Il Verdetto di SpazioGames
Golden Axe viene catalogato in quella sottoclasse dei picchiaduro denominata Hack and Slash. Questo genere di giochi pur mantenendo la struttura di un classico alla Double Dragon si basa quasi esclusivamente sull’utilizzo di armi da taglio di vario genere e dimensione. Il migliore esponente di questa categoria è a nostro parere l’eccellente The King of Dragons di Capcom, ma anche il primo Golden Axe di Sega aveva dei punti di forza indiscutibili. L’atmosfera fantasy di Golden Axe era, specie nel primo episodio, un fondamentale punto di forza. Questa, unita ad una grafica molto curata e ad una discreta varietà di ambientazioni faceva il resto.La serie si è purtroppo smarrita immediatamente e già il secondo episodio, disponibile per Virtual Console e recensito qualche mese fa, risultava totalmente privo di personalità e di spessore.Da qualche mese è disponibile Golden Axe III, scaricabile con 800 Wii points e giocabile comodamente grazie al telecomando Wii posizionato orizzontalmente.
La storia si ripete… o no?Golden Axe III vanta una storia personale piuttosto contorta. Il gioco viene pubblicato per la prima volta in Giappone nel lontano 1993 per Sega Megadrive e non gode del successo sperato. Per questo motivo Sega ritarda il lancio mondiale del gioco attendendo un paio di anni. Nel 1995 GA III giunge negli Stati Uniti solo tramite Sega Channel (seguendo un percorso analogo a quello dell’ottimo Alien Soldier). Ormai l’attenzione mondiale dei videogiochi è rivolta alle nuove macchine da gioco a 32-bit e per questo Sega finisce col non convertire il titolo per il mercato europeo.Il gioco per questa ragione ha raggiunto ufficialmente l’Europa con dieci anni e più di ritardo grazie alla raccolta intitolata Sega Megadrive Collection pubblicata per PS2 e PSP ed alla Virtual Console del Nintendo Wii.La storia propone personaggi diversi rispetto a quelli conosciuti negli episodi precedenti. Il barbaro e l’amazzone presenti in questo episodio pur richiamando Ax Battler e Tyris Flare (i personaggi precedenti) sono in realtà delle facce nuove (che si chiamano Kain Grinder e Sarah Barn per i più curiosi).A questi si aggiungono un sosia di Blanka di nome Braoude Kragger ed un uomo-pantera nera di nome Chronos Lait. Scopo del gioco è ovviamente superare il solito percorso zeppo di insidie e di nemici fino a giungere allo scontro con il malvagio principe dell’oscurità.
Classico ma non troppoGolden Axe III, che prova ad offrire qualcosa di più rispetto allo scadente episodio precedente, globalmente risulta godibile. Lo stile di gioco non presenta particolari novità, ma la sensazione è che questa volta Sega abbia messo un maggiore impegno nella realizzazione del titolo. I fondali soffrono di vistosi alti e bassi. A bellissime ambientazioni, se ne alternano altre decisamente povere di dettagli ed ispirazione.Le animazioni, pur seguendo lo stile tipico della serie, risultano meno scattose del solito e in generale si avverte una superiore pulizia grafica, ed anche una migliore giocabilità, che risolleva in parte un prodotto piuttosto monotono.La struttura è identica al passato, ma l’introduzione dei due nuovi personaggi e la possibilità di eseguire mosse cooperative risultano piacevoli novità. I nemici spesso si ripetono ma non vengono quasi mai a noia.La novità di maggiore rilevanza è legata alla presenza di bivi all’interno del percorso. Questa introduzione risolleva la storica mancanza di longevità e di rigiocabilità dei picchiaduro.Tutta la parte relativa ai comandi di gioco è gestita in maniera curata. I nemici comuni non risultano troppo invadenti ma neppure troppo remissivi e le fasi di salto non ci fanno perdere vite su vite come nell’episodio precedente. Le cavalcature, vero segno distintivo della serie, pur non risultando sempre incisive cercano di offrire un pizzico di varietà specie nel metodo di attacco.Il difetto maggiore di Golden Axe, ereditato dal primo episodio, è legato ad una certa lentezza del ritmo di gioco che, specie affrontando l’avventura in solitudine, rischia di affossare il divertimento. A questo aspetto si aggiunge il problema legato ai coriacei boss di fine livello che sbilanciano l’equilibrio di gioco. Utilizzando le pozioni magiche o insistendo con i colpi in salto si riesce a resistere a fatica ai primi boss, ma talvolta la frustrazione vi coglierà già dai primi livelli. Nota di merito va alla varietà grafica di questi terribili loschi figuri. Si possono incrociare imponenti cavalieri, feroci barbari giganti ed una discreta varietà di bestie antropomorfe.Golden Axe III è un picchiaduro piuttosto classico che tenta di risollevarsi dallo scadentissimo episodio precedente. La buona volontà c’è ed il divertimento ne ha guadagnato, ma forse non basta. La sensazione è che Sega avrebbe dovuto rinnovare molto di più la struttura per ottenere qualcosa di veramente migliore.
– Presenza di bivi
– Abbastanza curato
– Migliore dell’episodio precedente
– Ritmo lento
– Quasi nessuna novità
6.4
Ci siamo avvicinati a questo titolo con una certa diffidenza visto che l’episodio precedente ci aveva davvero deluso. Dopo qualche partita a Golden Axe III ci siamo in parte ricreduti. Il titolo Sega, pur risultando assolutamente nella media e trascinandosi dietro ancora alcuni evidenti difetti strutturali, legati al ritmo di gioco ed alla mancanza di varietà, tenta di risollevarsi dalla mediocrità generale. La presenza dei bivi e l’introduzione di nuovi personaggi, oltre ad una maggiore cura generale, rendono il tutto più interessante. GAIII non appartiene a quella schiera di titoli indispensabili e non rivoluziona come il primo episodio della serie, ma globalmente può risultare una valida alternativa di stampo fantasy ai soliti picchiaduro da strada.