Exoprimal | Recensione - Caccia ai dinosauri, ma senza Regina
Capcom riporta i dinosauri sui nostri schermi in Exoprimal, ma niente Regina da Dino Crisis: vediamo cos'ha da offrire il gioco nella nostra recensione.
a cura di Nicolò Bicego
Redattore
In sintesi
- L'idea di uno sparatutto online a tema dinosauri dà un po' di freschezza al genere
- Il problema è che Exoprimal, a parte l'idea di base, nell'esecuzione riesce a fare poco per farsi ricordare
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Capcom
- Produttore: Capcom
- Distributore: Capcom
- Testato su: PS5
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , PS5
- Generi: Sparatutto , Multiplayer Online
- Data di uscita: 14 luglio 2023
Capcom sta vivendo attualmente uno stato di grazia, una sorta di seconda età dell’oro che l’ha riportata ai suoi vecchi fasti, facendo velocemente dimenticare le numerose cadute di stile che hanno segnato la compagnia tra il 2007 e il 2012.
Forse avrete già capito dove stiamo andando a parare. Prima o poi questa sequenza di successi doveva arrestarsi, ed Exoprimal, disponibile su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One e PC era fin dall’inizio un candidato piuttosto forte per il titolo di “primo passo falso” della nuova era Capcom.
E sì, sicuramente ci sono modi peggiori, molto peggiori, di sbagliare, perché Exoprimal non è un brutto gioco, anzi. Dove sta il problema, allora? Scopriamolo insieme.
Dinosauri nel futuro, di nuovo
La storia di Exoprimal (sì, c’è una storia che vi consentirà di avere la coscienza pulita mentre massacrate innocenti ed innocui Velociraptor) è ambientata nel 2043, tre anni dopo che sulla Terra hanno cominciato ad aprirsi dei misteriosi portali.
Da questi portali escono nientemeno che dinosauri inferociti, insieme a “neosauri”, vale a dire dinosauri geneticamente modificati. L’umanità deve rispondere a questa minaccia – e lo fa con la creazione degli exocombattenti, ovvero soldati equipaggiati con delle exocorazze in grado di proteggerli dall’assalto di queste creature.
Gli exocombattenti sono aiutati da un’avanzatissima forma di Intelligenza Artificiale, Leviathan, che si occupa di coordinare le loro azioni e di pianificare la resistenza umana.
Nel presente (cioè nel 2043), il protagonista Ace (interamente personalizzabile attraverso un editor) viene risucchiato insieme alla squadra Hammeread all’interno di un vortice, finendo sull’isola Bikitoa, in una linea temporale alternativa.
Qui il gruppo incontra Leviathan, ma l’IA sembra essere impazzita, perché adesso si occupa di organizzare dei pericolosi giochi mortali, dove gli umani vengono spediti indietro nel tempo a rivivere alcune battaglie del 2040, svoltesi sempre nello stesso giorno.
Ace ed il gruppo si troveranno quindi a dover sottostare alle minacciose richieste di Leviathan, mentre cercando di scoprire i segreti dell'IA e dell’isola.
Dobbiamo ammetterlo, non ci saremmo aspettati un reale impegno sul fronte narrativo per Exoprimal, e invece Capcom ci ha stupiti con una storia vera e propria che ci viene raccontata tra una partita e l’altra, nonostante il titolo sia dedicato al multiplayer.
Tecnicamente, Exoprimal soddisfa ma non stupisce. Si tratta di un titolo cross-gen, dunque inevitabilmente la possibilità di sfruttare appieno i nuovi hardware era da escludere a prescindere; anche in quest’ottica, tuttavia ci saremmo aspettati un risultato maggiormente degno di nota considerando che stiamo parlando di un titolo Capcom.
