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Recensione

Escape from Bug Island

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Avatar di Star Platinum

a cura di Star Platinum

Pubblicato il 08/12/2007 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

5

Valutare un videogame per quello che offre significa raccontare, descrivere e giudicarlo anche per aspetti che vanno al di là di quelli più immediati e subito evidenti. Non sempre però è facile riuscirci, in quanto oltre a molteplici fattori da considerare, l’attuale situazione del mercato videoludico non può prescindere da considerazioni tecniche che vadano a prendere in considerazione degli standard attuali e non più ancorati a difetti un tempo trascurabili ma che adesso dovrebbero rappresentare quel livello minimo di capacità di programmazione, oltre il quale risulta difficile apprezzare un gioco ma ancor più complesso giustificarne il completamento dello sviluppo, se considerato per quello che poi risulta essere il risultato finale.

Sbagliando s’imparaA distanza di parecchi mesi dalla sua prima uscita per il mercato giapponese, Escape from Bug Island (conosciuto anche come Necro-Nesia) è finalmente sbarcato in Europa, portandosi dietro una lunga scia di critiche che in più di un’occasione l’hanno etichettato come un titolo assolutamente non degno di far parte della ludoteca del Wii. Avranno avuto ragione? Forse, ma non in modo totale. La premessa da cui partire nell’analizzare questa versione va infatti collegata ad un importante lavoro di revisione di questa versione, che ha permesso agli sviluppatori di risolvere numerosi problemi che in precedenza affliggevano il gioco sia a livello di precisione del sistema di controllo, che di telecamera e gestione dell’intelligenza artificiale. Forse non tutto è andato come ci si sarebbe aspettati, ma va comunque segnalata questa informazione che riteniamo importante. L’idea iniziale dei ragazzi di Spike era infatti subito stata accolta con un certo fermento quando il gioco fu presentato per la prima volta, proprio grazie alle promesse di poter avere a disposizione un survival horror in grado d’impensierire sua maestà Resident Evil se non per coinvolgimento e carisma dei personaggi, quantomeno per l’interazione e le atmosfere narrate. In effetti, ad essere onesti, almeno l’inizio riesce a risultare più che sufficiente, a partire dalla storia che farà da sfondo per la vostra avventura. Il tutto inizia per colpa di una gita, apparentemente come tante, organizzata dalla vostra amica Michelle, che insieme al “terzo incomodo” Mike vi chiederà di accompagnarla su un’isola per delle ricerche di entomologia. La ragazza è una profonda conoscitrice e studiosa d’insetti, di cui annota minuziosamente morfologia, anatomia, comportamento e tutta una serie di altre informazioni scientifiche delle quali probabilmente non avrete mai sentito parlare. Per vostra sfortuna, il luogo in cui arriverete non solo presenta in enorme quantità diversi tipi dei più disparati organismi viventi ma questi fastidiosi esseri si dimostreranno subito poco inclini a farvi trascorrere un soggiorno tranquillo, facendo sparire i vostri compagni di sventura e lasciandovi per buona parte del tempo da soli a fronteggiare veri e propri eserciti di mostri di dimensioni davvero imponenti e decisi a tutto pur di tramutarvi in cibo per i loro banchetti. Dovrete quindi correre ai ripari nel più breve tempo possibile, sopravvivendo al disgusto (compito che sarà molto arduo, specialmente se non amate gli insetti) e cercando di risolvere il mistero che si cela dietro a questa strana isola, dove il tempo pare scorrere con un ritmo decisamente contrario a qualsiasi legge conosciuta in natura.

Gli unici insetti buoni sono quelli mortiLa struttura di gioco riesce subito a farsi apprezzare in positivo per una discreta immediatezza, che vi consentirà di poter familiarizzare un minimo con i comandi prima di affrontare gli scontri più duri e le situazioni più pericolose. Il gioco infatti metterà a dura prova i vostri riflessi e in più di un’occasione potrebbe capitarvi di saltare dalla sedia, grazie ad alcune “sorprese” che non è nostra intenzione rivelarvi. Sappiate soltanto che buona parte della vicenda si svolgerà di notte, con solo la luce della vostra torcia ad illuminare il percorso e tutta una serie di rumori a rendere più palpabile la tensione, conferendo al gioco un’atmosfera piacevole sia pur con numerosi difetti a livello tecnico e di gameplay di cui parleremo a breve, che ne limitano fortemente il divertimento sminuendo in breve tempo tutto ciò di positivo che era stato prodotto fino a quel momento. Le differenti sessioni esplorative, gli enigmi da risolvere e i combattimenti che affronterete non appaiono mai ben bilanciati e molto spesso vi ritroverete a soccombere a causa di una situazione che mai avreste pensato potesse mettervi realmente in seria difficoltà.Il sistema di controllo presenta un’impostazione piuttosto comoda e non impiegherete molti minuti per riuscire a padroneggiare al meglio ogni singolo comando. Il Nunchuk gestirà i movimenti di Ray e quando non punterete il Wii Remote verso lo schermo vi servirà anche per scorrere all’interno delle opzioni presenti nel menu di gioco. Il pulsante C servirà invece per accendere e spegnere la vostra utile torcia elettrica, mentre premendo Z potrete selezionare l’arma da utilizzare passando da quelle a medio raggio a quelle per gli attacchi ravvicinati. Attraverso semplici movimenti del Nunchuk sarete anche in grado di effettuare delle mosse evasive, molto utili per sfuggire agli attacchi dei mostri più pericolosi e rapidi. Il Wii Remote sarà ovviamente utilizzato per tutti gli attacchi a vostra disposizione. Il puntatore vi consentirà di selezionare un oggetto dall’inventario, così come sarà possibile farlo utilizzando il D Pad. Il pulsante A svolgerà la duplice funzione di azionare pulsanti e meccanismi presenti nei livelli –quando comparirà l’apposita icona sullo schermo- oltre che di passare alla visuale in prima persona, che unitamente alla pressione del pulsante B farà eseguire a Ray tutti gli attacchi principali, siano essi basati su azioni dirette o su armi in grado di colpire a distanza. Sempre attraverso una serie di combinazioni simili potrete ottenere un effetto simile alle azioni difensive sopra descritte.

