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Tekken 8 | Recensione - L'apice del pugno di ferro

Con la potenza del suo pugno di ferro, Tekken 8 sfonda i limiti dei precedenti capitoli per un'esperienza imperdibile per tutti i fan della saga.

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a cura di Silvio Mazzitelli

Redattore

In sintesi

  • Un combat system ancor più spettacolare e divertente che nei capitoli passati.
  • Le modalità single player presenti sono ben realizzate e l'online è molto solido.
  • Bellissimo da vedere e soprattutto da giocare.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Tekken 8
Tekken 8
  • Sviluppatore: Bandai Namco
  • Produttore: Bandai Namco
  • Distributore: Bandai Namco
  • Testato su: PS5
  • Piattaforme: PC , XSX , PS5
  • Generi: Picchiaduro
  • Data di uscita: 26 gennaio 2024

Il periodo d’oro dei picchiaduro non accenna a fermarsi, per la gioia dei tanti appassionati, e il 2024 non poteva aprirsi meglio grazie all’arrivo di Tekken 8, il nuovo capitolo dell’acclamata serie di Bandai Namco. Tekken è sempre stato uno dei picchiaduro tridimensionali più amati in assoluto, soprattutto nel nostro Paese, per via della popolarità coltivata sin dai tempi del terzo capitolo sulla prima PlayStation, che era in grado di coinvolgere anche giocatori non troppo avvezzi a questo genere.  

Negli scorsi mesi avevamo già avuto occasione di provare Tekken 8 in diverse occasioni, tra diverse beta e una corposa prova delle varie modalità single player, facendoci un’idea generale di cosa ci potevamo aspettare in questo nuovo capitolo.

Dopo aver provato a lungo la versione finale del gioco e analizzato ogni sua modalità e i dettagli del nuovo combat system, possiamo anticiparvi che stavolta gli sviluppatori di Bandai Namco hanno fatto le cose ancora più in grande del solito.

Lo scontro finale della famiglia Mishima

Diciamoci la verità: nessuno si aspetta una trama profonda e coerente da Tekken. D’altronde fino al sesto capitolo non esisteva un vero e proprio Story Mode, ma c’era ancora il vecchio trattamento in stile Arcade, in cui ogni personaggio aveva il suo filmato finale dopo aver sconfitto una serie di avversari. Per capire quali fossero i fatti considerati canonici nella storia bisognava spesso aspettare il capitolo successivo.

Soltanto con Tekken 7 è arrivato uno Story Mode più strutturato e narrativo, anche se chi lo ha giocato ricorda quanto, a livello di trama, fosse un agglomerato di idee folli: basti pensare all’inserimento nel canone della storia di Akuma, direttamente da Street Fighter, senza un vero motivo apparente.

la storia raccontata in Tekken 8 è così esagerata e ignorante da fare il giro e diventare epica.
Per non parlare del cambiamento di alcune informazioni date per scontate dalla fanbase a riguardo del Gene del Diavolo. Ma alla fine la vicenda era così esagerata e “caciarona” che non si riusciva a non trovarla divertente.

La storia di Tekken, e in particolare dell’epopea della famiglia Mishima, si guarda per vedere botte da orbi date in maniera sempre più esagerata, proprio come al cinema si guarderebbe a cervello spento un bel film d’azione dove contano solo le esplosioni e i nemici fatti fuori in maniera spettacolare.

Se avete provato la demo di Tekken 8 e giocato al primo capitolo della modalità Storia, potrete già immaginare quanto la parte narrativa sia ancora una volta senza ritegno nel voler esagerare con le cafonate e le scene spettacolari. L’incipit è in pratica lo stesso del Cell Game di Dragon Ball Z, con Kazuya che decide di sfidare tutti i migliori combattenti della Terra in un nuovo torneo del King of the Iron Fist: i Paesi che verranno eliminati saranno distrutti da lui stesso.

