Recensione

Call of Duty 3

Avatar

a cura di T-002

Treyarch lancia il primo attacco alla next generation. Finalmente!!! Dopo mesi di attesa maledicendo invidiosi i più fortunati videogiocatori d’oltreoceano, la PS3 arriva sugli scaffali dei negozi europei con una line up di buon livello, senza una vera killer application ma varia quanto basta per soddisfare i gusti generali del grande pubblico. Gli immancabili giochi di guida, d’azione, di sport, gli FPS, sono preda degli impazienti giocatori che non vedono l’ora di poter testare uno dei titoli di nuova concezione sulla tanto grande quanto lucida consolle nera marchiata Sony. Il primo desiderio è assaggiare quello che la next gen avrà modo di regalarci in futuro e capire quanta, qualitativamente, sia la differenza rispetto alla sorella PS2 che, proprio in questo periodo, sembra volerci regalare i più bei momenti di gioco della sua storia.Treyarch/Activision ci danno una mano nel compiere l’ardua scelta, inserendo nella line up Ps3 un nome già conosciuto sia considerando la sua storia di first person shooter sia perché in questi mesi ha riscosso un buon successo sulle altre due consolle di nuova generazione, stiamo parlando di Call of Duty 3.

Un po’ di “storia”… Come facilmente prevedibile la trama ruota attorno al tema della liberazione europea dalla morsa Nazista, e in particolare ripercorre alcuni momenti che durante la seconda guerra mondiale portarono le truppe alleate a scontrarsi con quelle tedesche in Normandia e, più avanti, a Parigi. Non che ci si aspettassero particolari novità dall’ultimo capitolo di una serie che tende a rimanere molto fedele alla realtà storica, eppure, nonostante il modo abbastanza lineare e scorrevole con il quale si presentano gli eventi principali della campagna americana in Normandia (con l’utilizzo spesso di piccole cut-scene fra una missione e l’altra), si rimane un po’ delusi dal poco coinvolgimento della trama; si è portati a raggiungere e centrare i vari obiettivi più perché ci viene ordinato di farlo, piuttosto che sentirci davvero resi partecipi.Strutturalmente parlando la modalità singleplayer si divide in 14 diverse missioni legate da un unico filo temporale (ogni capitolo è il seguito di quello precedente, come se fosse tutta una missione ma costellata di obiettivi primari), con la possibilità di impersonare soldati americani, inglesi, canadesi e polacchi. Immancabile la modalità multiplayer (on-line), di cui parleremo però più avanti.

Gameplay di guerra. Per quanto riguarda questo ambito gli sviluppatori hanno ripreso le meccaniche di gioco dei capitoli precedenti della serie. I comandi risultano abbastanza semplici e comodi visto lo sfruttamento del già collaudato Dualshock 2, praticamente identico al SIXAXIS se non per la presenza del tilt sensor, della capacità di collegamento wireless, dei grilletti al posto di R2/L2 e per la mancanza della vibrazione. Cambio (troppo spesso lento)/utilizzo/ricarica armi, lancio/raccolta granate (nuova azione molto utile nel raccogliere e rispedire al mittente le granate nemiche); modifica posizione da in piedi/in ginocchio/sdraiato a terra; salto: questi sono i consueti ma efficienti comandi principali di cui potrete usufruire e grazie ai quali molto spesso porterete a casa sana la pelle. Sensibilmente migliorato invece il sistema di guida dei vari veicoli (in particolare il carroarmato che offre delle sequenze ben realizzate sia graficamente che dal punto di vista della giocabilità), grazie al quale poter testare le fresche capacità del Sixaxis. Ma ecco arrivare il primo di una serie di problemi. Per quanto possa essere innovativo, infatti, l’utilizzo del sensore di movimento convince poco: dalla praticità pressoché minima nell’utilizzarlo per sterzare con le Jeep da guerra si passa alla vera e propria frustrazione nel, ad esempio, adoperarlo per remare con la barca. Mentre nel primo caso però tale sistema può essere sostituito dal tasto analogico del joypad come un semplice gioco di guida, nella seconda evenienza non ci sarà altra possibilità che provare e riprovare fino a scovare il movimento giusto per far si che la nostra controparte poligonale esegua la remata in modo efficace (con conseguente infiammazione della nostra spalla).Utile invece l’uso del tilt sensor per posizionare e armare esplosivi o per sferrare un colpo mortale ai nemici “fra le nuvole” (o pericolosamente vicini) con il calcio del fucile tramite un semplice, ma rapido, movimento del Sixaxis. Note sia negative che positive quindi per l’approccio di CoD3 con il sensore di movimento della PS3. Ultimo fattore di un gameplay per nulla (o quasi) superiore a quello dei titoli precedenti della serie, andiamo ad analizzare l’ I.A. dei vari nemici/alleati.Certo non che vi sia nulla di straordinario anche in questo caso, anzi, parliamo di un intelligenza piuttosto altalenante. Se infatti in molti casi i nazisti dimostreranno una certa scaltrezza nell’attaccare di soppiatto o nascondersi dietro un riparo al momento giusto (o difendere una postazione del resto), capiterà non troppo di rado di subire veri e propri attacchi di massa (4 o 5 soldati “ammucchiati”) che non avranno altro (ovvio) destino se non quello di venir sforacchiati dal vostro bel Thompson in pochi secondi. Come cornice del discorso infine come non affrontare il problema di una confusione generale che avvolge numerose sezioni del gioco: momenti in cui vi renderete conto di essere quasi inutili per il raggiungimento dell’obiettivo del vostro reggimento, poiché i compagni, a vostra insaputa (e magari mentre eravate impegnati nello scontro diretto con un cecchino – uno contro uno – nascosti dietro ad un muro cercando di assaporare qualche “emozione” di guerra vera e caricando nervosamente il mitra) avranno portato avanti l’avanzata per conto loro, distruggendo ed uccidendo tutto e tutti senza il minimo rispetto per il vostro divertimento. Se volete un consiglio giocatevelo già dalla prima volta ad un livello di difficoltà alto, altrimenti non potrete neanche dire di averlo finito voi il videogame. Degna di nota invece la possibilità di utilizzare postazioni fisse come mitragliatrici, mortai ecc. , più o meno utili per il completamento della missione.

