Recensione

Winning Eleven 8

Avatar

a cura di Alexd3

Come da consuetudine (solo perchè te l’ho lasciato ndYuri) eccomi qui a recensire il nuovo capitolo della saga Winning Eleven. Dopo aver testato Winning Eleven 7, nonchè la successiva versione International, mi ritrovo con l’arduo compito di recensire l’ottavo capitolo della serie calcistica più amata dai videogiocatori. Ancora una volta i produttori ci hanno regalato un gioiello ed è venuto il momento di andare a vedere se tutte le promesse sono state mantenute.

Fischio d’inizio!Non appena comparirà il menù principale già rimarrete stupiti dal completo restyling: esso, infatti, non è più suddiviso in colonne, ma sono invece presenti varie icone dallo scorrimento orizzontale. Le modalità di gioco non sono cambiate quindi troverete la classica amichevole, le coppe, i campionati, la master league, l’allenamento, l’editor e le opzioni. Se detto così può sembrare che non siano presenti sostanziali cambiamenti, vi sbagliate di grosso poiché le novità si trovano all’interno di quasi tutte le modalità, soprattutto nella modalità league, cup e master league. Come credo già saprete una delle più grandi lacune di tutti i Winning Eleven è stata in parte curata con l’acquisizione delle licenze della Serie A italiana, olandese e spagnola e ciò comprende l’implementazione dei relativi campionati, tra i più importanti al mondo.In più è presente un campionato misto per tutte le altre squadre di alto livello le cui licenze ufficiali non sono presenti, quali ad esempio: Spartak Moska, Porto, Santos eccetera. Non siete ancora soddisfatti? I campionati non vi bastano? Allora vi voglio far felice: vi annuncio che è presente anche la Champion’s League! E già da questo potete intuire i piani della casa produttrice di donare al titolo una longevità davvero incredibile. Anche alla Master League sono stati apportati sostanziali mutamenti ma di questo ve ne parlerò in un paragrafo a parte. L’ultima segnalazione di dovere riguarda il numero di squadre: 57 nazionali, 134 squadre di club provenienti da ogni parte del mondo ed in più alcuni team da sbloccare tramite il classico WE-shop.

Master League: la vecchia gloria dei Winning ElevenDopo aver osservato i vari campionati presenti, ogni buon giocatore va a dare uno sguardo alla Master League sperando di trovare qualche novità: fino all’anno scorso però, di anno in anno, il player rimaneva sempre deluso non riscontrando quasi mai sostanziali innovazioni. Quest’anno non è stato così: arrivo sull’icona Master League e pigio il tasto cerchio, vado su new e confermo: compare una schermata con 3 possibilità di scelta e penso “Poiché il giapponese non è il mio forte (e credo che non lo sia di nessun italiano) dovrò sperimentarle tutte e tre” ma già questa tripla possibilità di scelta mi ha fatto pensare a delle possibili novità ed infatti era così, adesso si potranno disputare tre differenti ML! La prima è la versione “classica” come già vista nei precedenti capitoli, quindi le novità si trovano nelle altre 2 modalità: nella seconda è possibile cominciare una carriera con una squadra ufficiale (quindi ad esempio, se si seleziona la Juventus, in squadra ritroveremo Buffon, Nedved, Del Piero & co.) mentre nella terza modalità ritroveremo sempre i cari Castello e Cellini però potremo loro affiancare tre giocatori a nostra scelta e, come se non bastasse, ci toccherà editare il nostro team da 0, dando un nome alla società, impostando i colori base, realizzando le divise e selezionando lo stadio di casa.Una volta cominciata la ML noterete tante icone, ognuna delle quali comprendente varie opzioni: un vero e proprio macello considerando che il gioco è completamente in giapponese. Eppure dopo poche ore davanti al teleschermo già riuscirete ad abituarvi al tutto e a memorizzare, a grandi linee, dove poter osservare il calendario, le classifiche ecc. Fra le novità spuntano il riassunto sulla prossima squadra avversaria, che vi mostrerà i vari giocatori, il migliore della rosa (segnalato da una stellina) e altre varie cosucce tipo i gol segnati, le ammonizioni etc.I giocatori, durante le stagioni, subiranno dei miglioramenti (anche dei peggioramenti in caso di età avanzata) e i più anziani potranno decidere di ritirarsi. Anche le trattative sono diventate molto più ardue da portare a termine: i club di maggior spessore non si lasceranno portar via le loro stelle e, in cambio dei loro assi, chiederanno cospicue contropartite. Durante tutta la stagione i vari giocatori saranno esaminati, giudicati e, di mese in mese e a fine stagione, vengono eletti, suddivisi per ruolo, i migliori. Per quanto riguarda le pagelle di fine match, devo ammettere che in questo nuovo capitolo i voti vengono dati con molta più parsimonia rispetto al precedente capitolo: ad esempio, in WE7Int. l’8 era molto semplice da ricevere dai giocatori che avevano eseguito una prestazione leggermente superiore alla media, invece in questo ottavo capitolo i voti mi hanno ricordato molto di più il classico fantacalcio che tutti noi conosciamo e sarà davvero arduo conquistare un 8 (o superiore) in pagella.