Ebbene, sappiate che, nel suo complesso, la storia raccontata in Tekken 8 è così esagerata e ignorante da fare il giro e diventare epica. Nella sua durata di circa 3-4 ore, si assisterà a dei momenti davvero notevoli sia da vedere che da giocare. Nella nostra scorsa anteprima, i nostri dubbi erano legati al fatto che nei primi quattro capitoli si utilizzasse solamente Jin in un percorso piuttosto lineare di scontri alternati a cut-scene, ma dal quinto capitolo in poi le cose cambiano in meglio e ci sono alcune sorprese inaspettate, proprio a livello di gameplay, che ci hanno stupito in positivo.

Alcuni scontri sono fatti apposta per essere soprattutto scenici, grazie ai filmati d’intermezzo che li rendono molto più cinematografici. In questo gli sviluppatori si sono superati e nel complesso troviamo che questa modalità sia venuta anche meglio di quella di Tekken 7, che già era notevole. In definitiva, la battaglia finale tra Jin e Kazuya ha avuto la giusta conclusione, proprio come quella tra Heihachi e Kazuya nel titolo precedente.

Oltre alla modalità Storia principale, ci sono poi gli Episodi Personaggio, che tornano in una versione molto diversa rispetto a quelli del precedente capitolo, che consistevano soltanto in un singolo combattimento e in un filmato.

In Tekken 8 (potete già ordinarlo su Amazon) ogni combattente ha la sua storia, spesso un “what if” rispetto alla versione ufficiale proposta nella modalità principale, tanto che alcuni personaggi non saranno utilizzabili fino a che quest’ultima non sarà completata. Gli Episodi Personaggio assomigliano molto di più agli Arcade o Story Mode dei vecchi capitoli di Tekken, dove ci sono una serie di scontri con alcuni dialoghi speciali tra i personaggi e un filmato conclusivo.

In questo caso si dovranno affrontare cinque battaglie prima di vedere la ending di ciascun combattente – e, come da tradizione della saga, spesso questi finali saranno molto umoristici. Un’aggiunta molto gradita che soddisferà gli appassionati di Tekken di vecchia data.

Fantasmi e sale giochi

L’altra modalità principale del single player è il Quest Arcade, che è praticamente un grande tutorial a cui è abbinata una storia molto semplice e trascurabile. Dopo aver creato il nostro avatar (che si potrà poi utilizzare anche online), verremo introdotti in una comunità di Tekken dove ci verranno insegnate le basi del sistema di combattimento.

La modalità Quest Arcade è praticamente un grande tutorial a cui è abbinata una storia molto semplice.
La storia ci vedrà affrontare vari avversari in diverse sale giochi, fino a diventare il campione indiscusso del picchiaduro. Lo avevamo già detto nelle nostre altre anteprime, ma ribadiamo che gli avatar non siano affatto belli da vedere: sono troppo basilari come opzioni di personalizzazione ed esteticamente sembrano quasi quelli utilizzabili in alcuni social o videogiochi mobile anonimi.

Il valore del Quest Arcade però non sta nella sua storia, ma nella sua volontà di insegnare non soltanto le basi, ma anche alcune meccaniche avanzate di Tekken 8, con diversi tutorial e tanti avversari con cui fare pratica.

Alcuni degli avversari opzionali nelle sale giochi saranno anche ostici da battere e rappresenteranno una buona pratica anche per i giocatori più navigati.

Indubbiamente la modalità è pensata per i neofiti e funziona molto bene per loro, ma troviamo sia utile anche per i giocatori esperti che desiderano abituarsi alle nuove meccaniche di questo ottavo capitolo. Inoltre, giocare alla modalità Quest Arcade sbloccherà anche la possibilità di affrontare i fantasmi nella Super Battaglia Fantasma.

Questa è una delle novità più interessanti di Tekken 8, perché in pratica è possibile addestrare la CPU a simulare il nostro comportamento in battaglia, facendola diventare una vera e propria versione fantasma del nostro stile di gioco. L’IA aggiornerà la nostra copia virtuale sia quando la affronteremo direttamente sia quando combatteremo online.

