattutto tra le piccole produzioni, che mettono la direzione artistica di grande personalità al primo posto. È un modo di avere un'unicità, anche di attirare l'attenzione dei giocatori nel mare delle tantissime uscite. Ed è anche il caso di Unleaving, a cui le ambizioni non sono mai mancate.

Il gioco del team canadese orangutan matter,  che ha debuttato il 27 marzo scorso, si definisce come un puzzle-platformer di stampo narrativo in cui l'esperienza artistica ha la stessa centralità di quella interattiva.

Abbiamo vissuto quest'avventura e possiamo dire che l'obiettivo, a suo modo avanguardistico, è riuscito solo in parte.

Più bello da guardare che da giocare

In un mondo apparentemente senza speranza, un bambino si risveglia per provare a inseguire l'ultima foglia, che il vento continua a sospirare via. Nei suoi percorsi tra la decadenza e un assoluto silenzio, il nostro protagonista si muove in quelli che sono veri e propri dipinti fatti a mano dal team di sviluppo, caratterizzati da colori spenti e autunnali – pienamente nello spirito che il gioco vuole avere, caratterizzato da un ermetismo a tratti anche un po' pretenzioso.

La direzione artistica ha richiami surrealisti e la forza immaginifica degli sviluppatori è assolutamente fuori discussione: non ci sono dubbi che Unleaving sia davvero ma davvero bello (e unico) da vedere, e che anche a un colpo d'occhio disattento sarebbe evidente quanto il team di artisti abbia posto l'accento proprio sulle suggestioni che è possibile creare con le immagini.

Come dicevamo in apertura, non è certo la prima volta che una produzione più piccola investe tanto nell'impatto estetico: solo di recente mi vengono in mente A Highland Song, con cui Unleaving condivide tuttavia moltissime ingenuità, ma anche l'apprezzato Planet of Lana – i cui puzzle, però, rispetto a quanto proposto ludicamente dal titolo di orangutan matter, erano avanti anni luce nonostante la loro perfettibilità.

Il punto dell'esperienza di gioco è infatti che ogni scenario propone dei puzzle da risolvere per poter proseguire, mentre ci si muove in due dimensioni da sinistra a destra. Tuttavia, il design dei puzzle è pasticciato nel migliore dei casi e apertamente sgradevole in altri, incentrato su un trial and error che si ripete per tutta la (breve) durata dell'avventura, che spazia intorno al paio d'ore.

Le scelte di design operate dagli autori non brillano quasi mai, con rare eccezioni, e nella maggior parte dei casi vi ritroverete a tentare di capire come proseguire andando a tentoni – salvo poi giungere a una conclusione che solo poche volte vi farà sorridere e sentire appagati, perché la costruzione dei puzzle non è fluida né stimolante. Ed è un problema, considerando che è la spina dorsale interattiva del gioco.

A questo si somma il fatto che molti puzzle siano incentrati sul compiere determinate azioni con tempismo: una corda che scappa verso l'alto, ad esempio, e verso la quale dovete lanciarvi per afferrarla prima che il fuoco vi divori. Tutto bello, se non fosse che i controlli (come già in A Highland Song, appunto) sono imprecisi e "appiccicosi", con il protagonista che molte volte si arrampicherà dove non volete o farà quel passo in più sufficiente a farvi fallire un salto.

Per fortuna il gioco ha dei checkpoint continui, per cui bastano pochi secondi di attesa dopo il game over (perché fallire un puzzle vi porta spesso alla morte, magari perché lo scenario sta bruciando, o si sta inondando, o perché una creatura vi sta inseguendo per mangiarvi) per poter riprovare. E riprovare. E riprovare.

Questo modo sbilanciato di creare longevità e sfida, poiché vuole spingere il giocatore nel pantano del vai-a-caso-e-se-muori-riprova, manca il bersaglio delle motivazioni e, per quanto bello da vedere sia Unleaving, spesso non lo è a sufficienza da non farvi sbuffare alla comparsa del prossimo mulino a vento da scalare – nonostante l'avventura sia in realtà piuttosto breve.

Voto Recensione di Unleaving | Recensione


6.2

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Direzione artistica straordinaria

  • Grande atmosfera e propone momenti di assoluto fascino

  • Checkpoint frequenti

Contro

  • È indiscutibilmente più bello da vedere che da giocare

  • Design dei puzzle fuori fuoco

  • I controlli imprecisi rendono i puzzle basati sul tempismo inutilmente frustranti

Commento

Unleaving brilla di una direzione artistica dalla personalità fuori scala, capace di strizzare l'occhio al surrealismo e di proporre scorci dalla forza immaginifica notevole. Tuttavia, questo è anche il suo miglior pregio e se da un lato agli sviluppatori va un plauso per essere riusciti a creare un'affascinante commistione di arte classica e videogioco, all'altra faccia della medaglia è proprio la parte "videogioco" dell'opera quella lacunosa, con un design incentrato su puzzle convoluti e frustranti, non aiutati poi da un sistema di controllo scivoloso.
Nel complesso, quindi, Unleaving emerge come un videogioco che punta forte al cuore di chi ama le avventure di personalità e di grande atmosfera – che è però pesantemente sbilanciato sul piacere dato dal farsi guardare e che tramite esso tenta (ma ci riesce solo parzialmente) di farsi perdonare le ingenuità palesi del farsi giocare.