Abbiamo testato il gioco sia nella sua versione PlayStation 5 (la trovate su Amazon) che nella versione PlayStation 4, e non abbiamo notato particolari problemi tecnici. Anche a livello di connessione ai server, il gioco ci è parso decisamente stabile, dunque su questo fronte non c’è davvero niente di cui lamentarsi.
Il discorso cambia per la direzione artistica, purtroppo decisamente anonima. Exoprimal sembra pescare a piene mani dall’immaginario dei film d’azione, con una spennellata di sci-fi a fare da contorno, ma tutto sembra tremendamente derivativo, come se gli sviluppatori avessero cercato di incollare tra loro idee prese qua e là.
Un vero peccato, perché l’utilizzo dei dinosauri, ormai quasi estinti anche nel mondo videoludico, avrebbe potuto giustificare l'uso, ad esempio, di un setting preistorico, sicuramente più interessante di città tanto futuristiche quanto scialbe, da dimenticare subito dopo il match.
Escono dalle fo**ute pareti cit.
Passiamo al gameplay di Exoprimal (che trovate su Amazon). Si tratta di uno sparatutto in terza persona PvPvE, dove due squadre di cinque exocombattenti si scontrano per il raggiungimento di un obiettivo determinato da Leviathan, mentre i dinosauri fanno da ostacolo all’avanzamento della missione.
Come da tradizione per questo tipo di sparatutto a squadre, troviamo delle classi di exocombattenti tra cui scegliere, in questo caso Assalto, Colosso e Supporto. Si tratta di tre categorie all’interno delle quali troviamo diversi elementi. I primi di cui faremo la conoscenza sono Deadeye (assalto), Roadblock (colosso) e Witchdoctor (supporto), in quanto vengono introdotti in un tutorial obbligatorio (anche per chi ha già giocato la beta, purtroppo).
In realtà la divisione in classi nel gioco non è così netta. Innanzitutto perché in qualsiasi momento nel corso della partita potremo decidere, semplicemente, di cambiare exocorazza e di passare quindi ad un altro ruolo; in secondo luogo, le exocorazze possono essere equipaggiate con strumenti ed abilità aggiuntive, tra cui anche alcune appartenenti alle altre classi.
In poche parole, non solo potremo cambiare classe in qualsiasi momento, ma potremo anche equipaggiare la nostra exocorazza in modo da farle potenzialmente coprire due ruoli all’interno della squadra, anziché focalizzarci soltanto sulla sua assegnazione originaria: la scelta starà solamente a noi.
Una volta che avremo finito di preparare il nostro equipaggiamento, potremo finalmente lanciarci nella mischia attraverso la modalità Dino Survival. Come anticipato, la nostra missione sarà quella di portare a termine una serie di obiettivi prima della squadra avversaria.
Per una buona parte della missione, questo si traduce nel raggiungere un punto X, dove Leviathan riverserà contro di noi un’orda di dinosauri. Una volta sterminati i nostri avversari preistorici, comunque sia, potremo procedere all’obiettivo successivo.
In questa prima fase potremo osservare i progressi della squadra avversaria: sarà lo stesso Leviathan ad avvisarci, di tanto in tanto, del distacco in termini di completamento della missione. L’interazione diretta sarà però limitata: potremo, ad esempio, evocare un dinosauro controllato da noi per seminare il panico nella squadra avversaria, ma non potremo ingaggiarli in uno scontro a fuoco.
Nella seconda fase della partita le cose cambiano. Verremo trasportati in un altro contesto e riceveremo un nuovo obiettivo. Ci sono diverse tipologie di missioni che possono capitare in questo momento, ed è possibile influenzare la scelta del gioco dal menù principale. Potremo decidere, infatti, se vogliamo giocare la parte finale del match in PvP o PvE, o lasciare la decisione al caso.