Nella modalità Super Battaglia Fantasma sarà poi possibile affrontare tutti i fantasmi scaricati dagli altri giocatori, ma anche i fantasmi pre-registrati degli sviluppatori del gioco, e non solo. Abbiamo provato con mano alcuni fantasmi di giocatori molto esperti ed è davvero come affrontare una CPU a livello di difficoltà anche superiore rispetto a quello più alto proposto dal gioco.

Tra le altre modalità presenti abbiamo poi il classico Arcade, che si differenzierà dagli Episodi Personaggio perché non avrà nessuna implicazione nella storia e tra gli avversari sarà possibile affrontare anche i fantasmi di altri giocatori.

Questo aspetto potrebbe complicarla notevolmente per qualcuno, rendendola invece più interessante per altri. Durante la nostra prova, ad esempio, prima del boss finale abbiamo affrontato una battaglia contro un fantasma che è risultata molto più difficile di quella contro il boss stesso.

Oltre all’Arcade ci saranno poi le classiche modalità VS e Allenamento – e quest’ultima è davvero ben fatta. Al suo interno ci sono tantissime possibilità di personalizzarla in base alle proprie esigenze, tra opzioni per capire i frame di vantaggio di una mossa o allenamenti specifici per comprendere come contrastare alcuni tipi di attacchi, cosicché ogni giocatore possa trovare quello che cerca per migliorare le sue abilità.

Si potranno poi fare anche le combo challenge o vedere la lista di mosse di ogni personaggio anche con relativo filmato di dimostrazione.

Chiude infine la carrellata di modalità il ritorno del Tekken Ball, tanto amato in Tekken 3 e qui riproposto con alcuni cambiamenti che rendono più vario e divertente il suo gameplay. Alcuni colpi speciali ora potranno dare degli effetti particolari alla palla, mentre la Rage Art qui cambierà in un colpo imprevedibile che potrebbe ribaltare le sorti di uno scontro. Se l’avete amata in passato la amerete ancora di più adesso, anche perché sarà possibile giocarla anche online.

Senza esclusione di colpi

Avevamo già avuto modo di analizzare il nuovo combat system di Tekken 8 sia durante le fasi di beta che durante la nostra ultima anteprima. La versione finale ci è parsa molto più bilanciata rispetto a quanto provato in passato: i danni sono più proporzionati in linea generale, mentre la barra dell’Heat ora ha una durata che varia in base a quanto si è aggressivi e alle mosse utilizzate (alcune la consumano più velocemente).

I giocatori di Tekken 7 si ritroveranno a loro agio con il nuovo sistema, dato che le basi sono le stesse. Come già specificato in altre occasioni, la grossa novità è l’Heat System, che rende gli scontri più frenetici e aggressivi. Questo è attivabile con una mossa specifica che permette anche di avere per alcuni frame un effetto armor che assorbe i colpi nemici, oppure tramite mosse chiamate Heat Engager, diverse per ogni personaggio, che l’attivano dopo aver piazzato un colpo e permettono poi di proseguire con una combo.

I vantaggi dello stato Heat sono svariati e alcuni cambiano da personaggio a personaggio. Ad esempio, chi utilizza lo stile Mishima attiverà le versioni potenziate dai fulmini di certe mosse in maniera automatica, senza dover eseguire un input perfetto, altri invece avranno dei follow up naturali a determinati colpi.

Bastano un paio di scontri per capire quanto i combattimenti di Tekken 8 siano dannatamente divertenti.
Sarà poi possibile usare l’Heat Dash dopo alcune azioni per proseguire combo normalmente impossibili, e infine si potrà effettuare un Heat Smash, un attacco finale molto potente che però porrà termine a questo stato.

