Recensione

Phoenix Wright: Dual Destinies

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Il successo planetario di Nintendo DS, in barba alle scarse capacità tecniche e alle impietose sentenze di molti analisti del mercato videoludico, si deve soprattutto ai giochi e alla capacità della casa madre di proporre gameplay freschi, sfaccettati, diversi da quelli, perlopiù stereotipati, della concorrenza.La sterminata serie di titoli dedicata a Phoenix Wright, divenuto ormai un’icona per gli appassionati Nintendo (soprattutto in Giappone, ma anche in occidente) costituisce un esempio lampante di questa teoria, con un gameplay diverso rispetto ai titoli che vanno per la maggiore sul mercato, che sfrutta bene le possibilità offerte dallo schermo tattile della console ospite e con una sezione narrativa avvincente e spiritosa.Non stupisce quindi che i fan siano in subbuglio, sebbene questo Phoenix Wright Ace Attorney Dual Destinies giunga in Europa esclusivamente in formato digitale e senza il supporto alla lingua italiana.D’altronde, il rischio concreto era di non vedere mai fuori dal Giappone questo episodio della serie, che nella terra del Sol Levante si fregia addirittura del numero 5, a sottolinearne l’importanza nell’ambito della serie regolare.

Come prima, più di primaDopo un download molto rapido dallo store digitale Nintendo, per via delle dimensioni ridotte del file (che vanno di pari passo col prezzo, anch’esso ridotto a 24.99 euro), siamo pronti quindi a tuffarci nell’ennesima avventura a sfondo legale di Capcom che, a volti noti come Phoenix Wright e Apollo Justice affianca facce nuove, come quella allo stesso tempo sexy e comica di Athena Cykes. Nuova assistente del nostro, che porta in dote anche una delle novità più succulente del titolo, ovvero l’abilità di sentire, “a pelle”, se il testimone sta mentendo o se dice la verità: il sesto senso della giovane praticante tornerà spesso molto utile nella risoluzione dei casi, perché consentirà di mettere in crisi testimoni riluttanti o del tutto bugiardi, facendo crollare il castello accusatorio dell’accusa, più odiosa che mai nei suoi rappresentanti.Il primo dei quattro casi che ci verranno sottoposti parte subito “col botto” (pessima questa, ma ce la concederete) e riguarda l’esplosione di un ordigno in un’aula di tribunale, che, oltre a rompere un braccio al prode Apollo, causa la morte di un’agente di polizia, rinvenuta col cranio fracassato sul luogo del delitto.Unica sospettata la giovane e apparentemente innocente Junie Woods, le cui impronte digitali sono state rinvenute su quanto rimane del peluche che aveva ospitato la bomba.Ma la verità sarà veramente così ovvia?

Obiezione!!!Il cuore del gameplay della serie viene riproposto senza grossi sconvolgimenti anche in questo Dual Destinies, nuovamente suddiviso in una fase di raccolta ed analisi delle prove, in cui il nostro istinto investigativo e la nostra capacità di osservazione rivestiranno un ruolo fondamentale, e una successiva fase di dibattimento, in cui fronteggiare le astuzie dell’accusa e convincere il giudice della bontà della nostra tesi difensiva.L’accresciuta capacità hardware di Nintendo 3DS ha consentito agli sviluppatori di inserire fasi di investigazione realmente tridimensionali, che facilitano l’immersione del giocatore nella storia e offrono un migliorato senso di fisicità alle scene del crimine, nella cui attenta investigazione risiede la soluzione a molti dei casi proposti.Quest’aggiunta riesce comunque solo in parte a ravvivare il ritmo generale, che rimane, come da tradizione, eccessivamente statico: certo, al posto di Capcom avremmo fatto lo stesso, visto il successo della serie e i cospicui ritorni, ma l’impressione generale è che forse, dopo anni di successi, la formula vada rivista dalle fondamenta, vivacizzando la progressione e le diverse fasi di gioco.Non è tanto l’abbondanza di dialoghi a scoraggiare, né l’ovvietà di alcune situazioni, quanto la sensazione che, anche tralasciando qualcuno degli indizi, grazie alle capacità del nostro alter ego e alle abilità disponibili, si potrà arrivare comunque, anche a tentoni, alla soluzione del caso, sfruttando l’abilità della nostra assistente in fase di interrogatorio o l’opzione Thought Route, che consentirà di fare un “passo indietro” e rianalizzare da zero tutti gli elementi in nostro possesso, al fine di scovare le connessioni giuste per scagionare il nostro cliente di turno.Come per altre saghe amate da milioni di fan in tutto il mondo (ci vengono in mente quella del Professor Layton e quella dei Pokemon, giusto per rimanere in ambito portatili Nintendo), difficilmente vedremo sconvolgimenti degni di nota finché le vendite premieranno i prodotti, e siamo sicuri che moltissimi tra gli acquirenti rimarranno ancora una volta soddisfatti dalla bontà del plot, dalla caratterizzazione dei personaggi, dal fatto che, a differenza di molte produzioni odierne, Dual Destinies chiede di mettere in moto la materia grigia, pur nella sua magnanimità in quanto a livello di difficoltà.Chiunque abbia già provato almeno un titolo della serie, si troverà immediatamente a proprio agio, mentre coloro i quali muoveranno i primi passi all’interno della serie rimarranno sicuramente colpiti da questo riuscito mix di avventura testuale e visual novel, con un rimando nemmeno troppo velato alle avventure punta e clicca di qualche anno fa: l’accessibilità del prodotto a quanti siano a digiuno delle meccaniche di gioco ci è sembrata accresciuta, e questo, che da un lato attirerà nuove schiere di potenziali fan, potrebbe dispiacere gli appassionati della prima ora, alle prese con un livello medio di difficoltà leggermente decresciuto.