La missione che ci è stata assegnata più spesso è stata la scorta del cubo dati, in PvP. In essa le due squadre devono, appunto, scortare un cubo dati rimanendogli vicino durante il tragitto ed eliminando qualsiasi minaccia si presenti, siano essi dinosauri o membri della squadra avversaria. Se subisce troppi danni, infatti, il cubo viene temporaneamente disabilitato, facendo perdere tempo prezioso alla squadra.
Un’altra missione in PvP, invece, richiede di competere con la squadra avversaria per uccidere per primi un dinosauro specifico, mentre orde di dinosauri più piccoli cercano di ostacolarci.
Per il PvE, invece, citiamo il confronto col Neo T-Rex, una versione modificata del famoso predatore preistorico che richiederà la collaborazione di tutti i giocatori per essere abbattuto.
Insomma, sebbene la modalità presente nel gioco sia solamente una, Dino Survival, in realtà essa contiene al suo interno diverse variazioni sul tema; questa scelta permette di avere una buona varietà di gioco e al contempo di non frammentare la community, dato che tutti i giocatori saranno inseriti nello stesso sistema di matchmaking.
Ed è anche per questo che non è semplice tirare le somme con Exoprimal. Da una parte, il gioco ha sicuramente degli spunti interessanti. Il gameplay è divertente, e la presenza dei dinosauri da sola contribuisce a dare una variazione sul tema “sparatutto a squadre” piuttosto inedita. La presenza di una storia da seguire, inoltre, aiuta a dare una motivazione in più per continuare a giocare, al di là del semplice aumento di rango.
D’altro canto, però, ci sono due grossi problemi. Il primo, e forse anche più importante, è che Exoprimal ha veramente poco di nuovo da dire. Nonostante i dinosauri siano un’idea sulla carta molto interessante, il modo in cui vengono usati finisce per rendere il gioco l’ennesimo sparatutto a squadre, ed una volta finito l’effetto novità c’è il concreto rischio di voler abbandonare il gioco per spostarsi verso prodotti più affermati.
Insomma, Exoprimal sembrava un’idea bislacca sulla carta, soprattutto considerando che Capcom possiede una IP dormiente del calibro di Dino Crisis, e purtroppo in sede di recensione dobbiamo continuare a dirci poco convinti da questa idea, di cui non avremmo sentito la mancanza.
Il secondo problema sta proprio nella durata di Exoprimal, ed anche questo è un punto cruciale per i titoli multiplayer. Capcom ha scelto di vendere il gioco a prezzo pieno, ma il titolo adotta una struttura troppo simile a quella dei free-to-play, soprattutto se tenendo in conto la mole di contenuti tutt’altro che considerevole. Ovviamente le cose cambiano in ottica Game Pass, ma dobbiamo considerare tutta la fetta di pubblico che non può avervi accesso.
Sia chiaro, non stiamo criticando la scelta di non averlo reso free-to-play (un modello di gioco che porta con sé ben altri problemi), quanto piuttosto il fatto di non aver riempito il gioco di un numero di contenuti tale da giustificare il prezzo pieno.
Se a questo uniamo la mancanza di originalità, il rischio che Exoprimal venga abbandonato a se stesso dai giocatori diventa più che concreto. E questo, a sua volta, potrebbe portare ad un abbandono da parte di Capcom nel medio-lungo corso.
Speriamo che le cose vadano diversamente, e che Capcom sappia sfruttare la base del suo gioco – che comunque non è affatto da buttare – per proporre qualcosa di più interessante, che sappia attirare i giocatori nonostante la barriera del prezzo di lancio. Staremo a vedere come evolveranno le cose ma, ora come ora, Exoprimal è un titolo passabile e divertente, ma che rischia di essere dimenticato nel giro di poco tempo.
Voto Recensione di Exoprimal | Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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I dinosauri sono una buona variazione sul tema sparatutto a squadre
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Frenetico e divertente
Contro
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Dopo pochi match avrete visto tutto quello che c'è da vedere
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Ha davvero poco di nuovo da dire
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Molti dubbi sul supporto a medio-lungo termine