Il resto del sistema prevede mosse già note a chi ha giocato i vecchi capitoli. Torna il Rage per quando si ha poca vita, con annesse le potenti Rage Art (mentre sono state eliminate le Rage Drive), utili a ribaltare uno scontro apparentemente senza speranza. Ci sono poi i Power Crush, mosse che permettono di colpire gli avversari assorbendo i loro colpi, e le immancabili combo basate sul far rimbalzare in aria gli avversari per poi continuare a colpirli, che in gergo sono dette “juggle”.

Tekken 8, come i precedenti capitoli, è un picchiaduro molto complesso: ogni personaggio ha una lista enorme di mosse da imparare e ricordare. Inoltre non basta impararle tutte o saper fare qualche combo per cavarsela online, dato che conta moltissimo anche sapersi posizionare sfruttando i movimenti tridimensionali e, soprattutto, saper leggere l’avversario, che è poi una delle cose più difficili da fare, dato che servirà inevitabilmente molta esperienza.

Capite bene, dunque, che il picchiaduro di Bandai Namco è, da padroneggiare, uno dei più complessi in circolazione. Eppure, anche se si è agli inizi basta fare un paio di match, per rendersi conto di quanto questo ottavo capitolo sia dannatamente divertente.

Lo stile di gioco più aggressivo e adrenalinico ha giovato tantissimo al sistema di combattimento e gli scontri non stancano mai, specialmente man mano che si impara a utilizzare meglio un personaggio. Anche solo sapendo fare giusto qualche mossa basilare, basta piazzare il colpo giusto o fare una combo semplice per sentirsi galvanizzati – e, anche quando si perde, viene comunque voglia di continuare a giocare e migliorarsi.

Esiste anche una sorta di modalità semplificata, attivabile con la pressione di uno dei dorsali, che consente di eseguire facilmente alcune combo e mosse speciali con la pressione di pochi tasti, funzione ormai sempre più presente in molti fighting game.

Nonostante possa essere utile per giocare con un personaggio che non si conosce, limita troppo le mosse utilizzabili, che saranno sempre le stesse. In questo modo non soltanto l’utilizzo di un nuovo combattente diventa presto noioso, ma risulta anche molto prevedibile contro altri giocatori umani.

Sicuramente la modalità può essere utilizzata quando si gioca con un personaggio che non si conosce nella modalità Storia o per capire il potenziale di un lottatore mai provato, ma non può assolutamente sostituire i controlli classici – come invece fa ottimamente, ad esempio, il sistema di comandi Modern di Street Fighter 6.

Orsi, diavoli, Re e Reina

Il roster di 32 personaggi torna più in forma che mai con tanti volti già conosciuti e alcuni completamente nuovi. I combattenti inediti sono in totale tre, e vi avevamo accennato in occasione delle nostre precedenti prove.

La prima è Azucena, la produttrice di caffè peruviana famosa anche per essere una campionessa di MMA. Tra le new entry è la più debole a livello di carisma, dato che l’unico punto che la caratterizza è il fatto di essere un’amante del caffè. A livello di gameplay, invece, è un personaggio complesso e interessante, dotato di mosse veloci e imprevedibili, con alcune finte che, se eseguite nel momento giusto, contrattaccano automaticamente.

Victor Chevalier è invece un agente segreto a capo delle forze delle Nazioni Unite dotato di grande fascino, anche per il fatto che a doppiarlo c’è l’attore Vincent Cassel. Da usare è davvero divertente, grazie al suo stile di combattimento che unisce teletrasporti da ninja e l’utilizzo di svariate armi tra cui coltelli, pistole e la sua katana tecnologica dotata di un range esagerato. Ha dalla sua diverse mosse molto efficaci e dall’esecuzione semplice che lo rendono un buon personaggio per i neofiti.