I giocatori si apprestano all’entrata in campo, palla al centro: si comincia!Dopo aver parlato a lungo dei vari “contorni” di questo nuovo Winning Eleven, credo che sia arrivato il momento di andare al sodo e descrivere nei minimi particolari il gioco da vicino. Una volta avviata una nuova partita ci ritroveremo con la classica entrata in campo: non appena scorgerete i vari giocatori delle due squadre avversarie rimarrete subito allibiti, il team di sviluppo questa volta ha realizzato un lavoro davvero perfetto e la stramaggioranza dei vari atleti è praticamente identica alla sua controparte reale. I giocatori effettuano la loro entrata in campo preceduti dalla terna arbitrale in mezzo al visibilio degli spettatori. Come da consuetudine grazie al tasto R2, potrete cambiare l’inquadratura della telecamera e osservare le varie tifoserie: quest’anno sono stati nettamente migliorati gli striscioni e su alcuni di questi compaiono anche le facce dell’idolo della squadra. Gli stadi (che in totale sono 26) sono ottimamente curati e realizzati con la massima attenzione. Ma ora è arrivato il momento di battere questo tanto atteso calcio d’inizio. Fin da subito noterete la scelta di casa Konami di sostituire la telecamera usata fin dai primi Winning Eleven con una nuova inquadratura più distante che permette una maggiore e migliore visione di gioco. Dopo i primi tocchi vi accorgerete che la velocità di gioco è stata leggermente alzata anche se ora le azioni dovranno essere studiate con attenzione e non si potrà più andare allo sbaraglio. Dopo poche partite già noterete le tantissime nuove animazioni: i giocatori molto spesso si porteranno la palla in avanti utilizzando ad esempio la testa, i tackle sono differenti in base alla posizione da dove li effettuerete, i tiri al volo sono stati migliorati e adesso gli atleti effettueranno anche magnifici passaggi al volo. Sempre parlando dei passaggi devo aggiungere che ora è possibile far giungere la palla anche ad un giocatore più lontano (allungando la pressione del tasto X) a differenza dei precedenti capitoli dove era si poteva passare solo al compagno di squadra più vicino. Per quanto riguarda l’IA avversaria, devo dire che l’ho trovata nettamente migliorata: nel precedente capitolo non riscontravo difficoltà a surclassare l’avversario anche con il massimo livello di difficoltà, mentre invece in WE8 la cpu dedica molta più attenzione sia in zona difensiva che in quella offensiva; anche avversari di minor spessore, di tanto in tanto, saranno capaci di creare azioni travolgenti, sia in contropiede che con rapidi passaggi rasoterra. In più, i giocatori dotati di maggior talento talvolta daranno davvero spettacolo, eseguendo numerosi dribbling e grandi giocate. Rispetto al precedente capitolo è stato nettamente migliorato l’utilizzo dei lanci lunghi che ora, se effettuati sul filo del fuorigioco e con un ottimo tempismo, potranno divenire davvero micidiali soprattutto disponendo di punte molto rapide. Per incrementare il livello di spettacolarità del titolo sono state inserite delle nuove finte ma di queste ve ne parlerò in un paragrafo a parte. Anche la calibrazione dei tiri l’ho trovata assai differente: adesso sarà più difficile realizzare gol da fuori area (cosa che prima accadeva troppo semplicemente anche con tiri davvero di bassa potenza) e, anche una volta penetrati nell’area di rigore, il caricatore dovrà essere riempito a dovere onde evitare scialbi tiri nelle mani del portiere.Eccoci arrivati al capitolo calci piazzati: la novità principale consiste nella nuova possibilità di eseguire punizioni a due, una volta assegnatoci un calcio di punizione, pigiando il tasto select accanto al pallone comparirà un secondo compagno pronto alla battuta. Le possibilità di scelta sono tre, ovvero di far calciare il giocatore più distante dalla palla con finta di quello nelle vicinanze del pallone, di far calciare il giocatore sulla palla (tramite la pressione del tasto L1) tentando di sorprendere la squadra avversaria oppure fare ricorso al tocco e tiro pigiando il tasto R3 e poi quadrato. Ovviamente è sempre possibile effettuare cross e passaggi che però non sempre risultano efficaci. Per quanto riguarda i calci d’angolo, invece, devo ammettere che è diventato molto più ostico realizzare crossando direttamente dalla bandierina poiché, nell’80% dei casi, il pallone viene anticipato da qualche elemento della squadra avversaria.Il comportamento dell’arbitro che, per la prima volta nella serie WE/PES, è presente in campo (a differenza dei guardalinee che compaiono solo durante alcune animazioni), non è sempre dei migliori: a volte potrà capitare una giacchetta nera più severa che spezzetterà il gioco, altre volte potrebbe accadere il contrario ma per risolvere questo problema, almeno nelle amichevoli, sono presenti le opzioni per alzare e abbassare il livello di severità e la visione di gioco. Infine eccovi alcuni nuovi particolari inseriti nell’ottavo capitolo: i giocatori, durante i match, potranno infangare le loro divise, uscire in barella in caso di lieve infortunio e, poco dopo, rientrare in campo. Sono state inserite alcune animazioni in-game come quelle delle sostituzioni, o di qualche calcio d’angolo. Gran cura è stata riposta nelle animazioni riguardanti i litigi fra i giocatori dopo un fallo subito: vari sono gli avvenimenti che possono accadere, ad esempio un giocatore può andare a stringere la mano all’altro oppure possono sorgere alcune liti e l’arbitro è costretto a richiamare la calma e così via.