Il buio oltre la collinaNonostante le premesse, Escare from Bug Island non riesce a presentarsi come un valido esponente per la categoria dei survival horror e anzi, per molti versi potrebbe sfigurare addirittura su precedenti generazioni di console. Eppure nonostante tutto, non è escluso che più di un possessore di Wii potrebbe trovarlo interessante anche solo per pura curiosità. Al di là di un livello di difficoltà decisamente mal calibrato, il giudizio negativo è da imputare più che altro ad una realizzazione tecnica superficiale e povera di contenuti, che non appare mai in grado di offrire un’esperienza di gioco profonda e curata dall’inizio alla fine.A livello grafico ci sono quasi esclusivamente difetti da segnalare. I filmati presenti riescono ad essere utili per la comprensione della storia, ma appaiono mal realizzati, sia come “regia” che per quanto riguarda la spettacolarità. Stesso discorso per personaggi e ambientazioni, davvero poveri di dettagli, poco accattivanti a vedersi e con modelli poligonali a tratti primitivi oltre ogni limite. La situazione si risolleva in parte grazie all’elevato numero di mostri insettoidi –alcuni dei quali ben fatti- che in generale risultano convincenti, anche se sempre attorno a un livello che a fatica raggiunge la sufficienza soprattutto per via delle animazioni. Gli effetti d’illuminazione e la visuale adottata appaiono invece di buona qualità, ma siamo lontani anni luce da altri titoli third party approdati su Wii. Discorso a parte merita invece il sonoro, con brani suggestivi e ricchi di tensione, accompagnati da un buon numero di effetti sonori convincenti, specialmente per quel che riguarda i versi delle creature e le loro strazianti urla di furia omicida. Il livello di longevità è discreto, assicurato da un consistente numero di missioni e da una trama che si lascia seguire, tuttavia è un peccato che i pochi pregi siano fortemente contrastati da numerosi difetti che ne limitano divertimento e non invogliano certo a portarlo a termine con interesse. Onestamente nessuno ormai si attendeva un capolavoro e pertanto più che di delusione si potrebbe forse parlare di conferme verso qualcosa che già si sapeva, tuttavia resta il rammarico per un gioco che sviluppato in diverso modo avrebbe potuto tranquillamente lasciarsi apprezzare e invece così non è stato.

– Risolti alcuni fastidiosi bug della versione giapponese

– Storia interessante…

– Diciannove livelli e alcune aree segrete…

– Tecnicamente mediocre

– …ma non adatto a chi odia gli insetti!

– Livello di difficoltà discontinuo

5.0

Tirando le somme, Escape from Bug Island risulta un prodotto sicuramente insufficiente, ma non ai livelli catastrofici che ci si sarebbe aspettati. Se da una parte la realizzazione tecnica si attesta vicino alla mediocrità, soprattutto per quel che riguarda la grafica, va precisato che dal punto di vista della trama l’atmosfera è innegabilmente coinvolgente, seppur molto penalizzata da un livello di difficoltà mal bilanciato e da un gameplay che non sempre supporta un ritmo di gioco sostenuto e pressante. Le premesse per realizzare un survival horror apprezzabile e in grado di ritagliarsi un ruolo nella ludoteca del Wii c’erano tutte, ma sono state sfruttate con estrema superficialità da parte degli sviluppatori. Nonostante questi difetti il consiglio è comunque quello di darci un’occhiata, se doveste averne occasione, in quanto qualcuno potrebbe riuscire a trovare comunque motivi d’interesse, se invece avete una minima forma di avversione verso gli insetti lasciatelo perdere e dormite sonni tranquilli.

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