Il cast è composto da 32 personaggi di cui tre sono delle grandi new entry.
Infine, l’ultima aggiunta è Reina, una misteriosa ragazza in grado di usare un mix delle tecniche dei Mishima unite alle acrobazie e ai calci del Taido, un’arte marziale giapponese che affonda le sue radici nel Karate di Okinawa. È il personaggio che abbiamo più amato tra le new entry: in battaglia è molto versatile, basata su tecniche di spostamento, veloci e imprevedibili calci e alcune classiche tecniche dei Mishima con annessi i fulmini. Non è tra le più semplici da imparare a utilizzare, ma sa dare molte soddisfazioni.

Il resto del cast torna in grande spolvero e con diverse novità nel parco mosse, legate soprattutto al sistema Heat, che aggiunge nuovi tool offensivi per molti personaggi. Tra i tanti combattenti presenti, dagli stili più disparati, sarà facile trovare quello che più si addice a ogni tipo di giocatore – anzi, dal canto nostro ci piacerebbe usarne seriamente almeno quattro o cinque, ma già imparare a usarne uno per bene richiede ore e ore di allenamento.

Parlare di bilanciamento è ancora prematuro, ma dalla nostra prova possiamo dire che al momento ci è parso che alcuni personaggi abbiano un livello di danno forse eccessivo rispetto ad altri. Per quanto abbiamo visto, però, non abbiamo notato degli sbilanciamenti evidenti, ma soltanto dopo che il gioco sarà uscito e sarà stato testato a fondo si potrà eventualmente segnalare qualche elemento da correggere.

È difficile che un picchiaduro arrivi al lancio perfettamente bilanciato – anzi, sono rarissimi i casi in cui questo è successo. Tekken 7 è uscito su console con alle spalle l’esperienza accumulata sulla versione Arcade, cosa che invece non è possibile con questo ottavo capitolo, dunque non ci sarà da sorprendersi se emergerà qualche personaggio avvantaggiato rispetto ad altri.

Un online di nuova generazione

Durante il periodo di prova siamo riusciti a testare anche le varie modalità online di Tekken 8 (che potete già trovare su Amazon), che presentano il rollback netcode come ormai da prassi per tutti i moderni picchiaduro.

Il rollback netcode del gioco è stato migliorato parecchio.
Bisogna premettere che i server di gioco erano molto vuoti, visto che durante la nostra prova il titolo non era ancora disponibile al pubblico. Il gioco permette di scegliere se limitare la selezione degli avversari in base al loro livello di connessione, escludendo quelle più instabili – ma in ogni caso, prima di un match, verrà segnalata la stabilità della linea del nostro avversario.

Abbiamo provato a disattivare l’opzione per avere solo avversari con connessioni di un certo livello di stabilità, affrontando anche alcuni giocatori oltreoceano dotati di connessioni sulla carta piuttosto instabili, eppure non abbiamo mai avuto nessun problema di lag, di perdita di frame, o di ritardo negli input dei comandi.

Ogni partita è sempre filata liscia, molto più che durante le vecchie fasi di beta, segno che probabilmente tutta l’infrastruttura online è stata migliorata parecchio.

Anche Tekken 8 propone una struttura basata su di una lounge, come ormai va di moda tra tanti picchiaduro, e anche in questo caso l'ambiente è strutturato in modo da ricordare una vecchia sala giochi, con tanti tipi di cabinati presenti.

Alcuni ci consentiranno di sfidare i giocatori nel nostro stesso server, altri invece di affrontare giocatori da tutto il mondo in partite classificate o veloci; ci saranno poi dei cabinati dedicati solo all’allenamento e altri per il Tekken Ball. Avremo anche un’area per personalizzare il nostro avatar e personaggio, nel caso lo si voglia fare senza dover uscire per forza dalla modalità online.

La struttura della lounge di Tekken 8 è molto accogliente, ma non offre la stessa varietà ed extra di altri titoli recenti, come ad esempio Street Fighter 6 o il recente Granblue Fantasy Versus: Rising. Chi non volesse utilizzare questa lounge potrà però avere anche delle opzioni vecchio stile dal menu di gioco, attraverso cui sarà possibile partecipare direttamente a partite Classificate o Veloci, o potrà anche creare delle stanze con i propri amici nelle partite del Giocatore.