Difetti ce ne sono ancora?Devo ammettere che la maggioranza dei difetti sono stati eliminati: non capiterà più di vedere due giocatori che corrono praticamente a “braccetto” invece di tentare di contrastarsi a vicenda, il pallone non traccerà più strane traiettorie quasi da sembrare una pallina da flipper e il direttore di gara saprà giudicare al meglio ogni situazione, tranne – ahinoi – quella fatidica del calcio di rigore: l’arbitro in area di rigore sarà fin troppo fiscale e, nella maggior parte dei casi, al minimo contatto porterà il fischietto alla bocca e concederà il calcio di rigore. A livello di gameplay si raggiunge quasi la perfezione, ma un difetto lo si riscontra esi tratta di un difetto che in un titolo di questo livello non dovrebbe comparire: mi riferisco ai rallentamenti! Ebbene si, saltuariamente potrete imbattervi in pesantissimi cali di frame rate nell’area di rigore. Fortunatamente ciò non capita in ogni azione, ma, in genere, durante le azione più movimentate o con un maggior numero di giocatori su schermo il motore grafico crolla letteralmente ed il tutto comincia a muoversi al rallentatore finchè la palla non schizza fuori dall’area, vada sul fondo campo o in rete (cosa quasi irrealizzabile poiché è praticamente impossibile riuscire ad insaccare il pallone con il proprio giocatore che esegue i movimenti al rallenty). L’ultimo difetto da me riscontrato consiste nel fatto che i giocatori subiscono troppo frequentemente degli infortuni, anche se, nella maggior parte dei casi, nonostante vengano portati fuori in barella, dopo pochi minuti di gioco saranno pronti a rientrare in campo, magari con una fasciatura, ma comunque sempre capaci di dare il loro contributo.

