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Recensione

NHL 2K5

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Avatar di Knock Out

a cura di Knock Out

Pubblicato il 23/03/2005 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

8.4

Sega ripropone per l’ultima volta la sua collana di titoli sportivi ESPN-2k, visto il recente passaggio degli studi Visual Concepts, responsabili dello sviluppo del suddetto franchise, e della sussidiaria Kush Games, sulle sponde della Take2, e puntualmente rinnova lo scontro con la linea di titoli posti sotto marchio EA Sport. Nella fattispecie a raccogliere il guanto di sfida è NHL deciso a battersi a suon di simulazione, e non solo.

Let’s startDa sempre simulazione e arcade sono stati visti come sistemi di gioco inconciliabili; ebbene, Sega sembra non essere di questo avviso e fornisce agli acquirenti un prodotto che riesce ad ottenere la felice convinvenza di entrambe queste filosofie di gioco, sviluppate separatamente.La parte principale del lavoro è stato svolto, com’è giusto aspettarsi, sulla parte realistica che dopo pochi minuti di monitoraggio si appresta a strappare i primi elogi di questa recensione.E’ incredibile notare la quantità esponenziale di dati modificabili, il gran numero di strategie attuabili e la dovizia di particolari e numeri statistici. Sarà nostro compito decidere come schierare la squadra, l’atteggiamento tattico (aggressivo o conservativo) con inevitabili ripercussioni sulla quantità di penalità riscosse. Ogni partita risulta essere un vero e proprio cantiere aperto: come dei veri coach, potremo inquadrare la partita in un preciso ordine tattico, fornendo alla squadra le necessarie istruzioni per difendere e per attaccare (assegnando schieramenti del tipo 2-2-1, 2-1-2, Box + 1), e decidendo per ognuna delle tre zone del campo (zona difensiva, neutrale e d’attacco) diverse direttive strategiche, in risposta alle esigenze della partita. Inoltre disegni semplici ed intuitivi illustrano schematicamente le varie strategie, aiutando ad impostare la partita a nostro piacimento e nel migliore dei modi; le linee potranno essere editate manualmente o avvalendosi del sistema automatico offerto dal gioco.Il gioco inoltre mette a disposizione una guida completa che in oltre 200 pagine, rigorosamente in inglese, spiega in maniera precisa le tante meccaniche di gioco applicabili, i diversi approcci al party mode, le funzionalità dello Sky Box – che registrerà i nostri progressi -, le combinazioni di tasti, le differenze tra esibizioni e partite veloci.Interessante anche una sezione appositamente studiata per testare le capacità individuali dei giocatori; impostata come una gara a punteggi tra due squadre, dove a fare punti pensaranno gli elementi di ogni team presi volta per volta singolarmante, la prova ci dà l’occasione di cimentarci in test (shots out, potenza di tiro, velocità impressa al disco) che forniscono dati rilevanti sulle nostre capacità e quelle dei players posti ai nostri comandi.Questo e tanto altro in ESPN NHL 2k5. Per chi non avesse la pazienza di misurarsi in tutte queste personalizzazioni, il gioco offre la possibilità di impostare ad un livello base il tasso di influenza sulle strategie. A livello di comandi il gioco rimane pressocchè identico al precedente e il già vasto campionario di tecniche viene ampliato con poche altre: tutte sono visionabili dal menù di pausa della partita ed eseguibili con una rapida successione di tasti.Durante gli scontri di stampo arcade, invece, notiamo subito alcune differenze: le strategie non sono attuabili, c’è una notovele sottolineatura della veemenza degli scontri tra giocatori, che spesso sfoceranno in scontri vis-a-vis, che si concluderanno in ogni modo con penalità per entrambi i giocatori; la potenza di tiro diventa, per tutti, spropositata, con conseguente verificarsi della possibilità di vedere il plexiglas cadere in frantumi.E’ d’uopo, infine, rendere palese il nostro debito di divertimeto segnalando tra le altre modalità quella che dà la possibilità di intreprendere tornei (personalizzati o meno) e la sezione “Franchise” la quale permette di vestire i panni di un manager a capo di una società sportiva, configurata esteticamente come il più classico dei giochi manageriali, a mò di client e-mail.

