Recensione

Laser League, occhio al laser game competitivo

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a cura di SirFran Snee

Tra qualche decennio, esattamente nel 2150, i nostri successori potrebbero assistere a partite giocate in maniera poco tradizionale rispetto a quelle disputate sinora. Sappiamo che le tipologie di e-sports sono sempre più ampie e numerose, mettendo a dura prova i riflessi e le abilità dei giocatori. Non è necessario scendere fisicamente in campo per provare il brivido di una competizione a ritmi serrati fra gare composte da concorrenti affamatissimi di vittoria. I ragazzi di Roll7 e 505 Games però hanno davvero creato un titolo alla riscoperta di uno stile minimal, nella grafica e nel gameplay, senza disperdersi in fronzoli e dettagli secondari. Queste sono le premesse per affacciarsi al mondo di Legend League, il party game sportivo sbarcato da pochi giorni sulla console targata Sony, in seguito all’Early Access su Steam alcuni mesi or sono, per riassaporare il gusto di un buon gioco arcade dalle regole chiare e semplici, una ricetta dal sapore amarcord. Si tratta chiaramente di una strizzata d’occhio a Rocket League, sia per come è stato battezzato, sia per le regole di gioco, semplici ed efficaci.

Velocità, colore… Azione!I ritmi sono sicuramente frenetici, lo si capisce già dal tutorial che possiamo affrontare prima di aprire ufficialmente le danze, tanto da dimenticarsi che si tratti appunto di un allenamento. Iniziare a masticare le abilità e le tattiche di gioco è facile e parecchio elementare, se pensiamo che dovremo semplicemente muoverci all’interno dell’arena, cercare di evitare gli ostacoli laser e disintegrare il nemico. La parte difficile invece è togliere le mani dal joystick, il cui volume potrà essere attivato durante il gioco. Le partite non contano troppi concorrenti sul campo (si parla di un massimo di tre per squadra) e ci si concentra in un modo così immersivo, immediato e naturale da far perdere la cognizione del tempo. Laser League infatti mette alla prova i nostri riflessi, ma anche le abilità strategiche, basando il tutto su tattiche di squadra che diventano man mano sempre più complesse, dando la caccia a una vittoria dopo l’altra, dimostrandosi l’incarnazione del concetto “easy to learn, hard to master”. I passaggi precedenti l’ingresso in arena sono davvero pochi ed essenziali: oltre alla consueta personalizzazione del nostro avatar, veloce e dai processi molto snelli (rimanendo fedele alla semplicità che i ragazzi del team hanno sicuramente scelto come parola d’ordine), si sceglie tra una delle sei Classi che determineranno le nostre abilità di maggior spicco sul terreno di gioco. Così saremo chiamati a decidere tra Sfonda, Etereo, Ladro, Killer, Scossa e Lama, ciascuna descritta in modo dettagliato e preciso nelle varie caratteristiche che determineranno la nostra performance. Ciò detto, potremo lanciarci alla volta della sfida vera e propria, dove l’obiettivo non sarà una corsa contro il tempo, ma “soltanto” disintegrare letteralmente la squadra avversaria, in un turbinio di concorrenti ispirati al cibernetico stile di Tron. Ognuno rischierà la vita qualora venisse toccato da un coloratissimo raggio laser nemico, dai toni fluo e nettamente distinguibili sullo schermo, ma se giocheremo in squadra dovremo augurarci che i nostri compagni non si dimentichino dell’opzione respawn per tornare in campo. Ogni partita si svolge su una diversa “Mappa Laser”, ciascuna richiedente schemi e strategie differenti per vincere; la cosa certa è che potremo sempre attraversarla da un lato all’altro per raggiungere meglio gli avversari e colpirli (o cercare di svicolare le barriere e salvarsi).

Per ogni stadio, ciascuno di diversa dimensione, ci sono molteplici varianti delle figure laser a schermo. Laser League sviluppa così una varietà di arene davvero notevole, che cambia drasticamente il modo di giocare le partite. La selezione della classe e della configurazione della squadra è assolutamente fondamentale per riuscire a dominarle tutte nel modo migliore.

Poca spesa, molta resaUna ristretta quantità di comandi da imparare, un tasso adrenalinico e di concentrazione elevatissimo. Man mano che si avanza, le sfide saranno sempre più al cardiopalma e tutto verrà deciso dalla scelta di una configurazione adeguata alla mappa di gioco. Tre punti da conquistare per aggiudicarsi la partita, ma se si perde un round, è ancora possibile modificare la classe durante l’intervallo. Tutto questo viene confezionato in uno stile grafico dai colori decisi, psichedelici, vivaci e frizzanti come lo spirito del gioco, omaggiando la pixel art tanto cara a Roll7 nella definizione visiva degli avatar durante le partite. Questa volta però lo studio è partito dalle basi di suoi titoli come OlliOlli e Not a hero per declinare il suo nuovo lavoro in un multiplayer online e locale fino a 4 giocatori (ricordiamo bene che i match possono essere da 1vs1 a 4vs4), dunque lo sviluppo è chiaro e ben riuscito. Le sorprese non mancheranno in futuro, essendo prevista una pagina su Ps Store dedicata ai prossimi DLC, dunque si prospetta un titolo in continua evoluzione, come è sano che sia. Un prodotto alla portata di tutti, una sorta di esercizio mentale al pari di un buon quantitativo di cruciverba o sudoku, con la differenza che terremo tra le mani un controller e non carta e penna. Da rimanere con gli occhi letteralmente incollati allo schermo, balzando da un lato all’altro del quadrilatero.

– Gameplay semplice e accattivante

– Un’allettante classifica da scalare per salire sul podio

– Il multiplayer locale fa sospirare ricordando i bei vecchi tempi

– Difficile a volte riconoscere i proprio avatar nell’arena di gioco

– Grafica non chiarissima a causa della sovrapposizione di colori

8.0

Grazie a Laser League possiamo davvero riscoprire il gusto e la felicità di trascorrere del tempo in un gioco concettualmente semplice e ripetitivo nelle sue tecniche, ma non negli schemi, sorprendendoci e tenendo ben sveglia la mente in una sorta di rompicapo colorato che ipnotizza gli occhi e fa bene al cuore di chi ha tanto amato i cari, vecchi giochi goduti in compagnia. La vittoria del contenuto sulla forma, di indiscutibile bellezza.

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8