Recensione

F1 2012

Avatar

a cura di Ctekcop

F1 2012 è ormai la terza iterazione per le due console di attuale generazione del franchise di Codemasters. Quest’ultima acquisì la licenza nell’ormai lontano 2008 lanciando l’anno successivo videogiochi solo per Wii e PSP. Le edizioni multipiattaforma degli anni 2010 e 2011 hanno segnato un netto e deciso passo in avanti a livello qualitativo, facendo immediatamente cadere nell’oblio il mediocre Formula One Championship Editionunico titolo di Formula 1 next-gen risalente a quando la licenza era ancora nelle mani di Sony. L’opera della casa ottenne un’ottima risposta da parte della critica videoludica nonostante l’abbondanza di bug, i ritardi nelle patch, e alcune imperfezioni e mancanze.

L’ormai consueto annuale appuntamento del videogioco di Formula 1 si ripropone con rinnovata maturità e maggior consapevolezza di sè: gli sviluppatori hanno promesso di aver sistemato tutti i problemi, aggiungendo al tempo stesso nuove feature e modalità per invogliare a renderlo un acquisto imprescindibile per tutti sulla scia di uno dei mondiali più entusiasmanti, incerti, combattuti e spettacolari degli ultimi tempi.
Novità, novità e ancora novità
Le novità più importanti, già ampiamente trattate in sede di anteprima, sono il test per giovani piloti e la modalità campione, oltre alla sfida campionato disponibile nella demo rilasciata pochi giorni addietro.
Il primo è un vero e proprio tutorial volto a introdurre i novizi ai fondamenti della guida e del regolamento di Formula Uno prendendo confidenza con frenate, traiettorie, pioggia, Kers e DRS. Da completare anche solo per sbloccare una manciata di scuderie in più con cui iniziare la modalità carriera.
La seconda ci catapulta in una serie di sfide dove confrontarsi di volta in volta con uno dei sei piloti campioni del mondo, facendo fronte a una varietà di interessanti e stimolanti situazioni dove lo scopo è solo quello di battere il relativo compagno di squadra. Infine la sfida conclusiva ci vede protagonisti di una piccola gara con tutti i campioni del mondo sul nuovo circuito di Austin in Texas. 
La vera novità è la tragica rimozione della modalità Gran Premio che costringe a ripiegare sulla gara veloce, con partenza da una posizione casuale in griglia senza qualifiche, sulla neonata sfida campionato, oppure alla pressoché immutata carriera, che offre fino a cinque stagioni disponibili, volendo persino in cooperativa e in split-screen, su internet. La succitata sfida campionato invece consente di prendere parte a stagioni rapide di dieci gare, anticipate esclusivamente da un solo giro di qualifica, una vera e propria superpole, dove l’obiettivo è quello di battere nel giro di tre gare il rivale di propria scelta così da poterne poi prenderne il posto all’interno della sua scuderia. Rifanno capolino anche le due modalità di lotta contro il tempo e le leaderboards. Nel dubbio ci si può lanciare anche in appassionanti, o frustranti, gare online sfidando un massimo di altri 15 giocatori, proprio come in F1 2011.
Completamente rivoltati e costruiti da zero i menu con un’interfaccia semplice e pulita, intuitiva e user-friendly a livello di navigazione, spesso decisamente più rapida e comoda di quella abbandonata.
Simulazione? Non qui. Ma quasi
La simulazione, quella vera, quella estrema non è di casa. Bisogna ammettere che disattivando tutti gli aiuti non si è poi molto lontani dal riprodurre con una certa verosimiglianza l’esperienza dell’essere alla guida di una monoposto, ma manca senza dubbio qualcosa.
Entrando nel dettaglio del modello fisico gli sviluppatori hanno provato a infartarci e convincerci in tutti i modi con i loro diari di sviluppo che il sistema di gestione delle sospensioni fosse stato completamente rivisto. Effettivamente ora si possono ammirare le sospensioni lavorare con rinnovata naturalezza e al tempo stesso si può finalmente saltare aggressivamente sui cordoli più alti, in genere quelli delle chicane, facendo perdere per qualche istante alle ruote contatto con il terreno. Ci siamo quasi: pur mancando quella fisicità, quel percepire tutti i 640 chilogrammi e più rimbalzare sull’asfalto, l’esperienza è molto simile a ciò che si prova  rivedendo i replay delle competizioni reali in TV. È facilissimo portare al bloccaggio le ruote nella parte finale della frenata e per evitare che ciò accada è sufficiente parzializzare leggermente. Inoltre, in mezzo alla curva, anche un misero sfioramento del freno porta a un quasi istantaneo bloccaggio delle ruote anteriori. Il gioco si prende una certa licenza per quel che riguarda le escursioni sull’erba, difficilmente letali con l’automobile fin troppo controllabile. Ovviamente bisogna dosare adeguatamente l’acceleratore, sopratutto in uscita da certe curve se non si vuole finire larghi o addirittura perdere completamente il controllo, in particolar modo quando entra in gioco anche il ben riprodotto effetto pendolo, finendo in sovrasterzo e poi in testacoda. 
