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Recensione

Tiny & Big: Grandpa's Leftovers

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Avatar di Ctekcop

a cura di Ctekcop

Pubblicato il 12/07/2012 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

8

Tiny & Big: Grandpa’s Leftovers è l’ennesimo titolo indie che giunge a sorpresa sui nostri PC proveniente da uno sconosciuto team di appassionati sviluppatori, in questo caso i giovani tedeschi di Black Pants Studio. Ha avuto il suo momento di gloria finendo sotto i riflettori pochi mesi fa quando GOG.com lo presentò quale novità del proprio catalogo in uscita a breve dopo aver già vinto l’importante riconoscimento di indie of the year su indieDB.org. Ebbene ora è disponibile non solo sullo store specializzato in perle retrovideoludiche ma anche su Steam e Gamersgate a soli dieci euro; nel caso si venga colpiti da un attacco di magnanimità e benevolenza lo si può addirittura comprare direttamente dal sito dello sviluppatore però a dodici euro. È perfino disponibile una rara edizione boxata in alcuni mercati come quello tedesco da sempre attento a proporre attraverso i canali retail ed e-tail anche titoli indipendenti o di nicchia in versione scatolata. 

Come sarebbe Psychonauts oggi se venisse creato da un piccolo team indipendente
Il titolo in questione consiste in un vero e proprio platform moderno condito da elementi di azione ed esplorazione assieme a tanta ironia e demenzialità che non può non far tornare alla mente il capolavoro di Double Fine.
Impersoniamo Tiny, un personaggio alquanto buffo, deciso a dare la caccia alla nemesi Big, suo fratello, il quale gli ha rubato il paio di mutandoni lasciato in eredità dal nonno. Ebbene questo paio di mutande sono in grado di donare dei superpoteri se indossate in testa, è quindi nostro dovere recuperarle e metterle al sicuro. Ci si ritrova in breve nel mezzo di questo deserto dimenticato e, oltre a dover fronteggiare più volte il proprio rivale, si avrà la possibilità di esplorare nuovi ambienti pazzi e stravaganti scoprendo nel frattempo la vera origine del potere di questi mutandoni. Una storia assolutamente demenziale carica di humor e ricca di momenti buffi. Diverte e scivola via con piacere grazie alle scene di intermezzo animate col motore grafico del gioco contraddistinte dai baloon tipici dei fumetti.
Cut, Push, Pull; Advance. Again and again
Il gameplay di Tiny & Big ruota attorno a tre elementi: il laser, la corda e il il lanciarazzi. Con il primo si possono tagliare numerosi elementi dello scenario, spesso pilastri di pietra o pezzi di legno appositamente disposti e decisamente abbondanti. La seconda viene usata per tirare verso di sé suddetti blocchi; in alternativa li si può spingere di forza avvicinandosi normalmente. Il terzo non è una vera e propria arma: semplicemente si spara un propulsore che aderisce alla superficie e una volta attivato fa letteralmente partire l’oggetto sul quale è stato piazzato. Tutti questi elementi si fondono assieme in maniera naturale ed elegante rivelando un gameplay convincente in ogni sua parte, complessivamente riuscito, originale e molto soddisfacente. 
Dopo pochi minuti, grazie a un ottimo tutorial, viene naturale capire cosa, come e dove tagliare facendo cadere nel modo adeguato, sfruttando la corda, pilastri e travi per procedere visto che già dai primi livelli gli enigmi iniziano a richiedere più di una semplice mossa. Non manca qualche momento di trial and error eppure basta semplicemente guardarsi attorno per intuire immediatamente la soluzione. Si balza in scioltezza di piattaforma in piattaforma senza incontrare mai grosse difficoltà nel capire l’unica via giusta da percorrere; per di più i checkpoint sono frequenti e ben disposti anche se nel finale si fanno un filo più rari. Giusto qualche scontro di fine livello con la propria nemesi Big può dare adito a qualche sezione ripetuta un paio di volte ma la frustazione non fa mai capolino.