Non poteva mancare poi la possibilità di personalizzare nel dettaglio il proprio personaggio e anche la propria scheda giocatore. Come da tradizione per la saga, ci saranno tante opzioni per rendere unico il proprio alter ego preferito, tra vestiti, acconciature, accessori e molto altro. Tanti di questi accessori potranno essere sbloccati nella modalità Quest Arcade o acquistati nel menu di personalizzazione con il denaro guadagnato in gioco.

Abbiamo poi molto apprezzato la nuova funzione di replay, che consente di scaricare un qualsiasi match, sia nostro che di altri giocatori, e analizzarlo, con dei suggerimenti forniti dal gioco stesso su, ad esempio, come evitare una mossa dell’avversario o che combo utilizzare in una determinata situazione. C’è da dire che questi consigli sono molto basilari e coprono poche situazioni standard; i giocatori che conoscono bene il gioco non ne avranno bisogno, ma potranno essere utili per i neofiti.

Molto più utile, invece, l’opzione per prendere il controllo diretto di un personaggio durante il replay. Per alcuni secondi si potrà infatti agire direttamente sull’azione, provando magari a controbattere una mossa che durante la partita ci aveva sconfitti, capendo così quale sia stato l’errore e imparando a reagire in maniera giusta negli scontri futuri.

A livello grafico Tekken 8 è davvero uno spettacolo per gli occhi. L’Unreal Engine 5 dona ai modelli dei personaggi maggior realismo e delle animazioni fluide e dinamiche, in più sono realizzati con grande cura anche gli effetti speciali e le arene.

Queste ultime mantengono un certo livello di distruttibilità e sono molto belle da vedere: alcune sono davvero spettacolari anche solo per i tanti dettagli sullo sfondo. Il tutto poi si muove a 60 FPS granitici in ogni situazione. Non abbiamo nessun dubbio nel dire che al momento il picchiaduro di Bandai Namco sia quello tecnicamente più bello da vedere.

Infine, Tekken 8 ha anche una colonna sonora davvero notevole, con pezzi rock molto orecchiabili e adatti al clima frenetico degli scontri. Tra le opzioni disponibili c’è anche una sezione Jukebox  in cui è possibile ascoltare le colonne sonore di tutti i capitoli di Tekken, compresi gli spin-off, e persino creare una propria playlist da riprodurre in gioco.

Voto Recensione di Tekken 8 | Recensione


9.2

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Il Combat System è tra i migliori della serie

  • La storia è talmente esagerata che fa il giro

  • I fantasmi sono davvero una trovata interessante

  • La componente online è solida

  • Da vedere è il miglior picchiaduro in circolazione

Contro

  • Qualche piccolo problema di bilanciamento

  • I comandi semplificati non sono all'altezza di altre produzioni

Commento

Il lavoro svolto con Tekken 8 è davvero encomiabile. Il nuovo picchiaduro della saga prende tutto quanto di buono fatto in passato e lo migliora sotto ogni aspetto. La storia riesce a dare una degna conclusione allo scontro tra Jin e Kazuya ed in alcuni momenti è talmente esagerata che fa il giro e diventa epica. Le altre modalità presenti per il single player sono ben fatte, in particolare la Quest Arcade è ottima come tutorial, mentre l’inserimento dei fantasmi, ossia le IA che imparano a replicare lo stile di combattimento dei giocatori reali, riesce a offrire delle sfide interessanti per allenarsi anche quando si è offline. A chiudere il cerchio troviamo un roster di lancio ottimo, un online che funziona perfettamente e soprattutto un combat system che è dannatamente divertente da giocare, grazie alle aggiunte che lo rendono più dinamico e spettacolare. I pochi difetti presenti sono trascurabili di fronte al grande lavoro svolto dal team capitanato da Harada, che confeziona quello che è senza dubbio il miglior capitolo di Tekken mai fatto.
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