Nonostante una giusta riproposizione della reattività delle vetture queste sembrano sempre troppo incollate all’asfalto: giusto alle alte velocità, in virtù del carico aerodinamico, ma non proprio verosimile in uscita da lenti tornanti e strette chicane. Ciò che da più fastidio però è ben altro: difficile parlare anche quest’anno di setup bug eppure fa quasi senso notare come per essere più performanti nelle curve ad alta velocità sia più importante indurire le sospensioni anzichè aumentare il carico aerodinamico. Talvolta, con assetti scriteriati e volutamente sotto o sovrasterzanti è pure faticoso notare cambiamenti nel comportamento della vetture tutte sempre troppo neutre nonostante la grande potenza da scaricare a terra mentre al contrario altre volte si riesce a trovare la giusta combinazione di opzioni capace di farci limare i nostri tempi sul giro. Forse sarebbe il caso di fare un bagno di umiltà e fare un passo indietro tagliando le impostazioni dell’assetto, spesso controproducenti e bellamente ignorate da molti utenti oltre che tristemente non disponibili in tutte le modalità. Il setup rapido, più chiaro rispetto a quello dell’anno scorso, funziona in maniera impeccabile modificando sensibilmente e tangibilmente le prestazioni della vettura: ciò potrebbe bastare anche solo per il semplice fatto che metterebbe tutti sullo stesso piano. La misura che c’è qualcosa che non va a livello embrionale la danno i tempi non proprio in linea con quelli registrati nella realtà.
Arcade per tutti
Attivando i vari aiuti alla guida ci si trova di fronte a un vero e proprio arcade. L’ABS impedisce di bloccare le ruote rendendo ogni frenata una semplice pressione a tutta forza del freno mentre il controllo di trazione, disponibile in due diversi livelli, taglia la potenza evitando di far pattinare le ruote senza richiedere grande sensibilità nel gestire adeguatamente l’acceleratore. Si tratta dell’ormai consolidato modello di guida Codemasters: si può tranquillamente abbondare con l’acceleratore a tavoletta. Volendo non mancano le traiettorie e un sistema, che in pieno stile Gran Turismo, segnala la marcia giusta con cui percorrere le curve nel caso si utilizzi il cambio manuale. Addirittura è disponibile il servofreno capace di frenare automaticamente nei punti giusti: F1 2012 è veramente un titolo a prova di neofita. Non fosse abbastanza è possibile pure sfruttare i flashback. ormai così tanto di moda, per correggere eventuali errori.
Il meglio di sè F1 2012 lo da sul bagnato dove senza aiuti costringe veramente a guidare sulle uova, facendo estrema attenzione a non esagerare con accelerazioni, frenate o sterzate troppo brusche. Qualcosa non funziona come dovrebbe: si può tranquillamente salire sui cordoli e sulle linee bianche come se niente fosse. In ogni caso dopo aver fatto sufficiente pratica si riesce a prendere piena padronanza e domare con sicurezza la propria vettura senza usufruire degli aiuti sia su asciutto che su bagnato: ciò è fonte di grandi soddisfazioni.
Inoltre non bisogna dimenticare come il regolamento sia ben riportato e applicato in maniera più assennata rispetto agli anni precedenti con avvertimenti, drive through, squalifiche, penalità, bandiere gialle,verdi,blu e nere oltre al ritorno della safety car. Talvolta tutto ciò è fonte di frustrazione ma in realtà è un giusto incentivo alla guida pulita tesa a evitare l’insorgere di incidenti. Bisogna usare i due diversi tipi di mescola delle gomme rendendo importante, quantomeno nelle gare di una certa durata, scegliere il momento giusto per il pit stop tenendo presente non solo le loro prestazioni ma anche che devono entrare in temperatura e che tendono a consumarsi col passare dei giri. Kers e DRS aggiungono un ulteriore velo di tattica e strategia rendendo effetuabili sorpassi con una certa agevolezza. Uniamo il tutto al migliorato sistema di meteo dinamico, mescoliamo, et voilà: otteniamo un mix in grado di rendere le gare e le varie situazioni proposte decisamente poco ripetitive, sempre dinamiche e stimolanti.
