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Immagine di Crossfire: Legion | Recensione - Un futuro già visto
Recensione

Crossfire: Legion | Recensione - Un futuro già visto

Crossfire: Legion è la rivisitazione in salsa RTS del celebre brand coreano, che però anche in questa nuova veste fatica a proporre qualcosa di realmente nuovo

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Avatar di Daniele Spelta

a cura di Daniele Spelta

Redattore

Pubblicato il 15/12/2022 alle 12:42
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  • Pro
    • Un solido RTS...
    • Il ritmo è decisamente alto e le partite sono votate all'azione
    • Buona la varietà nelle modalità di gioco
  • Contro
    • ... Ma senza alcun guizzo
    • La campagna è davvero un riempitivo
    • Pathfinding davvero problematico

Il Verdetto di SpazioGames

6.5
Crossfire: Legion è un RTS con la sua dignità e, almeno dal punto di vista delle meccaniche di gioco, non compie particolari passi falsi e con le sue partite veloci e cariche d'azione potrebbe anche ritagliarsi una piccola nicchia di fan. Il condizionale è però d'obbligo, visto che il titolo di BlackBird non brilla certo per inventiva e propone schemi già visti infinite volte, in un mondo di gioco che, almeno dalle nostre parti, non suscita le stesse emozioni che smuove nel continente asiatico.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Crossfire: Legion
Crossfire: Legion
  • Sviluppatore: Blackbird Interactive
  • Produttore: Prime Matter
  • Distributore: Prime Matter
  • Piattaforme: PC
  • Generi: Strategico
  • Data di uscita: 8 dicembre 2022

Il nome Crossfire potrebbe dire poco alle nostre orecchie, ma il brand nato dalle menti di SmileGate è un vero e proprio fenomeno di massa nel continente asiatico, Corea del Sud e Cina in primis. Nato originariamente come uno sparatutto free-to-play nel lontano 2007, il franchise si è espanso ben oltre i suoi confini videoludici e, forte del suo successo in terra orientale, ha iniziato ad affacciarsi anche alle nostre longitudini – ma, per usare un eufemismo, l’operazione commerciale per ora non ha ottenuto gli effetti sperati.

Basti pensare infatti a CrossFireX, pubblicato in Europa a inizio anno e sviluppato in collaborazione con Remedy Entertainment, uno shooter in prima persona che avrebbe dovuto spalancare nuove frontiere di mercato al marchio coreano, ma che alla prova dei fatti si è rivelato come uno dei giochi più deludenti del 2022, vittima di una campagna confusa e con personaggi dimenticabili e soprattutto di un comparto multiplayer piatto e senza spunti.

Il primo tentativo è dunque stato un buco nell’acqua, ma uno strategico in tempo reale potrebbe rimediare al primo fallimento? A questa domanda cerca di dare una risposta Crossfire: Legion, RTS futuristico creato da BlackBird Interactive che, dopo un lungo periodo in accesso anticipato, è ora pronto alla release definitiva.

Giusto per bruciarvi il finale, la risposta è molto più no che sì.

Un veloce antipasto

Partiamo dalle basi. Crossfire: Legion fa qualche sforzo per farci appassionare ad un mondo di gioco a noi sconosciuto? Cerca di creare empatia con i personaggi di questa serie? Ecco, dopo aver portato a termine la campagna narrativa composta da quindici missioni, possiamo affermare con certezza il contrario.

Il poco encomiabile risultato è raggiunto grazie a una serie di colpi di scena buttati lì giusto per strizzare l’occhio a Tom Clancy e a un cast di personaggi primari i cui scopi sinceramente non abbiamo colto nemmeno ai titoli di coda.

