Recensione

Kingdom Hearts HD II.5 ReMix

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a cura di LoreSka

Ritrovarsi, otto anni dopo, di fronte a Kingdom Hearts II fa piuttosto male. Perché il ragazzo che giocava a Kingdom Hearts ha visto parecchia acqua passare sotto i ponti del gaming, assistendo ai cambiamenti nel gameplay e ritrovando nuove meccaniche capaci spesso di compiere giganteschi passi in avanti. Ciononostante, i ricordi rimasti nella mente e nel cuore sono rimasti vividi, e ancora oggi pensiamo ai grandi titoli del passato come a dei giochi straordinari e ineguagliabili. Sfortunatamente, fatta eccezione per pochi classici, non è così. I giochi invecchiano e i nostri gusti si modificano, e quello che un tempo ci sembrava il non plus ultra del gaming, oggi inizia a cedere sotto il peso della modernità.
Così, quando ci troviamo di fronte a una riedizione di un gioco nato due generazioni fa, siamo inevitabilmente costretti a dividere il nostro pensiero in due, separando quello che il gioco è stato e ha rappresentato dal valore della sua riedizione.
Il valore di Kingdom Hearts II
Non metteremo in discussione il valore di questo sequel, apprezzato dai fan e ricordato spesso con affetto. Per dovere di cronaca, all’uscita del gioco la critica non fu unanime nel giudizio: Kingdom Hearts II fu considerato un gioco piuttosto lineare, con un combattimento che già nel 2006 era ritenuto troppo semplicistico e con un livello di difficoltà eccessivamente basso per il target di riferimento. In breve, Square sembrava essersi dimenticata che il pubblico del primo Kingdom Hearts fosse cresciuto, producendo un gioco con alcuni elementi ritenuti da molti inadatto a una fan base nata quattro anni prima. Al contempo, il valore della produzione di Kingdom Hearts II è innegabile: questo titolo fu un gioco straordinario, capace di immergerci nella incredibile fusione di mondi Disney e Square in una maniera ancora più grande rispetto al primo capitolo. Il gioco era curato, bello da vedere e magico: le scene in cui, per la prima volta, entriamo in un mondo abitato dai personaggi Disney ancora oggi ci provoca delle emozioni di enorme felicità. I personaggi, poi, riescono ad entrarti nel cuore dopo pochi minuti di gioco, e quando l’iniziale mistero e incomprensione della storia lascia il posto ad un quadro più chiaro e completo, la reale importanza di questo gioco nella storia dei videogiochi esplode come un vulcano in eruzione.
Così, dopo otto anni, di fronte a questo prodotto ci chiediamo: come è invecchiato? Beh, i difetti notati all’epoca dell’uscita oggi assumono delle proporzioni certamente differenti, e ci troviamo a che fare con aree molto piccole interrotte da caricamenti, intere sequenze di gioco in cui il ritmo si spezza e momenti in cui il prosieguo dell’avventura è totalmente guidato. Il combattimento è sì semplice, ma divertente. Tutto sommato crediamo che, nonostante il button mashing imperante nei momenti meno complessi dell’avventura, Kingdom Hearts II ai livelli di difficoltà più elevanti abbia qualcosa da dire anche ai giocatori più stagionati. Da notare, infatti, l’arrivo di un nuovo livello di difficoltà, presente solo nella versione Final Mix+ del gioco che giunge in questo pacchetto.
Il restauro di Kingdom Hearts II operato dagli sviluppoatori dell’edizione ReMix è encomiabile. Oltre alla risoluzione aumentata a 720p (niente full-HD, siamo spiacenti), l’aspetto certamente più significativo si riscontra nella presenza di un filtro anti aliasing che svecchia la grafica del gioco in maniera piuttosto evidente. Certo, ci troviamo di fronte a una mole poligonale palesemente tratta da un titolo per PS2, e alcune animazioni – specie nelle cut scene realizzate con l’engine di gioco – non brillano. Ma i restauri apportati al gioco lo rendono gradevole anche dopo così tanto tempo: in questo senso, possiamo ritenerci molto soddisfatti.
Il valore di Birth By Sleep
