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Recensione

Football Manager 2024 | Recensione - Una squadra da svecchiare

Football Manager 2024 è il solito ottimo manageriale di Sports Interactive, ma questa ultima edizione è forse troppo avida di novità.

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a cura di Daniele Spelta

Redattore

In sintesi

  • Ancora una volta, il meglio che c'è per quel che riguarda i manageriali calcistici.
  • Si distacca poco dalle ultime edizioni e questo aumenta il senso di trovarsi davanti ad un semplice aggiornamento.
  • Le poche novità non sono poi così incisive.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Football Manager 2024
Football Manager 2024
  • Sviluppatore: Sports Interactive
  • Produttore: SEGA
  • Distributore: SEGA
  • Testato su: PC
  • Piattaforme: PC , PS5 , XSX , SWITCH , MOBILE
  • Generi: Gestionale
  • Data di uscita: 6 novembre 2023

È l’estate del 2007, qualche mese prima in quel di Atene hai alzato la tua ultima Champions League e sei pronto per iniziare una nuova stagione fatta di vittorie e trofei. Ti allacci gli scarpini nel primo giorno di ritiro, alzi lo sguardo e ti accorgi che i tuoi nuovi compagni di squadra sono un redivivo Ibrahim Ba, il fratello scarso del tuo trequartista brasiliano ed Emerson, un puma le cui migliori giocate sono oramai un lontano ricordo. Certo, la squadra è ancora infarcita di stelle, ma gli anni iniziano a farsi sentire per tutti e i volti nuovi probabilmente non sono quegli innesti sfavillanti che il presidente aveva promesso.

Mi scuseranno tutti i tifosi del Milan per questo flashback in stile ricordi del Vietnam, ma Football Manager 2024 è esattamente questo.

Il gestionale creato da Sports Interactive è quanto di meglio ci sia sulla piazza in termini di simulazione, è facile che finirete con il buttarci le solite centinaia di ore tra tattiche assurde e osservatori mandati in Guatemala, ma l’assenza di reali novità posiziona questa edizione in un tranquillo limbo, dove si fatica a sentire il peso delle nuove idee. Insomma, siamo al cospetto di un aggiornamento e non di un significativo scatto in avanti

Tranquilli, i paragoni con le stagioni dei vari Constant e Traoré sono lontani e attualmente Football Manager 2024 gioca in un campionato a parte, la cui competitività è la stessa di quella del torneo San Marino, vista la mancanza di alternative valide. 

I primi passi da allenatore

Il primo impatto ha tutto il sapore di un ritorno a casa, con un retrogusto un po’ dolce e un po’ amaro. Tutto parte di nuovo dalla creazione del proprio avatar, una di quelle funzioni che il team di sviluppo ama pubblicizzare in sede di lancio, ma che poi si ripresenta sempre uguale a sé stessa, con poche scelte estetiche e dal dubbio gusto. C’è qualche nuova opzione per i volti e per gli indumenti da indossare durante le gare, ma fatichiamo a credere che nel complesso curerete molto questi momenti.

La stessa interfaccia non ha subito poi alcun cambiamento sensibile e ripresenta la stessa distribuzione dei menù già adottata da una manciata di anni a questa parte. Il tradizionalismo non aumenta il senso di novità, ma almeno non si passano le ore iniziali alla ricerca degli stessi tasti ora spostati chissà dove in qualche altro spazio.

Qualche cosa in più è stato fatto per le varie modalità di gioco, già ampliate durante le ultime edizioni. Oltre al ritorno del fantasy draft e dei campionati online, è stata diversificata la carriera tradizionale, che ora segue tre strade.

Ora è possibile scegliere tre vie per la carriera tradizionale.
La prima è quella classica, con le rose aggiornate e con tutti i trasferimenti della sessione estiva già in atto. Si può però impostare una partita in stile “Mondo reale”, dove gli scambi avverranno nella stessa data in cui sono stati firmati i contratti nella realtà. Ad esempio, Pavard e Klaassen si aggregheranno all’Inter a fine agosto e non saranno già presenti in rosa all’avvio della partita a luglio.

La terza opzione prevede invece di annullare tutti questi passaggi futuri di proprietà, con le squadre composte solo da quei giocatori che realmente erano tesserati alla data di partenza impostata. 

Le novità sono sempre ben accette, ma almeno personalmente – e come crediamo faranno tutti i tradizionalisti – la scelta ricade sempre sulla versione classica (chiamata originale), con le rose aggiornate.