Il sistema di controllo è ottimo sia che si usi il joypad, supportato nativamente, che la combo mouse e tastiera mediante la quale si riesce a prendere la mira e tagliare rapidamente con il laser massi e pilastri, anche quelli volanti che ci vengono scagliati addosso.
Il vero tallone d’Achille è la longevità: in circa quattro ore si finiscono tranquillamente con calma e senza fretta i sei livelli disponibili. Effettivamente poco anche se forse una durata maggiore senza adeguate idee e novità avrebbe solo arrecato danno allungando un brodo in realtà perfetto così com’è, dove non sopraggiungono mai sensazioni di stanchezza. La rigiocabilità è in linea con i canoni di un titolo del genere: le classifiche online, i numerosi collezionabili, i segreti da scoprire alcuni dei quali veramente molto simpatici, gli achievement (sia in-game che su Steam) da compiere possono tenere impegnati i videogiocatori più incalliti per qualche pomeriggio.
Scape Engine
Gli sviluppatori tedeschi hanno creato da zero il proprio motore grafico per venire incontro alle proprie particolari esigenze sopratutto per quel che riguarda la fisica.
Tecnicamente parlando Tiny & Big non brilla: i poligoni sono pochi e anche le animazioni non sono il massimo. Anche qualche momento evocativo è parzialmente rovinato da un orizzonte non proprio ampio. Eppure l’occhio è ampiamente appagato da uno stile colorato, quasi cartoonesco, originale e convincente; sembra tutto fatto a mano perché molte texture sono state effettivamente realizzate disegnando a mano. Il character design è ispiratissimo così come lo sono tutte le ambientazioni che fungono da sfondo alla vicenda; il cel shading non si limita a scontornare le figure ma è addirittura parte integrante delle texture stesse, quasi fossero state realizzate con una penna proprio come una tavola di un fumetto. Encomiabili le grandi scritte onomatopeiche che sottolineano i momenti più importanti come le cadute di tronchi o massi.
La telecamera rimane saldamente ancorata alle spalle del protagonista senza risultare mai fastidiosa o d’impiccio. Solo quando si corre uscendo verso le schermo si fatica talvolta a capire se il terreno sotto di noi stia per esaurirsi o meno.
La fisica convince: non è particolarmente realistica, sopratutto quando si tratta di calcolare elementi in bilico, eppure si fonde perfettamente agli elementi di gameplay risultando semplicemente perfetta, chiara e intuitiva al punto giusto.
Per quel che riguarda l’audio non si può non rimanere colpiti in positivo dalla superlativa colonna sonora, tra l’altro diponibile anch’essa sul sito degli sviluppatori, che propone esclusivamente band indipendenti. Impressiona la capacità dei brani dai generi più disparati di amalgamarsi perfettamente con le atmosfere di gioco; il tutto senza mai stancare o risultare fastidioso. Non fosse abbastanza la canzone dei crediti finali è semplicemente il top. Purtroppo a causa della natura indipendente del titolo non è presente alcuna forma di doppiaggio sostituita da indistinguibili ma buffi versi emersi dai personaggi. Apprezzabile la localizzazione nella lingua italiana.
Infine sottolineiamo ed apprezziamo la disponibilità dal day one della versione per Mac.

– Stile grafico ispirato, piacevole e personale

– Platform originale come non se ne vedono molti in giro

– Ottima colonna sonora

– Corto

– Per qualcuno troppo facile e lineare

8.0

Nel complesso Tiny & Big: Grandpa’s Leftover è un ottimo titolo indipendente. Un platform ricco d’azione realizzato con una cura quasi artistica al punto da sprizzare stile, carisma e ironia da tutti i pori. Purtroppo ha il solo difetto di essere inevitabilmente corto. Per fortuna non costa un’esagerazione ma i più tirchi aspetteranno comunque di recuperarlo scontato.

Senza ombra di dubbio una piacevole rivelazione.

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