Il Verdetto di SpazioGames
Nel paese della Creature Selvagge è primariamente nato come libro per ragazzi (conosciuto con il nome ‘Nel paese dei mostri selvaggi’) ed è stato scritto dalla magica penna di Maurice Sendak. Come solitamente capita, un libro di grande successo diventa automaticamente oggetto ti trasmigrazione cinematografica e, al fine di sfruttare al meglio l’attenzione sul prodotto, anche di mutazione videoludica. Il film negli USA è stato campione assoluto di incassi e il libro annovera tra i suoli ammiratori più importanti il presidente Obama, che non ha mancato di citarne alcuni passi in occasioni importanti. Il titolo per Nintendo DS sarà di buon livello ? Continuate a leggere.
In ognuno di noi c’è speranzaLa trama del gioco de Nel paese delle Creature Selvagge ricalca quanto visto nel lungometraggio: Max è un ragazzo molto vivace e indossa un costume da lupo. Una volta sua madre, dopo che il bambino combinò unom dei tanti pasticci che era solito compiere, lo rimproverò, lui scappò nella notte e, tramite una piccola barca raggiunse un’isola misteriosa. Come per quanto riguarda tutti i giochi ispirati a film, detti anche tie – in, non si può anticipare nient’altro onde evitare di spoilerare quanto è tutt’ora visibile al cinema. Il titolo in questione è sostanzialmente un platform bidimensionale nel quale vestirete i panni (o meglio, il costume) di Max attraverso un fantastico viaggio che lo porterà alla scoperta di tanti nuovi fantastici amici. Vi sarà concesso scegliere uno dei due livelli di difficoltà presenti per affrontare l’avventura: feroce o selvaggio. Sostanzialmente poco cambia tra l’uno e l’altro e il gioco resta comunque fin troppo ripetitivo e facilitato. Voi comanderete Max e, tramite i pulsanti Xe Y, lo farete ruggire, mentre con A e B il bambino salterà e si arrampicherà alle sporgenze. Tenendo premuto R con la freccia alta, potrete osservare il livello ma la cosa più interessante è l’opportunità di registrare il proprio ruggito e utilizzarlo durante l’intera durata del gioco. Anche nel gioco, così come nel film, il ruggito ha un grande potere e, come in natura, chi si fà più sentire ha la possibilità di governare sugli altri. Purtroppo le novità sono pressoché ferme a quest’ultima possibilità di personalizzazione, perché per il resto, Nel Paese delle Creature Selvagge resta un semplice platform bidimensionale dove il vostro compito sarà quello di saltare appunto per le piattaforme di ogni scenario e eliminare i nemici stordendoli con il vostro ruggito e raccogliendoli sempre con il medesimo pulsante per poi lanciarli al suolo. Come avrete sicuramente intuito non vi è nulla di originale, forse perché il titolo, ricordiamo tratto da un racconto per bambini, è indirizzato proprio a questi e si presenta nella maniera più semplice possibile. Durante il vostro viaggio tra le terre misteriose incontrerete anche nuovi amici, creature (selvagge) dall’aspetto strano ma gentile: KW, Judith, Carol, ecc… nonché numerosi aiuti sparsi qua e là per i livelli. In ognuno di questi sarà possibile, per completarli al cento per cento, raccogliere gli scettri (simbolo importante per Max nel racconto). I mostri non saranno però messi a caso e con il loro aiuto potrete superare ostacoli o risolvere semplicissimi enigmi.La giocabilità, che, come avrete capito, è semplificata visto che si rivolge ad un pubblico molto giovane, è molto semplicistica e, nel suo piccolo, risponde al meglio alle sollecitazioni delle nostre dita sui pulsanti. La durata del gioco è molto limitata, sempre considerata la sua natura e il pubblico cui è indirizzato.
In ognuno di noi c’è pauraPer quanto riguarda la tecnica grafica, di primo acchito vi troverete di fronte ad un titolo nostalgico, che sembra rappresentare, durante la spiegazione della storia, uno dei primi titoli dell’era 16 – bit. Quando intraprenderete i primi livelli, capirete che in realtà non è così e vi troverete ad aver a che fare con una grafica bidimensionale di pregevole fattura, con interessanti effetti di trasparenza delle nuvole e scenari dettagliati. Con il proseguo dell’avventura, noterete come tutti i livelli si assomiglino tra di loro anche se ogni sezione risulta ben infarcita di piattaforma raggiungibili nei modi più disparati. Max potrà infatti saltare, correre urlare e arrampicarsi con una discreta naturalezza, rapportata da movenze tutto sommato ben realizzate. Gli spirte che compongono Max sono molto curati e il personaggio è ben definito e particolareggiato, così come i volti dei personaggi che abitano le terre misteriose. Le creature non sono godono di movimenti reali, ma risultano scattosi e quasi tramolanti in alcune movenze. Vi invitiamo a non attendervi un capolavoro visivo, ma qualcosa di comunque gradevole che sostiene al meglio il genere fanciullesco che vuole portare avanti il gioco. Il comparto sonoro, a differenza del lungometraggio, non riesce a immedesimare il giocatore nelle avventure di Max e una colonna sonora piuttosto anonima guiderà la vostra storia. Gli effetti sonori, a parte il ruggito personalizzabile, non hanno nulla da dire e diventano presto insignificanti.
– Una bella storia
– Per i più piccoli
– Poco longevo
– Una sola modalità
– Graficamente non piacerà a tutti
– Monotono
5.8
Nel Paese delle Creature Selvagge si propone come un titolo troppo nostalgico per i più piccoli e troppo giovane per i nostalgici. Questo gioco di parole racchiude la natura del titolo, che, come spesso accade per i tie – in, non riesce ad elevarsi ma resta rinchiuso nel suo involucro di errate prospettive. Il titolo mostra una grafica discreta, apprezzabile per la sua semplicità, una giocabilità semplice, ma una profondità nulla, completamente appiattita da quello che vuole raccontare senza riuscirci. Un gioco dedicato ai più piccoli, gli unici che apprezzeranno le avventure di Max e dei suoi amici su Nintendo DS.