Recensione

Madden NFL 12

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a cura di ViKtor

Pensare che le proteste, legittime o meno, dei sindacati degli sportivi siano esclusiva del Bel Paese è errato. Anche la NFL, il campionato in cui militano alcuni degli atleti più pagati al mondo, ha dovuto fare i conti con trattative serrate tra rappresentanti di categoria e presidenti, concluse con un accordo di massima in grado di assicurare il via alla Regular Season previsto per questo week-end. Per voi appassionati, Spaziogames festeggia l’evento con la recensione di Madden NFL 12.

Ogni maledetto annoLa prima grande novità rispetto alla versione dello scorso anno è legata alla presentazione e allo scenario pre-partita. Le panoramiche degli stadi e le entrate coreografiche dei giocatori con mascotte, fuochi d’artificio e cheerleader sono un’aggiunta inedita per la serie e restituiscono uno spaccato di ciò che il football, negli Stati Uniti, rappresenta. Spettacolo a tutti i costi anche su console, dunque, e non è un caso che a questa novità corrano in parallelo alcune piccole, ma significative modifiche al gameplay. Ad un esperto basta il primo snap per accorgersi che le azioni in Madden NFL 12 sono più veloci e fisiche che mai, risultando davvero aderenti a ciò che si vede in tv ed enfatizzando le caratteristiche principali di questo sport, dalla tattica all’istinto, dalla rapidità alla forza. Il quarterback subisce adesso una maggiore pressione e occorre agire più in fretta che in passato, individuando un ricevitore e liberandosi del pallone il prima possibile. Anche i running back hanno meno tempo per infilarsi nel pertugio giusto tra i difensive tackle obbligando il giocatore a gestire meglio blocchi, finte e cambi di direzione. In realtà, dopo poche partite, ci si rende conto che non è solo il gioco ad essere più rapido; l’IA degli avversari ha fatto ulteriori passi avanti, soprattutto per quanto riguarda la fase difensiva. Non stupitevi se inizialmente subirete e realizzerete qualche intercetto di troppo, perché alla EA hanno reso più duri e realistici i momenti di non possesso. A beneficiare di tale aumento di intelligenza sono in particolare i linebacker, in grado di leggere gli schemi offensivi meglio che in passato e di agire in anticipo sul pallone, aumentando di fatto la possibilità di intercetto. Pad alla mano, la modifica forse più tangibile l’hanno subita i calci: la barra di controllo ha ora due aree distinte in cui premere, una per la potenza e una per la precisione. Sui Kick-off e sui punt ci si adatta subito, su giocate meno frequenti come gli onside-kick occorrerà un minimo in più di pratica. Cambia anche il Gameflow, ovvero il sistema di aiuto in-game per i meno esperti. In Madden 11, utilizzando tale supporto, la cpu sceglieva automaticamente uno schema offensivo piuttosto che difensivo e limitava il compito del giocatore al controllo dell’azione. Ora il Gameflow amplia la scelta chiedendo di optare quantomeno tra le tipologie di giocata più importanti (blitz, difesa a zona, rush, passaggio, play action), per poi proporre lo schema più efficace in quel momento. Il Gameflow, comunque, rimane un viatico per chi non ha confidenza con il football americano e muove i primi passi nel mondo di Madden; perdersi la parte tattica significa rinunciare a un buon 50% dell’esperienza di gioco, oltre che limitare drasticamente l’efficacia delle azioni. Madden NFL 12 va giocato pienamente, godendo di ogni sfaccettatura del gameplay e studiando i playbook di ogni squadra per carpirne i segreti e trasportarli in campo. Solo così si entra davvero nella magia insita nel vincere un Vince Lombardi Trophy.

Be a team…is betterConsiderando la totale assenza di nuove modalità rispetto a Madden 11, il fulcro di Madden NFL 12 rimane il Franchise Mode. Qualche piccola limata al trading e alla gestione dei rookies migliorano ulteriormente l’esperienza e chi si è lasciato coinvolgere lo scorso anno ritroverà lo stesso grado di divertimento. Non fa il salto di qualità atteso, invece, il Be a Superstar, l’equivalente del Be a Pro visto in altri sportivi EA (FIFA, ad esempio). Purtroppo le opzioni legate alla crescita del nostro giocatore non sono aumentate e l’integrazione con i compagni è ancora troppo problematica: ci ritroviamo tra le mani un’offerta nuovamente acerba e lontana anni luce da ciò che si è visto, ad esempio, in NHL 12, tanto che dopo poche partite tornerete con ogni probabilità sul Franchise Mode. I consueti Madden Moments, le sfide, il campo di allenamento e il classico play now completano un pacchetto single player agrodolce: se da una parte gli appassionati avranno di che divertirsi per un altro anno, dall’altra il giocatore occasionale, se già in possesso di Madden 11, non ha alcun motivo significativo di investire i suoi soldi. Madden NFL 12 non è una rivoluzione, anzi. Le modifiche al gameplay analizzate in precedenza mantengono la serie sugli standard qualitativi che le spettano, ottenendo il massimo risultato con il minimo sforzo e lasciando un po’ l’amaro in bocca a chi attendeva maggiori implementazioni. Alla luce di ciò e in relazione alla vostra passione per il football, sta a voi decidere se procedere o meno all’acquisto.

Tu vuo’ fa’ l’americanoIl comparto tecnico ha subito il dovuto aggiornamento, senza strafare. I nuovi effetti di luce fanno la loro figura, così come il piccolo set di animazioni introdotto ex novo per accompagnare le migliorie alla IA. Per il resto, graficamente parlando, il gioco è pressoché identico allo scorso anno, ad eccezione dei nuovi manti erbosi che abbandonano finalmente l’irrealistico effetto “spalmato” e acquisiscono profondità similmente a ciò che si vede in FIFA. Sotto il profilo del sonoro dobbiamo segnalare l’ennesima telecronaca di basso livello, con frasi poco enfatizzanti e spesso in ritardo rispetto all’azione. Un peccato, sempre che la ascoltiate. Parlando di multiplayer, EA ha introdotto le Online Communities: se siete stanchi di giocare le partite classificate contro cheaters o avversari che si scollegano in continuazione, potete organizzarvi con i vostri amici e fondare una comunità, attivando un ranking speciale. Probabilmente negli Stati Uniti avrà successo, qui nel vecchio continente meno. Novità anche sul fronte dell’Ultimate Team. Il meraviglioso giochino di carte, caratteristica ormai immancabile di ogni produzione sportiva EA, propone le aste e la compravendita di items; se vi piace collezionare le figurine di Tom Brady, la cosa vi interesserà sicuramente.

– Più veloce, più duro, più cattivo

– Altro piccolo passo avanti dal punto di vista della simulazione

– Presentato meglio grazie alle coreografie

– Nessuna vera nuova modalità

– Be a Superstar noioso e strutturato male

8.0

Cambia poco, questo Madden NFL 12, ma cambia in modo certosino e giudizioso. L’incremento della IA per la fase difensiva e l’aumento della velocità di gioco sono correzioni che strizzano l’occhio al realismo e provano a convincere l’appassionato ad acquistare il gioco, anche di fronte ad un’offerta altrimenti molto simile a quella dell’anno scorso. Soppesando tutto, la verità è che se amate il football americano vale la pena investire nuovamente i sudati risparmi, perché la qualità intrinseca alla serie è sempre elevata e garantisce un altro anno da passare a pane e touchdown.

Voto Recensione di Madden NFL 12 - Recensione


8