Operazione dribbling!Secondo il mio parere i modi di affrontare un Winning Eleven sono due: il primo è quello di travolgere la formazione avversaria con meravigliose giocate di squadra mentre il secondo è quello di mandare in visibilio i propri tifosi eseguendo fantastiche giocate con una stella del team e provare l’azione in solitario. Forse la miglior scelta da fare è la prima ma per tutti coloro i quali piace lasciare a bocca aperta i propri amici con implacabili dribbling (proprio come me : ) ) ecco una lista delle finte eseguibili in questo nuovo capolavoro Konami. Tramite la pressione del tasto R2 è possibile eseguire varie giocate (già viste nei precedenti capitoli) come ad esempio lo spostamento laterale, la “boba” alla D’Alessandro o ancora allungarsi il pallone in obliquo o effettuare un doppio passo rapido. E’ stata anche aggiunta la possibilità, tramite la sola pressione del tasto R2, di posizionarsi faccia alla porta ed in più, una volta in questa posizione, con sfera ferma, pigiando due volte su o giù, con ancora il tasto R2 premuto, il giocatore effettuerà una finta di corpo. Tramite l’utilizzo della levetta analogica destra è possibile effettuare delle finte di tiro (eseguibili anche grazie alla pressione di quadrato e X), sia d’interno che d’esterno, la famosa “veronica” alla Zizou o, ancora, è possibile alzarsi il pallone. I produttori avevano annunciato che nel gioco sarebbe stato inserito anche “l’elastico” di Ronaldinho eppure, nonostante abbia passato ore ed ore nell’allenamento, non sono riuscito ad effettuarlo e anche girovagando per la grande rete non sono riuscito a trovare informazioni a riguardo. Sono poi presenti giochetti di minore importanza quali ad esempio la “rabona”, che consiste nello scavare il pallone facendo passare una gamba dietro l’altra, ed altre piccole amenità simili, che possono rendere più varia un’azione, utili per fare giusto un po’ di spettacolo in più.

EditorL’editor di questo WE l’ho trovato sicuramente migliorato rispetto ai precedenti capitoli, anche se questo ha influito ovviamente sulla difficoltà di utilizzo: ad esempio creare o modificare l’acconciatura di un calciatore non sarà semplice come prima, si dovrà infatti scegliere prima il taglio per poi decidere la lunghezza ed in caso di capelli ricci o comunque gonfi (avete presente Coloccini?) anche lo spessore. Le maglie a disposizione non sono tantissime e, oltre quelle targate Adidas, le altre risultano realizzate abbastanza maluccio senza troppi particolari. Bella la nuova possibilità di inserire scritte sulle proprie maglie e anche quella di modificare le divise dei portieri. Come prima è possibile editare gli stemmi ma ora si possono anche realizzare striscioni per lo stadio, con la possibilità di imprimere su questi la faccia dell’idolo locale.La novità sostanziale dell’editor si riscontra nella possibilità di trasferire LIBERAMENTE i giocatori da una squadra all’altra senza troppi intoppi. In più è possibili cambiare i nomi agli stadi, alle varie società ed anche alle leghe.