Superate queste fasi iniziali, si palesa poi il solito dubbio amletico: quale squadra scegliere. Il database sconfinato è da sempre uno dei punti di forza di Football Manager, questa nuova versione non fa eccezione e per i fan del calcio del Sol Levante è stata aggiunta anche la J. League nipponica, con le rispettive serie cadette. 

Restando in argomento licenze, restano presenti alcune lacune evidenti e nomi troppo fantasiosi, come il nostrano Parthenope al posto del Napoli o tutte le squadre del campionato brasiliano e portoghese, che al posto di nomi più o meno comprensibili hanno delle sigle impossibili da associare alle reali formazioni.

Per fortuna basta aspettare qualche settimana dal lancio e riempire l’hard disk con i pacchetti dedicati agli stemmi, ai nomi reali o a quel campionato di eccellenza di cui proprio non potete fare a meno, perché ci giocate voi stessi.

Coach 2.0

Ci siamo sempre chiesti se sia il mondo reale a riflettere quello di Football Manager o viceversa e dopo oltre venti anni assieme non siamo ancora giunti a una conclusione. Per ogni Lewandowski scoperto ai tempi del Lech Poznan, c’è sempre un ectoplasmatico To Madeira. Con il suo team di scout, la creatura di Sports Interactive riesce a coprire con incredibile fedeltà anche i campionati più esotici, fino ad arrivare a simulare qualche sconosciuto torneo locale giocato tra le squadre dei pub irlandesi.

Ci sono ancora delle licenze assenti, come quella del Napoli.
Le storie di allenatori virtuali passati alle vere panchine a bordo campo non sono leggende metropolitane e proprio questa passione, questi racconti e una fanbase più simile ad una setta fanno di Football Manager un’esperienza unica nel panorama dei videogiochi

Provate a citare altri casi in cui si è disposti a passare ore e ore a scrutare tabelle, consultare statistiche, aggiustare infinite voci in infiniti menù o a scrivere a penna su un quaderno le possibili tattiche da adottare per una partita. Sinceramente, a noi non vengono in mente altri nomi.

Da qualche anno a questa parte, il titolo ha virato con forza verso un realismo ancora più spinto e ha abbracciato completamente ogni canone del calcio moderno, nel bene e nel male. In Football Manager 24 si hanno a disposizione una infinità di strumenti per creare la tattica perfetta, per gestire nel dettaglio ogni parametro dei contratti o per impostare le sessioni di allenamento.

Più che un gioco è diventato quasi un lavoro e la mole di dati da consultare è davvero enorme, fra le richieste continue della dirigenza e, dall’anno scorso, anche quelle della tifoseria. 

Ogni partita genera numeri e azioni da analizzare, ci sono report da leggere e correzioni da fare in corso d’opera a causa degli immancabili infortuni nei momenti chiave. Il feed delle notizie si riempie, tutti i collaboratori danno suggerimenti e le infinite interviste spezzano ancora di più un flusso di gioco che, per chi cerca solo il brivido della partita, rischia di andare avanti con troppi singhiozzi.

Le variabili da tenere in considerazione sono degne del miglior Guardiola ma, per chi vuole andare subito al sodo, c’è comunque la possibilità di delegare molti compiti agli altri membri dello staff, che vanno scelti proprio per questi motivi ancora con più attenzione.

Collaboratori tecnici

Football Manager 2024 vive sospeso in un costante dilemma morale, un titolo che da un lato richiede sempre più impegno ma che vuole al contempo sintetizzare questa complessità attraverso delle semplificazioni non sempre perfettamente centrate.

Un caso emblematico è quello del nuovo tool per la creazione degli schemi da calcio piazzato, che siano corner o punizioni. In passato occorreva indicare ad ogni giocatore come posizionarsi sul campo, come calciare questi tiri da fermo e se adottare una strategia più offensiva o difensiva. Insomma, la classica lavagnetta digitale su cui passare svariati minuti alla ricerca della perfetta strategia.

Football Manager è fedele anche nelle storture del calcio moderno, compresi agenti che fanno richieste impossibili da assecondare durante le sessioni di rinnovo o calciomercato.
In Football Manager 2024 molti di questi passaggi vengono invece bypassati e con pochi click è l’intelligenza artificiale a creare al nostro posto degli schemi, suddividendo i giocatori in base a dei compiti più generici.

Alla prova della partita, questo strumento si è però rivelato tutt’altro che perfetto, spesso venivano spediti sulla bandierina giocatori con scarse doti di cross o venivano lasciate sguarnite intere porzioni di campo. La soluzione è la modifica manuale di queste impostazioni scelte in automatico, ma l’operazione è davvero scomoda, poco intuitiva e vanifica il senso stesso della novità. 