Evviva i filmati animeTornano, e la troviamo una scelta davvero azzeccata, una serie di filmati in stile anime ad inframezzare le nostre indagini, con una qualità media davvero buona: spesso, anche in produzioni recenti (leggi Sonic Lost World), abbiamo assistito a filmati di pessima qualità, compressi fino all’inverosimile, che avrebbero fatto credere di avere tra le mani un DS invece di un 3DS.Quelli di Dual Destinies sono invece di pregevole fattura, per character design, pulizia dell’immagine e livello di definizione, e finiscono presto col diventare quasi un premio per il giocatore che progredisce nell’avventura.Per il resto il comparto tecnico fa la sua parte senza infamia né lode, se è vero che l’aggiunta della terza dimensione è sì positiva, ma anche accessoria, visto che i fan si saranno abituati a svolgere le loro ricerche anche in due dimensioni.Ci siamo invece chiesti perché solo una minima parte dei dialoghi è doppiata, visto che Capcom non era alle prese con i problemi di spazio che l’avevano limitata nel corso della scorsa generazione di hardware portatili: un buon doppiaggio avrebbe sicuramente aiutato la caratterizzazione dei personaggi e l’immedesimazione del giocatore, che invece finirà con l’abbassare il volume della sua console, tediato dopo pochi minuti da musichette orecchiabili ma ripetitive.In chiusura, ci sentiamo di lodare il metodo distributivo, che, ad un prezzo budget, consente anche agli appassionati occidentali (purché a proprio agio con l’inglese), di godere di un titolo che ha invece seriamente rischiato di rimanere confinato nel suolo nipponico: qualcuno li chiamerebbe vantaggi della distribuzione digitale.Ben vengano, soprattutto sullo shop Nintendo.

– Lo stesso gameplay da otto anni a questa parte

– Prezzo budget

– Spiritoso, ben scritto, coinvolgente

– Bellissimi filmati

– Lo stesso gameplay da otto anni a questa parte

– Più facile di altri episodi della serie

– Scarsamente rigiocabile

8.0

Nessuno tra le migliaia di appassionati italiani della serie Phoenix Wright ha un buon motivo per non scaricare questo Dual Destinies, e lo ribadiamo affinché il concetto sia chiaro: Capcom ha confezionato l’ennesimo gioco divertente, spiritoso, che mette in moto la materia grigia e saprà coinvolgere grandi e piccini.

Va però anche detto che, a diversi anni dalla prima uscita e con aggiunte sempre minimali di volta in volta, la serie potrebbe avere presto bisogno di una rinfrescata, non solo per allargare il possibile bacino di utenza ma soprattutto per tenere vivo l’interesse di quanti l’hanno sostenuta finora.

Da evitare solamente per quanti non amano le avventure testuali e/o non hanno confidenza con la lingua d’Albione.

Voto Recensione di Phoenix Wright: Dual Destinies - Recensione


8