We-ShopEccoci arrivati nel negozietto preferito da tutti i WE/Pes dipendenti. Anche in questo nuovo capitolo le nostre avventure calcistiche avranno come meta il guadagno di quei fanta-soldini che tanto ci rendono felici per poter acquistare extra nel WE-shop. Entrando nell’opzione in questione ritroveremo alcuni extra già visti, come ad esempio giocatori o squadre, la doppia velocità di gioco, ecc., tutto da sbloccare ed in più spuntano alcuni nuovi extra come le esultanze editabili, nuovi palloni, stadi nonchè la possibilità di scegliere il budget iniziale della master league.

GraficaUn solo aggettivo per descrivere la grafica di questo gioco: incredibile! L’entrata in campo dei giocatori è davvero un sogno, ognuno è praticamente identico nei minimi particolari alla sua controfigura reale. In più, per realizzare un bell’effetto di chiaro scuro, sono stati inseriti stupendi giochi di luce e riflessi sui giocatori. Anche la grafica in game è ai soliti, altissimi livelli e la realizzazione degli stadi è davvero pregevole. Le animazione dei calciatori sono impeccabili e ad ogni tocco vi sembrerà di guardare una partita in TV. L’unico neo rimane ancora quel brutto pubblico bidimensionale, l’unica cosa non migliorata. A questo punto, dopo tutti questi elogi, sono sicuro che vi starete chiedendo “perché in pagella non compare almeno un 9 pieno?”. La risposta è semplice e si chiama rallentamento: come già detto anticipatamente, il motore grafico in alcune situazioni non riesce a reggere un elevato numero di componenti su schermo e crolla letteralmente facendo così andare il tutto al rallentatore. Davvero un grosso peccato che, secondo il mio parere, è davvero inammissibile in un gioco di questa importanza.

SonoroRiguardo al sonoro non sprecherò più di poche righe: il solito sonoro di un Winning Eleven, ne più ne meno. Alla telecronaca il solito John Kabira con la sua grinta e simpatia, che strappa più di una risata a noi occidentali. I tifosi sapranno fare la loro buona figura con un bel po’ di cori e gli effetti sonori del pallone sono sempre di buon livello. Come detto poco fa un sound che non stupisce ma che non delude.

LongevitàQuesto è da sempre uno dei punti di forza di Winning Eleven 8: se prima il numero di competizioni da portare a termine era già alto, ora non avrete più di che lamentarvi. Con l’introduzione delle nuove leghe, della Champions League e delle tre differenti modalità di Master League ne avrete da giocare per giorni e giorni. Poi, considerando tutto il materiale disponibile nel WE-shop, la longevità diventa davvero infinita. Eppure ho sempre un rimpianto ogni volta che accendo la mia PS2 con all’interno WE8: la mancanza di una modalità di gioco on-line.

– Ottima grafica

– Gicabilità maestosa

– Praticamente infinito

– Quei dannati rallentamenti in area di rigore

– Completamente in Giapponese

– Manca ancora qualche licenza ufficiale

9

Credo che questa lunga recensione abbia detto tutto: siamo di fronte ad un nuovo capolavoro, direi il re dei videogiochi calcistici senza alcuna ombra di dubbio. Winning Eleven 8 è una simulazione che merita la corona: grafica, giocabilità ed infinita longevità sono i suoi punti di forza da sempre ma, da quest’anno, i produttori hanno deciso di regalarci qualcosa di ancora migliore inserendo alcune licenze ufficiali e nuovi campionati da affrontare. Le animazioni dei calciatori sono qualcosa di stupendo e la precisione e rapidità nella risposta ai comandi farà innamorare di questo titolo anche ai più scettici del gioco del calcio. Peccato per quei rallentamenti che ogni tanto spezzano quella magnifica armonia di gioco, sono sicuro che se non fosse stato per loro il mio voto sarebbe stato ancora superiore e questo titolo sarebbe entrato, senza difetti, nella storia dei videogame.

Voto Recensione di Winning Eleven 8 - Recensione


9