Infine apprezzabili i numerosi achiviement che invogliano e stimolano ad esplorare il videogioco in ogni suo meandro.
EGO 2.0
Il motore proprietario di Codemasters si rivela in tutta la sua opulenza: la grafica è senza dubbio il pezzo forte di F1 2012. 
I modelli poligonali delle vetture convincono appieno così come gli sfavillanti riflessi che costellano le loro carrozzerie. Anche i circuiti non sono da meno: i nastri di asfalto sono riprodotti correttamente ed alcuni risultano veramente spettacolari negli elementi di contorno come per esempio il circuito di Yas Marina, quello di Singapore o il nuovo arrivato Circuito delle Americhe. Buono anche il sistema di gestione di luci e ombre; ottimi i riflessi mentre elementi come le appendici aerodinamiche che vibrano sono una vera e propria chicca. Ancora una volta il punto forte è rappresentato dalla pioggia: si va oltre i nuovi rigagnoli d’acqua che attraversano circuiti dagli asfatli insidiosi come quelli di Monza, Interlagos, Spa. È ciò che si vede dalla telecamera, ovvero spesso poco o nulla sopratutto se in scia, a rendere tutto molto spettacolare e dannatamente verosimile con goccie d’acqua che si accumulano sulla carrozeria prima di partire e si deformano sul casco una volta in velocità. Il tutto gira su console a 30 frame fissi, anche in split-screen, fatta eccezione per qualche concitata situazione immediatamente successiva alla partenza. Sempre apprezzabili i brevi intermezzi che mostrano il pilota alle prese con i suoi stati d’animo prima e dopo la gara mentre è un peccato che per l’ennesima volta quest’anno manchi una rappresentazione dei festeggiamenti sul podio.
Migliorata e decisamente più coerente la gestione degli urti e degli impatti. Peccato per i danni ancora implementati superficialmente, probabilmente per questioni di licenza, nonostante si possa graffiare la vernice della carrozeria o generare un gran numero di detriti e particelle varie che possono portare al massimo esclusivamente alla perdita del musetto.
Decisamente invidiabile il comparto audio con apprezzabili epiche musiche di sottofondo durante i menu, rombi dei motori convicenti, più o meno pieno e rotondi a seconda della visuale e tanti piccoli effetti di alto livello come lo stridere delle gomme, i vortici delle scie. L’ingegnere non mancherà spesso di far sentire la sua presenza intervenendo spesso con consigli utili riguardo il ritmo da tenere o l’assetto da modificare al volo in gara.
Da rivedere ancora una volta la comunque migliorata IA. Troppo timida in frenata non convince mai appieno risultando sterile, troppo perfettina nel seguire pedissequamente la traiettoria, poco umana senza essere immune da qualche attacco di stupidità. Timida anche nel superare il giocatore: a prescindere dal livello di difficoltà è facile vedere formarsi dietro di sè un trenino di vetture proprio come accadeva nelle passate edizioni. È ancora inesauribile fonte di incidenti sopratutto in partenza, anche se si può opinabilmente addure che se sulla griglia di partenza c’è Grosjean sia giusto così, e in generale non sembra sempre percepire correttamente la posizione della vettura del giocatore schivandola prontamente durante le staccate più violente.

– Circuiti, auto, piloti su licenza

– Grafica molto buona

– Modello di guida rinnovato ed evoluto

– Per tutti: sia esperti che novizi

– IA ancora deficitaria

– Gran Premio rimosso

– Vedremo mai danni fatti decentemente?

8.5

In sostanza F1 2012 si rivela essere ben più di una minestra riscaldata; non un magro compitino bensì un lavoro svolto con impegno dagli sviluppatori che hanno cercato di limare i difetti dei titoli precedenti, senza riuscirci appieno come nel caso dell’IA, introducendo al tempo stesso qualche piccola stuzzicante novità. Pur non trattandosi di una simulazione rigorosa propone un modello di guida gratificante e sufficientemente verosimile e al tempo stesso scalabile così da poter essere apprezzato da tutti, amanti dei motori e non.

Chi ha già giocato al 2011 sa già a cosa andrà incontro mentre per tutti gli altri rimane un gioco di guida consigliato senza particolari remore.

Voto Recensione di F1 2012 - Recensione


8.5