Immagine di Contra Operation Galuga | Recensione - Il ritorno del re?
Recensione

Contra Operation Galuga | Recensione - Il ritorno del re?

Un quasi-remake del primissimo capitolo di Contra, che è insieme un inno ai primordi e un ritorno a livelli qualitativi buoni: vediamo la recensione.

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

In sintesi

  • Un ritorno alle origini gradito ma poco rischioso.
  • Impegnativo ma dalla difficoltà scalabile.
  • Esperienza decisamente breve.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Contra: Operation Galuga
Contra: Operation Galuga
  • Sviluppatore: WayForward
  • Produttore: Konami
  • Distributore: Konami
  • Testato su: PS5
  • Piattaforme: SWITCH , PC , PS5 , PS4 , XSX , XONE
  • Generi: Sparatutto
  • Data di uscita: 12 marzo 2024

Dopo la tragedia annunciata che fu Rogue Corps, Contra torna sugli schermi di tutte le piattaforme sul mercato con Operation Galuga, che lasciava ben sperare per il ritorno in sella di Wayforward, sviluppatore affermato, già autore di Contra 4 (datato 2008), che aveva annunciato, sin dalle prime fasi di sviluppo, un ritorno al passato per il franchise.

Ci siamo sollazzati per qualche giorno con la versione PS5 dell'ultima fatica pubblicata da Konami, tra preoccupazione e speranza, insicuri su cosa ci avrebbe atteso dopo i titoli di testa.

Eccovi il resoconto completo di quelle ore.

Ah, ma c'è anche una storia!

Tanto amato quanto bistrattato: il destino del marchio Contra è costellato di alti, perlopiù concentrati nei primi dieci anni di vita, e bassi, da ricercare nei successivi tentativi di Konami di rinverdire i bei tempi andati e mungere la vacca da latte il più possibile.

Stavolta lo sviluppo, come detto, è stato affidato a Wayforward, e tanto l'impegno quanto l'esperienza dello sviluppatore americano sono evidenti sin dalle prime battute, con una storia inaspettatamente ingombrante per gli standard del franchise.

Nonostante gli apprezzabili sforzi del team di sviluppo di dotare il gioco di una trama che giustificasse e contestualizzasse la carneficina continua che viene mostrata a schermo, con tanto di dialoghi doppiati e cut-scene sorprendentemente lunghe, le vicende che fanno da sfondo a Operation Galuga sono facilmente riassumibili in quattro righe.

Due mercenari (che non sono Sylvester Stallone e Arnold Schwarznegger solo di nome) vengono inviati sull'arcipelago di Galuga per contrastare le preoccupanti macchinazioni del gruppo Red Falcon, mercenari e terroristi che hanno mire oscure sui Paesi liberi, ma che, come presto scopriranno i nostri baldi eroi, non rappresentano affatto l'unica minaccia ad attenderli...

Il testosterone fuoriesce da ogni poligono del gioco, in linea con i predecessori e con tutta la filmografia e la narrativa machista degli anni '80, divenuta oggi un pezzo da museo per boomer in linea, in un mondo più attento al politically correct e con una diversa concezione tanto dei lungometraggi d'azione quanto dei videogiochi run'n'gun.

Ritorno al passato parte I

Le probabilità che andasse tutto storto come cinque anni fa con Rogue Corps erano stavolta assai più basse, ad essere onesti: non solo perchè Wayforward ha dimostrato di essere una certezza quando ci sono da sviluppare giochi in due dimensioni a scorrimento orizzontale, ma anche perché il loro già citato precedente lavoro con la serie, quel Contra 4 uscito su Nintendo DS ormai più di tre lustri fa, rappresenta uno dei migliori episodi moderni del franchise.

In più, per non sbagliare, lo sviluppatore statunitense è andato sul sicuro: dal sistema di controllo al design di molti degli otto livelli totali, passando per alcuni dei boss e dei momenti clou dell'azione, appare evidente come Operation Galuga sia quasi un remake del primo, indimenticabile capitolo della serie più che un episodio nuovo di zecca.

Appare evidente come il gioco sia più che altro un remake del primo indimenticabile capitolo della saga, e va benissimo così.
Questa scelta, assolutamente voluta, non rappresenta però un problema: in pochi (tra cui chi vi scrive) si ricorderanno del primo Contra su NES, e tutti gli altri apprezzeranno finezze che gli ultimi episodi del franchise avevano tristemente messo da parte.

Il gameplay è immediato, veloce ed appagante, con il ritorno della doppia arma che consente di tenerne sempre una di riserva pronta in caso di bisogno, il doppio salto, che facilita le sparute (ma impegnative) sezioni platform, e la spazzata, con la quale è possibile passare sotto al fuoco nemico ed arrivare in corpo a corpo con gli avversari.

L'arsenale è ricco e variegato, ma, come per il level design ed i pattern nemici, tutto ha un retrogusto di deja-vu, più forte nei giocatori più navigati ma non del tutto assente anche per chi si avvicinasse solo ora alla saga, vista la spropositata quantità di cloni che ha invaso il mercato console e mobile negli ultimi anni.

Wayforward ha provato a mescolare le carte con la visuale, che di quando in quando tenta qualche virtuosismo per seguire meglio l'azione, con un'aumentata varietà nemica e con la possibilità di fare sponda utilizzando i muri (occhio, vale anche per alcuni avversari!), ma la struttura si rivela fin troppo familiare, nondimeno.

