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Recensione

La leggenda di Beowulf

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Avatar di OrsoR@ro

a cura di OrsoR@ro

Pubblicato il 18/11/2007 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

5.5

Beowulf il Videogioco è disponibile sugli scaffali di tutti i negozi in contemporanea con l’uscita del film sul grande schermo. Lo stretto legame tra film e videogioco è anche sottolineato dalle parole di Yves Guillemot, Presidente di Ubisoft che afferma senza mezzi termini:“Ubisoft è davvero emozionata di poter collaborare con Paramount Pictures, Shangri-La e con tutto il team creativo di ImageMovers, con l’obiettivo di trasportare tutti gli elementi e la trama di ’Beowulf’ nell’universo interattivo di un videogioco”. A queste parole seguono e si aggiungono quelle di Robert Zemeckis, regista del film, che da parte sua dichiara:“Beowulf si presta particolarmente a una trasposizione video ludica, il film ha una trama molto coinvolgente e uno stile grafico del tutto inedito e che sarà ovviamente riprodotto nel gioco.” E ancora: “Il pubblico ritroverà nel gioco la perfetta riproduzione del film”.Dalle precise parole dei creatori del gioco e del film capiamo immediatamente cosa ci aspetta. Tuffiamoci in un mondo eroico, dove la forza, l’eroismo e il coraggio fanno da padrone.

La storia di un eroe divenuto leggendaL’avventura comincia da una gara tra il nostro eroe Beowulf e un altro prode cavaliere, risultato scontato: saremo noi ad avere la meglio nonostante la presunzione del nostro avversario. La nostra fama inizia sin da subito ad espandersi, tanto da meritarci l’appellativo di “uccisore di mostri”. Il nostro coraggio, eroismo e arroganza ci porteranno ad Herot, castello danese. Qui una paurosa creatura di nome Grendel terrorizza e uccide gli abitanti e il Re Hrothgar chiederà di occuparcene. Ancora una volta ci troveremo a combattere e l’uccisione di questa creatura è solo la goccia che fa traboccare il vaso; una serie di eventi ci travolgerà, così che, forse senza volerlo, o magari senza accorgercene, ci troveremo con la corona in testa a guidare il regno di Danimarca. Sarà allora che inizierà la fase centrale del gioco, toccherà a noi decidere quale tipo di re essere. Se egoista e tiranno, o coraggioso ed altruista. Con il nostro comportamento ci guadagneremo l’affetto degli abitanti del villaggio, o, al contrario, il loro odio e la loro paura. Solo allora, “quando guarderemo il Destino negli occhi, sapremo quale tipo di eroe incarniamo: un semplice uccisore di mostri o un re eroe?”

La forza di trenta uominiBeowulf è un giovane eroe che brama fama e onori. Nulla può fermarlo. Il suo coraggio, sfrontatezza e talvolta insolenza lo supporteranno fino alla gloria. Dopo aver avviato la partita una semplice interfaccia grafica ci guiderà per le terre danesi. In basso a sinistra lo slot di cavalieri indicherà il numero di prodi che abbiamo sotto il nostro comando, e saranno questi a seguirci in battaglia, offrendoci la loro devozione. Appena sotto, troviamo la barra salute del nostro eroe Beowulf, la quale può essere in parte sacrificata per attivare potenziamenti per noi stessi o per i nostri aiutanti. L’indicatore carnale indica invece quell’istinto posseduto dal nostro eroe grazie al quale sarà in grado di scatenare una “furia carnale”, fonte d’immenso potere incontrollabile. A questi semplici comandi se ne aggiungono degli altri. I tasti dorsali attiveranno menù speciali grazie ai quali saremo in grado di impartire ordini ai cavalieri o incoraggiarli alla battaglia, conferendo loro per un breve lasso di tempo superiori capacità fisiche.

Per quanto riguarda il nostro personaggio, invece, esso sarà mosso dalla levetta analogica sinistra, e i tasti frontali permetteranno, durante uno scontro ravvicinato con i nemici, di dar vita ad una serie di combo, che purtroppo – malgrado siano in numero sufficiente – non riusciranno a rendere vario il combattimento; il tutto infatti si svolgerà attraverso la mera pressione di tasti in sequenza. Il nostro Beowulf non ha timore di nulla, combatte sia a mani nude sia con le armi più disparate. Durante uno scontro potremo scagliarci sul nostro nemico sfoderando prese degne del miglior combattimento di wrestling e, dopo aver stordito del tutto il nostro rivale, potremo decidere di dare il colpo di grazia, sottolineato anche da un ottimo effetto visivo in slow motion e da un effetto audio cinematografico, peccato che anche le prese alla lunga possano stancare, apparendo prive di realisticità: basti pensare a come Beowulf riesce con un semplice pugno a far esplodere nemici di ogni razza e grandezza, ricordando un po’ la sacra scuola dell’hokuto. Ogni missione più o meno si svolge nel seguente modo: inizialmente verremo aggrediti da orde di nemici che potranno avere sembianze umane oppure mostruose e che spesso ci attireranno in vere e proprie imboscate, ed infine al termine di ogni zona troveremo il boss di turno ad aspettarci. Lo scontro con questi non è sempre lineare, nel senso che le tattiche per ucciderlo e sopraffarlo sono varie, e non basterà un sequenza di colpi di spada ad ucciderlo. A volte sarà necessario scatenare la nostra furia carnale per poterlo danneggiare, altre volte invece occorrerà l’ausilio di massi o grosse colonne per scalfirlo. Ancora questo potrebbe non bastare, molto spesso occorre aggredire in nemici con delle prese e, una volta fatto, ci verrà chiesto di premere in sequenza una serie più o meno lunga di pulsanti, un pò come accade per tutto il gioco. Fare ciò non è molto semplice, richiede tempismo e velocità di esecuzione; una volta mancato il tasto richiestoci, il mostro prenderà il sopravvento scaraventandoci in terra, dovendo così ricostruire il nostro attacco.

