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Recensione

Nights Into Dreams

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Avatar di Slice

a cura di Slice

Pubblicato il 22/10/2012 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

7

Quanti di voi, almeno per una volta nella vita, non hanno desiderato tornare bambini. Anni in cui la fantasia galoppava felice e ogni singolo oggetto, anche quello apparentemente più inutile, diventava il protagonista di storie incredibili. Draghi, castelli, viaggi spaziali e tanti altri luoghi fantastici. Proprio da questo concetto Yuji Naka – papà di Sonic – decise nel lontano 1996 di lanciare un nuovo prodotto chiamato Nights Into Dreams. Il titolo, uscito inizialmente su Sega Saturn era una prodotto estremamente particolare, che ancora oggi risulta difficile classificare. Nell’iniziativa lanciata da Sega che prevede il rilascio di alcuni tra i suoi titoli più importanti sul mercato digitale e in formato HD, ci è finito anche questo. Scopriamo se il giullare è invecchiato bene.

Un mondo fantasticoCome dicevamo in apertura, il titolo è una sorta di tributo ed esaltazione della mente fanciullesca. Proprio per questo motivo, i protagonisti non potevano essere che due bambini: Elliot e Claire. Le due giovani menti si imbarcheranno in un’epica battaglia contro un malvagio nemico utilizzando, manco a dirlo, il potere dei sogni. In questa impresa non saranno però soli, ma potranno contare sull’aiuto di Nights, una sorta di giullare vestito di viola e con la particolare abilità del volo.I tre personaggi dovranno collaborare l’un l’altro per ostacolare i malefici piani del cattivone di turno. Come? semplicemente raccogliendo all’interno dei vari livelli di gioco venti sfere azzurre utili a distruggere l’ideya capture, ovvero il cacciatore di sogni. Se sotto l’aspetto narrativo il titolo non offre ulteriori spunti oltre a quelli che vi abbiamo appena raccontato, ben differente è il discorso riguardante il gameplay che, grazie alle due differenti tipologie di personaggi, ai tempi era stato in grado di sorprendere. All’interno di ogni singolo livello infatti potremo utilizzare sia Elliot e Claire che Nights. Se decideremo di usare i bambini, la giocabilità tenderà a ricordarvi molto più da vicino i classici platform con i due protagonisti impegnati a saltare molto goffamente da una parte all’altra del livello. La particolarità risiede però nel fatto che ad inseguirli ci sarà una sveglia gigante dalla quale dovranno costantemente scappare, pena la fine prematura della partita. 
Discorso estremamente diverso quello riguardante Nights che potendo contare sul volo, vi darà una prospettiva totalmente diversa dello stesso livello. A scanso di equivoci, e in particolare per chi non l’ha giocato, è bene sottolineare subito che il titolo non offre delle sezioni di volo libere, ma semi-libere. Indubbiamente vista la marea di titoli con modalità free flight disponibili ad oggi sul mercato, questo potrebbe risultare un grosso limite, ma vi assicuriamo che all’epoca il gameplay di Nights Into Dreams aveva fatto scalpore, se non altro per essere stato uno dei primi titoli ad utilizzare lo stick analogico. Detto questo, una volta in volo, il concetto rimane lo stesso: dovremo raccogliere le sfere azzurre in un tempo prestabilito. Per farlo, il giullare viola potrà contare su una serie di anelli che gli daranno dei bonus e su un turbo che potrà utilizzare a piacimento ed in grado di auto ricaricarsi. Inoltre, sul suo percorso dovrà fare estremamente attenzione ad una serie di nemici che cercheranno di sbarrargli la strada. L’impostazione a tempo e la presenza di piccoli collezionabili, inoltre, invoglia il giocatore amante di record e simili a rigiocarsi il livello per il semplice gusto di riprovare la sfida impiegandoci un tempo minore.

Come sei invecchiato male!Se sotto l’aspetto del gameplay il titolo potrebbe risultare agli occhi dei più un po’ troppo semplicistico nelle meccaniche, è giusto sottolineare che quello che ha fatto diventare Nights Into Dreams una vera e propria icona è stato il level design, capace di regalare mondi incredibilmente fantastici e coinvolgenti. Un’esplosione di fantasia che tocca nel profondo non solo per la bellezza intrinseca della scenografia ma sopratutto perché è in grado di richiamare alla mente mondi fantastici ed incredibili.Un peccato quindi constatare come, purtroppo, rispetto ad altri titoli questo sia invecchiato male. Texture e poligoni che nonostante i benefici dell’alta definizione e dell’uso del remake per PS2 come versione per l’upgrade grafico, non riescono a convincere pienamente, lasciando l’amaro in bocca a coloro che non sono predisposti al giocare un titolo del 1996 o che cercano la “graficona” a tutti i costi.Fortunatamente il gioco offre anche alcune chicche molto gratificanti. In primis dobbiamo citare la presenza di Christmas Nights, espansione a tema Natalizio uscita ai tempi del gioco. Infine, per soddisfare le voglie dei retrogamer più puri, è stata inserita la possibilità di giocare l’avventura con la grafica originale del Sega Saturn. Un’effetto nostalgia che ai più farà sicuramente piacere.Insomma, Nights Into Dreams è un’esperienza che consigliamo di vivere almeno una volta nella vita. Se non avete avuto modo di giocarlo in passato, questa può essere l’occasione giusta per rimediare, a patto ovviamente, di essere coscienti del fatto che si tratta di un gioco con più di quindici anni sulle spalle.

– Un’esperienza appagante

– Level design ai massimi livelli

– Contiene l’espansione Christmas Night

– Alcuni elementi del gameplay sono vetusti.

– Tecnicamente invecchiato male.

7.0

Nights Into Dreams è un’esperienza intensa, coinvolgete e appagante sotto tutti gli aspetti. Purtroppo però gli anni si fanno sentire e nonostante l’uso dell’HD il titolo ha sofferto terribilmente il passare del tempo rispetto ad altri suoi illustri colleghi. Rimane un titolo consigliato, ma solamente verso coloro che non hanno remore a sperimentare un titolo dal comportato tecnico ormai decisamente povero.

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