Kingdom Hearts HD II.5 ReMIX è un pacchetto che, oltre a Kingdom Hearts II, include Kingdom Hearts: Birth By Sleep, titolo uscito nel 2010 su PSP. Questo titolo, arrivato quattro anni dopo il secondo episodio, è in realtà un prequel al primo capitolo della saga, ambientato dieci anni prima degli eventi di Kingdom Hearts. Il ricordo dei fan della saga di questo episodio sarà certamente più vivido, ed è anche vivida la sostanziale differenza con i capitoli principali. Birth By Sleep non è un brutto gioco, tutt’altro: è un capitolo più maturo, che per certi versi sembra avere capito come accompagnarsi nella maniera corretta alla crescita anagrafica della fan base. Il sistema di combattimento di questo capitolo per la bistrattata PSP è sensibilmente più complesso e stratificato dei precedenti giochi della saga, con un meccanismo che obbliga di fatto il giocatore a pianificare le proprie azioni in maniera più tattica. Gli attacchi, infatti, vengono concatenati in maniera semi automatica, e il susseguirsi ciclico delle azioni compiute dai nostri personaggi implica una corretta preparazione del proprio alter ego.
Sfortunatamente, il denaro investito per questo capitolo per PSP fu minore rispetto ai due capitoli per le console casalinghe, e questo si riflette in aree di gioco piuttosto piccole, animazioni che devono necessariamente venire incontro alle limitate capacità della console portatile e una cura negli ambienti meno reminescente delle straordinarie aree viste in Kingdom Hearts II.
Purtroppo, questa mancanza di investimento sembra essere stata adoperata anche nella riedizione del gioco. Birth By Sleep, infatti, giunge in questo pacchetto con grafica non restaurata, a cui è seguita una mera operazione di upscaling. Nel 2014 (e dopo avere visto la qualità di un restauro di un gioco PSP in Final Fantasy: Type 0) questo aspetto si rivela più problematico del previsto.
Il valore di RE:Coded
Il pacchetto dell’edizione HD II.5 ReMix si completa con Kingdom Hearts RE:Coded. Non troverete un prodotto interattivo: il RE:Coded incluso in questa collection non è altro che una lunga raccolta di filmati (e di testi)  che arricchisce la mitologia di Kingdom Hearts. Per l’occasione – e per dare senso all’inserimento di una parte non interattiva in questa collezione – oltre due terzi dei contenuti inclusi in RE:Coded sono totalmente inediti, e arricchiti dal doppiaggio assente sia nell’edizione originale per cellulari che nella versione per Nintendo DS, uscita in Europa nel 2011.
Si tratta, evidentemente, di un vero e proprio pilastro della collection eretto per fare felici i fan più incalliti di Kingdom Hearts e, pur non essendo “il terzo gioco” della collezione, RE:Coded ha saputo regalarci qualche bel momento in poltrona. Al contempo, però, si nota qualche bug grafico e dei caricamenti ingiustificatamente lunghi, che non riusciamo a spiegarci vista l’assoluta brevità dei caricamenti in Kingdom Hearts II.

– Ottimo restauro grafico di Kingdom Hearts II

– Buon rapporto qualità prezzo

– Una mole di contenuti

– Il fascino di Kingdom Hearts è rimasto immutato

– Birth By Sleep non restaurato

– Niente Full HD

– Caricamenti piuttosto lunghi e qualche bug in RE:Coded

8.0

Il miracolo compiuto da Kingdom Hearts, una serie capace di fondere due mondi così distanti in una maniera così credibile, emerge con forza anche dopo tutti questi anni. Kingdom Hearts HD II.5 ReMix ci ha ricordato per quale motivo il pubblico sta attendendo con ansia il terzo capitolo della saga: la magia di questa serie è vivida ed emozionante. Il valore di questo pacchetto si regge in buona parte sulla presenza dell’edizione restaurata di Kingdom Hearts II Final Mix+, che da sola vale il prezzo del biglietto. Purtroppo gli altri due terzi di pacchetto, in particolare per quanto riguarda il mancato restauro di Birth By Sleep, non riescono a garantire l’eccellenza di questa collection. Ma, visto il prezzo relativamente contenuto e una prospettiva di almeno centoventi ore di gioco, ne vale comunque la pena.

Voto Recensione di Kingdom Hearts HD II.5 ReMix - Recensione


8