Le missioni di gioco hanno quasi tutte la stessa struttura ed il rischio è quello di una noiosa ripetitività. Questo problema non viene scongiurato ma solo assottigliato dall’inserimento tra un missione e l’altra di vari compiti. Anzitutto, completata una zona, faremo ritorno al nostro castello, dove potremo decidere di potenziare le nostre abilità, sceglier l’arma per la missione successiva, ascoltare pareri sul nostro operato e visualizzar l’eredità che stiamo lasciando al nostro regno, semmai avessimo deciso di intraprendere la via del buonismo. Questa sorta di breack tra una missione e l’altra non basta, le semplici opzioni che possiamo compiere al castello non hanno nessuna profondità e le scelte da operare non sono molteplici. Alle volte il carattere action dl gioco lascia spazio al genere musicale, sì, avete capito bene. In certe situazioni occorrerà incitare i nostri cavalieri sulle galere per remare più velocemente, altre invece servirà solo far baldoria magari per risvegliare il mostro dormiente. Proprio come in un gioco musicale si dovrà allora premere una successione di tasti (tanto per cambiare!) in maniera tale da riuscire nell’intento desiderato. Un aspetto interessante, che rende viva l’azione di guerra, è che le nostre armi possono rompersi in una battaglia. Questo accade sicuramente durante la “furia carnale” dove, presi da un violento raptus, non possiamo controllare le nostre forze spaccando tutto ciò che ci è a tiro, ma rischiando di frantumare anche la nostra arma. A questi inconvenienti dobbiamo ovviare o rubando le armi ai nostri avversari, oppure recuperando quelle che troviamo per i boschi. A proposito di questa nostra ultima qualità dobbiamo fare attenzione, perché durante una furia carnale non saremo più in grado di distinguere gli alleati dai nemici, potendo così uccidere anche coloro che stanno dalla nostra parte.

Grafica e SonoroBeowulf utilizza l’acclamata tecnologia YETI già implementata in Ghost Recon; in gran parte fallisce. I personaggi non rappresentano il massimo del realismo, sulle console di nuova generazione si è visto di meglio. Il discorso migliora leggermente con i paesaggi, con l’acqua del mare, con i riflessi dei lampi , con il manto del bosco o con la neve che si staglia sugli alberi; tali elementi sono meglio definiti. Gli ambienti sono lugubri, hanno tonalità grigie, stando proprio a simboleggiare l’atmosfera che riecheggia nel regno danese. Alcuni particolari sono invece ben riprodotti, per rendersene conto basta focalizzare l’attenzione sulle mani dei personaggi, dove si arriva per fino a godere delle venature; ben poca consolazione purtroppo. C’è da sottolineare la presenza di piccolissimi glitch grafici, come nel caso in cui capelli o pizzetti dei personaggi scompaiono per qualche frame, per ricomparire poco dopo. Nonostante ciò i protagonisti somigliano abbastanza alle controparti del film: paragone che tra l’altro può essere fatto visionando il trailer presente tra gli extra nel videogioco. Gli sfondi hanno sufficiente profondità e a tratti, ma ripeto solo a tratti, sembra essere uscito da un cinema per l’appunto, specie quando entra in azione la telecamera virtuale, che nell’avviarci ad una missione compie un volo d’uccello su tutta la terra su cui dominiamo; anche questa una magra consolazione data la mediocrità “in game”.Il sonoro è completamente in italiano. Le voci sono di per sé cariche di entusiasmo, ma purtroppo l’adattamento del suono al video non è perfettamente riuscito, anzi non lo è per niente. Molto spesso nei primi piani i personaggi apriranno la bocca come dei pesci, quasi l’audio fosse una voce fuori campo anziché proveniente dalla loro bocca. Accanto a ciò si innesta una musica di sottofondo discreta. Particolare interesse suscita il background sonoro durante gli scontri, epico e nostalgico come ne “il gladiatore” nella scena dei campi di grano dopo la morte. Da segnalare anche una voce dall’oltre tomba, che ci invoglierà ad utilizzare la furia carnale; effetto quest’ultimo molto bello, che fa venire la pelle d’oca, ma anche questa flebile vocina a lungo andare diventerà ripetitiva.

– Rispecchia il film

– Paesaggi a tratti suggestivi

– Sonoro sufficiente

– Graficamente migliorabile

– Poca caratterizzazione dei personaggi secondari

– Assenza assoluta del multiplayer

5.5

Beowulf è un gioco discreto, troppo limitato. Le fasi di combattimento a primo impatto potrebbero sembrare abbastanza diverse grazie alle numerose combo realizzabili, ma solo dopo ci si accorge della estrema ripetitività. La trama in effetti è molto bella e ripercorre quella del film, peccato dunque sia mal sfruttata. Manca purtroppo varietà nei nemici e ocoorrerebbe una maggiore caratterizzazione dei nostri cavalieri. Un problema rilevante è dato dall’assenza assoluta del multiplayer, sarebbe stato bello – in mancanza dell’online – quantomeno una modalità coop a schermo condiviso. Non ci resta che goderci da soli questo gioco, per quanto possibile ovviamente. Una bella scena, visibile anche nel film, è l’incontro con la madre di Grendel, snodo fondamentale della nostra avventura. Ricordate dunque: “La mia è forza, lussuria, potere…io sono Beowulf”, pensateci bene però prima di acquistarlo.

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