Alla fine di ogni stage, come da tradizione, ci attenderà un boss particolarmente difficile, strutturato su più fasi, come da manuale dello sparatutto orizzontale: non c'è nulla che non funzioni, nel complesso, ma nemmeno nulla che faccia strabuzzare gli occhi o che tradisca la volontà degli sviluppatori di aggiungere un tocco personale ad una formula che debuttò nel 1987.

La presenza di personaggi giocabili multipli (gli storici Bill Rizer e Lance Bean e le new entry Ariana e Lucia, ma ce ne sono altri sbloccabili), ognuno con poteri peculiari e dialoghi unici con boss ed NPC, spinge alla rigiocabilità, che è da sempre uno dei capisaldi della serie, vista anche la scarsa durata complessiva, con la campagna che può essere portata a termine in poco più di un paio d'ore, forse anche meno se giocata in due in cooperativa locale.

La modalità Arcade, uguale in tutto e per tutto all'esperienza che avremmo trovato in sala giochi se fossimo volati indietro nel tempo con la DeLorean di Marty Mc Fly, può essere fruita invece da un massimo di quattro giocatori, cosa che presumiamo avverrà assai più facilmente su Nintendo Switch rispetto alle altre piattaforme.

La scalabilità dell'esperienza di gioco, che spazia dalla singola vita che ha sempre contraddistinto i precedenti episodi ad una sorta di barra dell'energia che consente di incassare quattro colpi prima di tirare le cuoia, farà storcere il naso ai puristi, ma ci è sembrata una buona idea, perché consente anche ai neofiti di acclimatarsi con le meccaniche di gioco senza essere presi a calci delle gengive in maniera troppo brutale.

Veloce ma un po' anonimo

Al netto della possibilità di acquistare abilità per i personaggi spendendo la valuta guadagnata in-game giocando, con un limite di due equipaggiabili simultaneamente, segnaliamo anche la presenza di sfide specifiche, esterne alla modalità principale.

Queste modificano il layout dei livelli, la posizione e la natura dei nemici o agiscono sulle condizioni generali, accorciando il tempo richiesto per il completamento di un dato stage o impedendo di rispondere al fuoco nemico, giusto per fare due esempi.

Tutte aggiunte apprezzabili seppur marginali, che non riescono a controbilanciare uno dei problemi del prodotto, ovvero la scarsa quantità di contenuti e, di conseguenza, il rapporto tra quantità (e soprattutto qualità di quella quantità) e prezzo.

Nonostante lo sconto di lancio del dieci per cento in essere al momento di redigere questa recensione, riteniamo che i quaranta euro richiesti per la copia fisica o digitale di Contra Operation Galuga siano eccessivi, tanto in rapporto alla brevità dell'esperienza quanto ai valori produttivi, discreti ma più in linea con una fascia di prezzo inferiore.

L'aspetto grafico è difatti piuttosto basico nella versione PS5 da noi testata, granitica nei suoi 60 fps (e ci mancherebbe altro, aggiungeremmo) ma piuttosto sbiadita se fruita su televisori particolarmente ampi, complice anche la scelta di affidarsi a modelli poligonali in luogo degli splendidi sprite disegnati a mano per cui si era distinto Contra 4 su DS.

Questo porta ad il titolo ad avere un aspetto un po' generico, poco caratterizzato, problema purtroppo comune anche ad altri titoli che girano su Unity, che finisce con l'avvicinarlo di più ad una conversione di uno sparatutto mobile che ad un titolo pensato per console e PC.

Per quanto da parte nostra abbiamo apprezzato oltremodo la scelta di puntare forte sulle modalità multigiocatore in locale, non siamo sicuri di condividere la scelta di non includere anche una modalità online, le cui classifiche avrebbero replicato quelle dei cabinati d'epoca e avrebbero sicuramente allungato il ciclo vitale del prodotto, nonché migliorato il suo appeal sul lungo periodo.

Niente da segnalare per quanto concerne eventuali glitch o problemi prestazionali: la versione per l'ammiraglia Sony da noi testata non ha tradito le attese sotto questo punto di vista, con la tenuta del frame rate sempre granitica ed un singolo bug, peraltro ininfluente, con un nemico eliminato che è rimasto incastrato in una delle piattaforme del livello.

Bene anche la colonna sonora, adrenalinica come poche, che presenta un riuscito connubio tra riarrangiamenti della tracklist del Contra originale di trentasette anni or sono e pezzi del tutto inediti, che rimangono però nella scia di quelli che hanno fatto la storia in quanto a qualità e ritmo.

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Voto Recensione di Contra Operation Galuga | Recebsuibe


7

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Finalmente un capitolo degno di portare il nome Contra

  • Tre modalità e buona rigiocabilità...

  • Multigiocatore fino a quattro in locale...

Contro

  • Le idee nuove latitano

  • ... ma dura molto poco e costa tanto in proporzione

  • ... ma nessuna modalità online

Commento

Dopo le ultime, infelici uscite, con Contra Operation Galuga Wayforward ha raddrizzato la barra, riportando il nome Contra nell'alveo di rispettabilità che gli compete: qui ci sono tutte le basi dello sparatutto a scorrimento orizzontale e persino qualche chicca, che non potrà non far felici soprattutto gli appassionati di vecchia data.
Le nuove idee latitano, però, ed il prezzo richiesto al debutto è decisamente alto: dal futuro della serie, sperando che venga ancora affidato al team californiano, ci aspettiamo maggior coraggio nel proporre soluzioni di gameplay nuove ed una maggiore cura per la presentazione audiovisiva, magari con un ritorno alla pixel art che Wayforward ha già ampiamente dimostrato di saper padroneggiare.
Per adesso, dopo anni di vacche magre per gli appassionati della saga, va davvero bene così.
***

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