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Immagine di Tsioque Recensione | Un’avventura grafica principesca
Recensione

Tsioque Recensione | Un’avventura grafica principesca

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Avatar di Francesco Ursino

a cura di Francesco Ursino

Pubblicato il 06/01/2019 alle 11:12 - Aggiornato il 01/04/2019 alle 16:04
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  • Pro
    • Narrativa piacevole
    • Stile grafico spesso delizioso
    • Gameplay discreto
  • Contro
    • Un po’ troppi tempi morti nelle transizioni tra una schermata e l’altra
    • Longevità piuttosto ridotta

Il Verdetto di SpazioGames

7
Tsioque è un’avventura grafica dedicata magari a chi non ha molta dimestichezza col genere. La difficoltà medio-bassa degli enigmi viene sostenuta da una narrativa gradevole e che prova a sorprendere con un colpo di scena finale, mentre il comparto grafico propone scenari spesso deliziosi. Il gameplay presenta un mix quasi sempre riuscito tra momenti statici di esplorazione e minigiochi, per un punta e clicca complessivamente discreto.

I più attenti di voi ricorderanno forse Tormentum: Dark Sorrow, piacevole avventura grafica sviluppata da OhNoo Studios. La casa polacca, forte della collaborazione dell’animatore Alek Wasilewski e del compositore Edward Harrison, torna ora sulle scene con Tsioque, un’avventura grafica che ha i suoi motivi di interesse.

Tsioque recensione

Una principessina agguerrita

In Tsioque si racconta la storia dell’omonima principessina che un bel giorno vede partire sua madre, la regina, per il campo di battaglia. Rimasta sola nel castello, la nostra viene subito imprigionata dal malvagio stregone, che in assenza della regina vuole impossessarsi di tutto il regno. Da questo incipit parte la storia di Tsioque, che vedrà la piccola protagonista intenta a sconfiggere lo stregone e a portare la pace. Diciamo subito che la storia svolge bene il suo compito e, anzi, nella parte finale regala un discreto colpo di scena, che culmina in un finale vagamente inaspettato.

Il gioco sceglie un approccio piuttosto umoristico, tipico delle avventure grafiche bidimensionali dei bei vecchi tempi, e la scelta sembra pagare soprattutto durante le fasi iniziali, quando le strampalate guardie del castello faranno di tutto per catturare Tsioque. La presenza del cattivissimo stregone, inoltre, incute il giusto timore, e tutto sommato anche il fatto che la protagonista sia una bambina viene sfruttato in maniera adeguata, soprattutto nel finale. Nel complesso, dunque, la narrativa regala una piacevole esperienza, per un’avventura che però dura all’incirca tre ore, e non propone grandi incentivi per essere ripetuta.

Tsioque

Enigmi a tempo

Dal punto di vista del gameplay Tsioque sceglie un approccio tradizionale che, allo stesso tempo, strizza l’occhio a momenti più dinamici. Ci spieghiamo meglio: la maggior parte dei puzzle è incentrata sul ritrovamento e il corretto utilizzo di oggetti, mentre gli enigmi puramente logici sono presenti in numero minore. Visto che Tsioque è ricercata dalle guardie dello stregone, però, il gioco si trasforma in alcune fasi in una specie di avventura stealth abbozzata, perché il giocatore dovrà essere in grado di non farsi vedere. Tutto ciò si traduce in due momenti di gameplay definiti: minigiochi e sequenze dove è necessario un certo tempismo. Con i primi si sarà chiamati a premere il tasto sinistro del mouse al momento opportuno, mentre nei secondi si dovrà effettuare una certa azione per evitare di essere catturati, e dover così ripetere l’intera sequenza.

Tranne alcuni casi, queste trovate funzionano discretamente bene, e danno anche una scossa al tipico gameplay da avventura grafica. Il livello di difficoltà complessivo, in ogni caso, rimane mediamente basso, visto che solo in un’occasione un determinato minigioco (fortunatamente skippabile) ci ha fatto innervosire.