La campagna ci ha lasciato abbastanza indifferenti

Per quanto sia superfluo scendere in inutili dettagli, la trama verte attorno ad una guerra globale combattuta tra la Global Risk e la Black List, che più o meno rappresentano l’ordine costituito – e mantenuto con il pugno di ferro – e la rivoluzione che vorrebbe distruggere dalle fondamenta l’ingiusto sistema economico e sociale. Al banchetto si unisce poi la New Horizon, la cui intenzione è la trascesa dell’umanità verso un futuro fatto di tecnologie e innesti cybernetici che proiettino la nostra specie su nuovi orizzonti.

Crossfire: Legion cerca inoltre di aggiungere anche un pizzico di dramma personale a questa spy story internazionale e, tra un furto di micidiali robot, assalti a trasporti segreti e attentati vari, c’è anche spazio per qualche scaramuccia famigliare, che però risulta davvero insipida per quanto buttata dentro con forza e risolta in un paio di cutscene.

Complessivamente abbiamo portato a termine la campagna in circa sei ore, una rapidità dovuta anche a missioni davvero mordi e fuggi –  in particolar modo le prime – dove gli obiettivi erano spesso conseguibili in pochi minuti e il tutto si svolgeva su mappe dai confini ristretti, probabilmente anche per dare un taglio più action ad un genere che di certo non brilla da questo punto di vista.

Gli scontri hanno sempre un certo livello di... esplosività

Una strategia ben conosciuta

Chiaramente non è la trama il punto di forza della campagna che, almeno dal punto di vista del gameplay, svolge abbastanza bene il suo ruolo di lungo tutorial, indispensabile lasciapassare prima di tuffarsi nella spietata modalità online.

Le missioni sono infatti equamente distribuite tra le tre fazioni e mettono ben in chiaro quali siano le principali meccaniche di gioco, quali siano le caratteristiche della Global Risk, della Black List e della New Horizon e soprattutto specificano immediatamente di quale tipo di strategia in tempo reale si stia parlando.

Vuoi per l’ambientazione futuristica, vuoi per lo scenario da guerra senza confini, con Crossfire: Legion siamo molto più vicini ad un Command & Conquer – e per certi versi anche a StarCraft – che non a un più lento e ragionato Age of Empires. Il sistema economico è infatti ridotto all’osso e ci sono solo due tipologie di risorse da raccogliere tramite i classici lavoratori, materiali indispensabili per costruire i vari edifici e reclutare le unità.

Inoltre, in alcune modalità di gioco, i depositi garantiscono un output infinito, togliendo così anche la necessità di espandere la propria base. Personalmente abbiamo trovato questa scelta fin troppo sbrigativa, motivo per cui abbiamo apprezzato decisamente di più quelle partite in cui siamo stati costretti ad esplorare la mappa alla ricerca di nuovi nodi energetici da sfruttare.

Ogni fazione ha le sue peculiarità

Anche la gestione della propria base segue la stessa filosofia. A prescindere dalla fazione scelta, tutte e tre infatti hanno a disposizione una lista di edifici molto simile e decisamente contenuta. Attorno al centro di raccolta risorse possono essere piazzate le baracche per l’arruolamento della fanteria e le officine per l’assemblaggio dei veicoli e dei velivoli.

L’elenco viene poi completato dalle strutture di difesa, le classiche torrette con cui abbattere mezzi corazzati, elicotteri e aerei di ogni genere, e dalle armerie nelle quali gestire i pochi upgrade con cui potenziare le varie truppe. Infine, per gestire la quantità delle unità, a seconda del match scelto, c’è il classico limite massimo per la popolazione, da aumentare grazie alla crescita di livello del centro di raccolta risorse e, in alcuni casi, tramite la costruzione di case 2.0.

Come avrete ben intuito, non ci troviamo dunque al cospetto di una rivoluzione nell’ambito degli strategici in tempo reale: l’incedere rapido e la maggiore attenzione sul momento dello scontro chiariscono quale sia l’intenzione – ossia di dare al giocatore un titolo che preme con forza sull’acceleratore, con partite rapide e che possono essere portate a termine grazie ad attacchi fulminei, un po’ come le tanto odiate ondate Zerg.

