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Recensione

Dead or Alive 5 Ultimate

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a cura di Pregianza

Pubblicato il 11/09/2013 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

8

I picchiaduro sono un genere strano. Non lo diciamo per la loro spaventosa stratificazione e diversificazione, né per la loro capacità di trasformarsi in base a come li si approccia, bensì per il loro strambo modello commerciale. Fin dagli albori le case di sviluppo hanno puntato su aggiornamenti continui, versioni rinnovate e gonfiate dei loro titoli di punta, vendute su disco con nuovi personaggi, un roster ribilanciato e qualche modalità extra che fa sempre piacere. Poi negli anni si è passati anche al digitale, con ampliamenti via dlc, pur mantenendo sempre la filosofia dell’aggiornamento costante per gli appassionati. 
Questa strategia inizialmente funzionava piuttosto bene, basti pensare al numero smodato di versioni dei vari Street Fighter, Guilty Gear e compagnia bella, ma i videogiocatori hanno comunque sempre fame di novità sostanziose, e se si tira troppo la corda si rischia di spezzarla. Dopo un nuovo periodo d’oro, quindi, i fighting game sono tornati nella parte bassa delle classifiche, con vendite solo soddisfacenti e titoli che faticano a sfondare a livello mondiale nonostante la loro ottima qualità. Davanti a un tale pantano, la soluzione bonificante era semplice: cambiare strada. Eppure le case hanno deciso di farlo solo parzialmente, sperimentando la via del free to play o puntando su qualche ritorno ai grandi classici finanziato tramite Kickstarter. 
Il Team Ninja fa parte di quelle software house che si sono addentrate nel duro mondo dei titoli gratuiti, però non hanno abbandonato la vecchia strada del tutto, e insieme a una versione trial piuttosto apprezzata del loro ultimo pargolo, Dead or Alive 5, hanno pensato bene di rilasciare Dead or Alive 5 Ultimate, un sostanzioso aggiornamento su disco a prezzo budget. Noi ci abbiamo messo le manine sopra, e oggi vi diremo se vale i vostri soldi. 
New challengers
Iniziamo con una doverosa premessa: scordatevi la storia. Sì, sappiamo che nel 99% dei casi una trama elaborata non ha la benché minima importanza in un picchiaduro, ma, considerando che sviluppatori come gli Ark System e i NetherRealm perlomeno hanno provato a creare campagne godibili nei loro ultimi prodotti, ci sembra giusto precisare come in Dead or Alive 5 Ultimate la narrativa non sia minimamente cambiata rispetto a quella terribile del gioco base. Ci sono ben cinque nuovi personaggi, ma la modalità principale non vi permetterà di viverne le storie, riproponendo una sceneggiatura davvero poco ispirata. Peccato, anche se non ci aspettavamo certo grossi passi avanti vista la qualità infima dei racconti sfornati solitamente da Team Ninja.
Tralasciamo tuttavia gli elementi meno importanti, e passiamo alle aggiunte che contano. Le new entry, come detto, sono una cinquina, e vedono arrivare nel roster vecchie glorie come il mercenario italiano Leon ed Ein (versione smemorata di Hayate), nuovi personaggi provenienti da Ninja Gaiden come Momiji e e Rachel, e un ulteriore acquisto da Virtua Fighter con Jacky Bryant. Ogni nuova leva ci è parsa ben calcolata e divertente da utilizzare, senza contare che il bilanciamento generale dei combattenti è stato ritoccato, vari bug sono stati eliminati, e più di un guerriero ha ottenuto nuove combinazioni e mosse. Come sempre, la maggior parte delle modifiche alla “matematica” del gioco passeranno inosservate ai più, ma i giocatori esperti le apprezzeranno senza dubbio. 
Il sistema di combattimento fondamentale è rimasto all’incirca lo stesso. Siamo sempre davanti al Triangle System, un’interessante struttura alla “sasso-carta-forbice” basata su colpi, prese, e contromosse direzionali multiple. Non staremo a descrivere ogni minuzia del gameplay in questo articolo, l’abbiamo già fatto nella precedente review. A voi basti sapere che Dead or Alive 5 ha rappresentato un significativo passo avanti per la serie in termini di giocabilità, grazie a un sistema di counter nettamente meno permissivo e all’introduzione di numerosi ritocchi in termini di bilanciamento, juggling, e velocità generale. Si tratta sempre di un picchiaduro piuttosto accessibile rispetto alla media, ma come quasi ogni esponente del genere le sue finezze sono molteplici, nascoste, e richiedono un quantitativo mostruoso di ore di allenamento per essere padroneggiate e apprezzate a fondo. 
In Ultimate perlomeno tali complessità sono spiegate con precisione grazie a un tutorial estremamente completo, che vanta più di quaranta sezioni e illustra quasi ogni meccanica, includendo persino alcune strategie da usare nei vari matchup. L’inserimento di prove extra, contenenti combinazioni utili per ogni personaggio, non fa che facilitare l’approccio ai neofiti. Considerando che i tutorial di solito nel genere sono scarsini, si tratta di supplementi apprezzatissimi. 
Tornando al sistema, c’è anche una nuova meccanica nel mix: i Power Launcher (o proiezioni di potenza, che dir si voglia). Si tratta di attacchi caricati utilizzabili una volta a match quando la propria vita scende sotto la metà, che scagliano in cielo i malcapitati avversari quando colpiscono, e permettono di infliggere danni notevoli con la giusta serie di combinazioni a seguire. Ci sono sembrati più devastanti e utili dei Power Blow e, viste le loro limitazioni, non crediamo sbilanceranno il gioco. 
L’abito non fa il monaco, ma il guerriero sì
Non sono solo i nuovi personaggi a rendere Ultimate una espansione di qualità. Il gioco conta nuovi stage, alcuni dei quali recuperati dai precedenti capitoli, e un numero smodato di nuovi costumi, portati sopra alle 200 scelte da sbloccare. Avrete l’imbarazzo della scelta insomma, specialmente se utilizzate una delle graziose donzelle del roster.
Non finisce qui, sono state infatti ritoccate anche le modalità, e potrete dedicarvi alle Team Fight, battaglie a squadra da sette giocatori, o buttarvi a capofitto nel survival mode, modificato con oggetti capaci di ricaricare i punti vita del giocatore di match in match. 
Pensate sia tutto? Vi sbagliate. Anche l’online è stato ritoccato a dovere, con un netcode nettamente più stabile rispetto al passato, e l’aggiunta di partite tag classificate per tutti gli amanti degli scontri in coppia. Varie meccaniche e modifiche sono state applicate proprio alla modalità tag, per renderla nettamente più competitiva e divertente. 
La presenza di statistiche che indicano l’abilità dei vari giocatori e di un’opzione per uploadare foto e replay su social network sono semplicemente la ciliegina sulla torta. Ultima chicca, spesso tralasciata dagli sviluppatori di picchiaduro, riguarda i dlc acquistati per Dead or Alive 5: verranno tutti automaticamente traslati in Ultimate senza sbalzi, e non sarete costretti a ricomprarveli. 