Tsioque

Come detto, la maggior parte degli enigmi sono basati sull’interazione con gli oggetti: nonostante ciò, l’inventario della piccola protagonista non sarà mai troppo affollato, arrivando a contare al massimo sei, sette elementi nelle fasi più concitate. Vero è che, in alcuni casi, la logica che si cela dietro ad alcuni puzzle sembra essere un po’ troppo fantasiosa, ma considerando che si sta parlando di un’avventura con maghi e principessine alla riscossa non crediamo si possa trattare di un difetto così importante.

Dal punto di vista delle ambientazioni, il gioco si mantiene su numeri medio-bassi: in sostanza l’avventura si svolge all’interno di un unico grande ambiente, il castello, diviso in circa una ventina di schermate da visitare più volte. La bassa difficoltà complessiva, in effetti, è data anche da questo fattore.

Tsioque

Non ci hanno convinto, rimanendo in tema, alcune scelte di game design: Tsioque, infatti, non può muoversi liberamente nel mondo di gioco, ma soltanto una volta individuato un hot spot con cui interagire. Anche per questo forse, il nostro personaggio non può correre, ma solo camminare. Tutto ciò dà al gioco un ritmo più compassato di quanto sia desiderabile, e la cosa più fastidiosa è che durante il passaggio tra una schermata e l’altra spesso si dovrà assistere a tutta la passeggiata di Tsioque, che porta via pochi ma fastidiosissimi secondi. Se si pensa che nella parte centrale dell’avventura bisognerà esplorare diversi ambienti, spessi conditi da scale e lunghi ingressi da percorrere, si capisce come il non poter saltare questi momenti di transizione sia piuttosto irritante.

Nel complesso, in ogni caso, Tsioque propone un’esperienza piacevole, forse non appassionante come quella di Tormentum: Dark Sorrow, ma comunque sufficiente.

Tsioque

La bambina dai grandi occhioni azzurri

Dal punto di vista della grafica Tsioque si segnala per un evidente e gran lavoro di animazione e realizzazione degli scenari. La resa visiva regala schermate spesso deliziose, e personaggi dall’aspetto caricaturale ma non per questo poco piacevole. La stessa principessina si fa notare per i suoi occhioni azzurri, mentre le proporzioni tra la figura della protagonista e gli ambienti circostanti sono spesso fonte di umorismo, perché si può vedere come una piccola bambina sia alle prese con un’impresa che pare più grande di lei. Il lavoro compiuto sulla realizzazione delle guardie, tipicamente sbadate e impaurite dal mago, è allo stesso modo molto convincente.

Tsioque

Dal punto di vista del sonoro i motivi di interesse risiedono nel doppiaggio in inglese della voce narrante, a opera di Lucien Dodge, così come nella positiva resa del personaggio del mago, protagonista però solo di alcune cutscene. Per il resto, la principessa Tsioque non dispone di linee di dialogo doppiate, mentre ancora una volta i versi delle guardie strappano spesso un sorriso. Vale la pena sottolineare che l’avventura è totalmente in inglese, anche nella parte testuale, e che dal punto di vista hardware il titolo è molto leggero e facilmente gestibile da una gran parte di configurazioni.

+ Narrativa piacevole

+ Stile grafico spesso delizioso

+ Gameplay discreto

- Un po’ troppi tempi morti nelle transizioni tra una schermata e l’altra

- Longevità piuttosto ridotta

7.0

Tsioque è un’avventura grafica dedicata magari a chi non ha molta dimestichezza col genere. La difficoltà medio-bassa degli enigmi viene sostenuta da una narrativa gradevole e che prova a sorprendere con un colpo di scena finale, mentre il comparto grafico propone scenari spesso deliziosi. Il gameplay presenta un mix quasi sempre riuscito tra momenti statici di esplorazione e minigiochi, per un punta e clicca complessivamente discreto.

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