Un caso analogo è quello degli intermediari, agenti di mercato che teoricamente dovrebbero aiutare il manager a disfarsi degli esuberi. Un po’ come accade anche con i direttori sportivi, i suggerimenti di queste figure sono sempre da prendere con le pinze, visto che le offerte che riescono a strappare sono sempre al ribasso e in molti casi è più vantaggioso dal punto di vista economico agire in prima persona. 

Per fortuna c'è tutto il resto

Le classiche trecento ore non vengono quindi giustificate dalle poche novità, una carenza che comunque la serie condivide con tutti gli altri sportivi a cadenza annua.

La vera ragion d’essere resta sempre la capacità del titolo di sfuggire dal semplice concetto di videogioco, una sensazione che ha ben presente chi testa formazioni fatte da terzini che si sovrappongono, ali che rientrano verso il centro e con l’attaccante che smista i palloni in favore degli inserimenti della mezz’ala. Football Manager 2024 è come sempre un sogno che si realizza per chi mastica questi termini e in questa edizione sono stati aggiunti alcuni tasselli che testimoniano l’evoluzione di questo sport e la capacità di emulazione del videogioco.

Fra i nuovi ruoli spicca quello del terzino invertito, che nelle rotazioni difensive va a formare con i compagni di reparto una linea a tre, mentre l’esterno sulla fascia opposta o il libero – altro ruolo aggiornato – si schierano più verso centrocampo. Sembrano dei piccoli dettagli, ma è proprio in questa capacità di simulare la realtà calcistica che Football Manager dà il meglio di sé.

Purtroppo, il calcio moderno non è tutto rose e fiori e suo malgrado anche Football Manager fa di tutto per ricordarcelo. Il mercato rispecchia infatti tutte le storture economiche possibili, con agenti dalle richieste impossibili da soddisfare, comportamenti decisamente strani al momento della contrattazione e prezzi dei cartellini fuori scala.

Football Manager non è il fantacalcio, si fa fatica a credere a un Mbappe al Parma, ma anche una giovane promessa di un campionato sudamericano raggiunge spesso cifre inaccessibili a quasi tutte le squadre – senza contare quei talenti che militano spesso in Olanda o Belgio e che hanno costi a tre zeri a causa del loro potenziale.

Nelle nostre carriere, gli unici acquisti significativi sono stati fatti al termine della prima stagione, quando qualche sceicco della Premier League ha scelto di acquistare sei attaccanti e di metterne in lista trasferimenti un paio qualche settimana dopo, dimostrando ancora una volta la scarsa capacità della AI nel creare team ben assortiti.

Fischio di inizio

I deficit dell’intelligenza artificiale ritornano poi a galla nel momento della partita. Proprio come nella creazione dell’avatar, anche la rinnovata simulazione dei match è uno di quegli elementi su cui vengono spese più parole in sede di presentazione, un’attesa disillusa anche in Football Manager 2024.

Tralasciando la mera conta dei poligoni, le animazioni sono ancora legnose e poco coerenti con i movimenti del corpo e del pallone, ma quello che più dà fastidio è assistere sempre ai soliti errori individuali, con giocatori che perdono le marcature, si addormentano con il pallone fra i piedi o commettono l’ennesimo fallo in area di rigore. 

In conclusione, Football Manager 2024 è come sempre pensato per quel vasto zoccolo duro di affezionati che non chiede chissà quale ammodernamento al manageriale, per quegli aspiranti allenatori che si troveranno a discutere alle tre di notte su qualche forum scambiandosi informazioni su un giocatore uzbeko appena scoperto e che ha quattro stelle di potenziale. 

Voto Recensione di Football Manager 2024 | Recensione


7.8

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • È Football Manager e non serve aggiungere altro

  • Ci si può passare tranquillamente qualche centinaio di ore assieme

  • Sempre più credibile e dettagliato

  • Sono stati aggiunti nuovi ruoli

Contro

  • Le novità hanno un impatto limitato

  • Qualche ritocco alla veste grafica non avrebbe guastato

  • Si porta dietro i soliti difetti cronici della serie

Commento

È davvero difficile dare un voto a Football Manager 2024. Preso di per sé è davvero un'opera mastodontica e che ha raggiunto un livello di cura e di dettaglio spaventoso, una vera enciclopedia per tutti gli allenatori digitali. Se si considera l'evoluzione della serie ci accorge però di essere arrivati ad un punto di stanca e le innovazioni faticano ad incidere – e, alle volte, sono quasi un passo indietro. 
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