Let’s PartyIl party mode è quella modalità che guarda con occhio smaliziato e seducente ai profani dell’hockey su ghiaccio, offrendo all’utente una vasta gamma di mini-giochi che sganciano le zavorre della simulazione a favore di un’esperienza di gioco orientata al semplice diletto.Corse per labirinti con ostacoli, sfide due contro due, tabelloni che si alzano e si abbassano e tanto altro in questa divertentissima sezione. Le sfide potranno essere apprezzate in singolo e soprattutto in multiplayer, con amici.

TecnicamenteAnche sotto il profilo prettamente tecnico il titolo in questione riesce a ricreare l’atmosfera di una vera partita di hockey. Si noti, in particolare, l’attenzione con cui i grafici si sono prodigati nel realizzare anche i più piccoli accorgimenti estetici: ricreati con grande maestranza le balaustre, impreziosite con zoccoli, ovvero i battiscopa gialli, sponsor e linee di demarcazione, le porte d’accesso per le panchine, i punti d’ingaggio, le reti di protezione, le cabine di cronometraggio e quelle dei giudici di gara.I giocatori sono ben caratterizzati, le divise griffate con i loghi originali, le arene ghiacciate sono ottime cornici di gioco con protezioni in plexiglas le quali offrono giochi di riflessione e rifrazione pressocchè perfetti.Unica nota stonata è il pubblico e gli assistenti arbitrali, personalità abbozzate al limite della decedenza, ma sarebbero stati inevitabili ripercussioni sulla fluidità del gioco, che su buona tradizione Sega-ESPN scorre ancorato ai 60 frames per secondo.Non convincono appieno, invece, le arene in cui si svolgono i mini-giochi, dove si assiste ad una sensibile involuzione del design grafico, con ambienti di contorno poco ispirati e rappresentazioni scadenti e mal riuscite di oggetti accessori (come barriere di un percorso ad ostacoli, barili e cubi di ghiaccio). L’accompagnamento sonoro mette l’accento sul pregevole quadro tecnico. Le partite saranno raccontate dalla voce accorata e puntuale dei due sempreverdi cronisti Bill Clement e Gary Thorne. L’effetto frizione dei pattini sul ghiaccio è ricreato in maniera egregia, ma ciò che stupisce è l’interpretazione sonora dei colpi eseguiti, sempre convincente e che si presenta con varie intonazioni e sfumature. Un’incredibile orchestrazione di immagini sonore sapientemente riprodotte in maniera sommessa, in modo tale da ricreare quell’effetto di ovattatura e di chiuso che si ravvisa in un impianto sportivo coperto. Il titolo EA a confronto presentava un’atmosfera più secca e scandita rifuggendo un’equazione reale delle partite.

– Realismo (quasi) alla portata del videogiocatore

– Non solo simulazione

– Comparto tecnico d’ottima fattura

– Mancanza della modalità on-line

– Poche, sensibili novità rispetto il capitolo precedente

8.4

Sulla scorta di anni di esperienza, i ragazzi della Visual Concepts riescono, anche con questo episodio, a confermarsi leader nel settore.

La riuscita del prodotto Sega nasce da una triplice associazione di parti: da un lato una giocabilità, quanto mai vicina alle pratiche realistiche di una partita di hockey, dall’altro sezioni appositamente studiate (party mode e partite veloci di stampo arcade) per l’espressione “dialettale” dello sport su ghiaccio, con comandi semplici e ridotti all’essenziale che ammiccano anche a quelle particolari categorie d’utenza che poco o niente sanno dell’hockey, infine un comparto audio-visivo riveduto e aggiornato.

La Sega lascia la sigla ESPN in totale balia della Take2, nelle vesti del nobile di antico casato caduto in rovina, schiacciato sotto il peso di un cieco mercato dove non bastano gli elogi di una critica che anche in questo appuntamento elegge la sua ultima fatica, come miglior esponente della categoria.

Si parla comunque di una qualità che va oltre l’aumento del gap, in termini simulativi, nei confronti della concorrenza, ma che si estrinseca in un gioco confezionato a misura di videogiocatore, dove gli unici difetti ascrivibili sono la mancanza dell’on-line e sostanziali innovazioni (ma spesso in titoli del genere innovazione significa stravolgere, e ciò comporta notevoli rischi).

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