– Ritocchi sensibili al bilanciamento, ed eliminazione di vari bug

– Nuovi personaggi, nuovi costumi e nuovi stage, tra cui alcune vecchie glorie

– Modalità Tag ritoccata a dovere per il competitivo

– Netcode più stabile

– Nonostante il prezzo budget, è comunque costoso per un aggiornamento

– La campagna è rimasta invariata nonostante le nuove entrate

8.0

Dead or Alive 5: Ultimate aggiunge un sostanzioso quantitativo di contenuti al già ottimo pacchetto originario, al punto da portarci a riconfermare il già elevato voto appioppato al titolo base. Non ci sentiamo però di alzarlo ulteriormente, per via del modello commerciale a cui il titolo si rifà, quello degli “aggiornamenti periodici” che ormai inizia a stancare e infastidire persino i grandi appassionati del genere. Non fraintendeteci, è una gran bella versione del titolo Team Ninja, e la consigliamo senza remore a tutti i fan della saga e agli appassionati di picchiaduro, ma difficilmente porterà nuove leve tra le fila dei giocatori di Dead or Alive, e molti veterani potrebbero non ritenere le novità sufficienti a giustificare il prezzo di vendita. Iniziamo a voler vedere gli sviluppatori intraprendere nuove strade per i fighting game, e non solo timide sperimentazioni nel campo del free to play e del digitale.

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