Dalla parola all'azione

Insomma, la parte strategica di Crossfire: Legion propende con forza verso la rapidità di esecuzione e meno verso una crescita lenta e pianificata in base alle risorse raccolte, e l’uso di macro da tastiera diventa quasi obbligatorio se si vuole avere la meglio durante le partite, che si tratti di un avversario online o di una AI che si è dimostrata un valido sparring partner nella campagna e nei match casuali.

La gestione della base non richiede grandi sforzi

Nel momento della battaglia, il titolo creato da BlackBird Interactive aumenta nettamente la sua complessità, grazie alle profonde differenze presenti nelle unità delle tre fazioni. Ad esempio, le truppe messe in campo dalla New Horizon sono mediamente più costose e un suo Titan – più o meno un palazzo alto sei piani e coperto d’acciaio – è in grado di tener testa ad un piccolo esercito, ma la sua perdita rischia di invertire il corso di una partita.

Al contrario, la Black List propende molto di più per una tattica mordi e fuggi e beneficia di molte opzioni d’occultamento per avvicinarsi silenziosamente alle basi nemiche, per poi magari abbattere da lontano le sentinelle grazie ai suoi potentissimi cecchini.

Inoltre, i punti di forza e di debolezza delle varie unità sono ben esemplificati dalle rispettive schede ed è immediatamente chiaro che cosa opporre ad un mezzo corazzato, come un soldato dotato di lanciarazzi, a sua volta però esposto al fuoco rapido di una mitragliatrice montata su un elicottero.

Ad aggiungere ulteriore carne al fuoco ci pensano poi le abilità speciali dei nove generali – tre per ciascuna fazione – da attivare tramite le classiche shortcut e che, giusto per citarne alcune, forniscono un fuoco di sbarramento concentrato in una zona, teletrasportano in modo automatico le unità o, ancora, generano uno scudo difensivo attorno alle proprie truppe. Durante le varie partite si nota immediatamente l’importanza di queste abilità, fattori che però aumentano un micromanagement abbastanza spinto e che non tutti i giocatori apprezzeranno.

Guarda su

Il vero difetto di Crossfire: Legion è però il pathfinding, che definiremmo problematico se volessimo minimizzare il problema. Spostare le unità lungo le mappe è davvero un’impresa ardua, soprattutto vista la costante presenza di strettoie o di passaggi dove anche la minima asperità del terreno può bloccare un intero esercito. Come se non bastasse, è inoltre abbastanza frequente che le strutture costruite dal giocatore finiscano con il diventare barriere insuperabili anche per un semplice soldato a piedi. Visto che un match può essere deciso con un attacco fulmineo, questo difetto non è semplice fastidio su cui è possibile chiudere un occhio.

Con uno sguardo al competitivo

Spendiamo infine qualche riga per parlare delle altre modalità di gioco, oltre alla già descritta campagna. Il centro focale di Crossfire: Legion è la componente online, che si suddivide fra le partite classificate e i match casuali – e propone una serie di partite differenti che vanno dal classico PvP al PVE, passando anche per sfide dove le battaglie avvengono in automatico o altre dove, al contrario, le unità sono generate dalla AI e a noi spetta il compito di gestirle negli scontri.

Buona anche la varietà delle mappe e la possibilità di usare scenari creati tramite lo Steam Workshop, che garantisce una crescente varietà anche nei mesi futuri.

I match passano immediatamente all'azione

Giunti a questo punto, è però necessario sollevare il vero punto interrogativo. Perché preferire Crossfire: Legion a un RTS più blasonato e con una community multiplayer molto più popolosa e affiatata? Purtroppo fatichiamo a trovare delle valide argomentazioni.

Lo strategico sviluppato da BlackBird Interactive fatica a distinguersi dalla massa e propone poche novità rispetto a ciò che è già presente sul mercato, a cui si aggiungono inoltre piccole problematiche che, con ogni probabilità, impediranno anche in questo caso al brand coreano di fare il boom in Occidente.

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