Un conflitto tutto da vedere e…da ascoltare! Se quanto detto finora può aver legittimamente insinuato qualche dubbio sul valore reale di CoD3, possiamo finalmente affrontare gli aspetti che rendono il titolo un’esperienza di gioco molto avvincente. Nei primi 10 minuti di gioco faticherete a seguire ogni minimo movimento sullo schermo, tante saranno le esplosioni, gli effetti particellari, le parti di background che si sgretoleranno sotto i colpi di fucile o delle granate, i numerosi soldati all’assalto sui crinali e molto, molto ancora (tanto che qualche minuto di pausa sarà d’obbligo per far riposare gli occhi da tanto caos). Momenti di guerra vera insomma…. Le ambientazioni saranno abbastanza varie, affascinanti e con textures estremamente dettagliate che unite ad effetti molto convincenti come fumo, luce e soprattutto acqua (pioggia o rigagnoli), andranno a dar vita ad un’atmosfera generale assai convincente e coinvolgente. Va segnalato però che la sorpresa durerà poco, visto che alla lunga le scenografie risulteranno sempre le stesse e andremo a dare sempre meno importanza a quello che tanto ci aveva “scioccato” nei primi minuti di gioco. La fattura dei vari soldati poi è si convincete e realistica grazie all’alto numero di poligoni, ma quante volte in fasi concitate di gioco vi ritroverete a confondere i soldati avversari con i vostri alleati poiché di colore pressoché indistinguibile? Troppe.Riguardo poi la fisica e il fattore interazione con l’ambiente siamo ad un livello soddisfacente ma si poteva fare sicuramente qualcosa di più. Le esplosioni risultano molto curate graficamente parlando (fumo ed effetto calore quasi reali), ma meno nella fisica, mentre nelle missioni più avanzate non si denota l’interazioni con gli oggetti ed i fondali che invece stupisce nei primi stage. La nota dolente è che il tempo in più a disposizione per i programmatori non è stato utilizzato per portare dei miglioramenti alle versione originale uscita diversi mesi fa sulla console Microsoft. Fortunatamente però, rispetto alla versione americana di CoD 3 per Ps3, sono stati eliminati i fastidiosi problemi legati al calo di frame rate.

Da un punto di vista audio il risultato è ottimo! Colonna sonora a parte, davvero degna di nota ed al livello di un colossal cinematografico, a dare le maggiori soddisfazioni è sicuramente l’ottimo doppiaggio italiano, divertente e coinvolgente non solo durante le varie cut scene ma anche nel corso degli scontri: non sarà infatti difficile, fra una pallottola e l’altra che vi schizzano vicino, udire frasi come “Fritz, te ne ritorni a casa in una bara!!!”, urlate da uno dei vostri compagni. Inutile consigliare quindi l’impiego di un sistema Dolby 5.1 per godere appieno del sonoro di CoD3, oltre che di un TV HD che supporti i 720p previsti come definizione massima.

La seconda guerra mondiale…on line. Call of Duty 3 si esibisce nel multiplayer con spirito rinnovato rispetto al secondo episodio: 7 classi per 9 mappe e 6 modalità di gioco (team battles, “acchiappa bandiera”, headquarters ecc), supportando fino a 24 giocatori, il tutto corredato da una grafica analoga a quella ammirata durante le missioni della campagna sigle player. Anche online poi resterà invariata la possibilità di utilizzo dei mezzi da battaglia mentre vi segnaliamo il mancato supporto per la chat vocale.Rispetto alla versione per Xbox 360 non è presente la possibilità di giocare in quattro in split screen o in quattro in split screen online, e nemmeno affrontare la campagna col suddetto numero di giocatori, essendo quest’ultima limitata al giocatore singolo.

– realistico!

– colonna sonora ottima

– doppiaggio eccelso

– convincente il multiplayer online

– realizzazione grafica d’impatto

– interazione sensore di movimento deludente

– trama poco coinvolgente

– multiplayer meno completo rispetto alla versione Xbox 360

8.2

Una vera e propria “chiamata al dovere” più che al piacere?

Tirando le somme possiamo affermare che Call of Duty3 è un titolo interessante e godibile, anche se non rappresenta il meglio rintracciabile nella line up di Ps3.

I vari nei descritti nel corso della recensione infatti intaccano l’esperienza di gioco che rimane comunque su livelli più che buoni. Mi sento di consigliare questo titolo soprattutto agli appassionati del genere sparatuttto a tema Seconda Guerra Mondiale che potranno vivere un’esperienza bellica intensa, ma CoD 3 non si rivela adatto per chi cerca un gioco su sui sbavare e con cui testare le potenzialità della nuova console Sony.

Voto Recensione di Call of Duty 3 - Recensione


8.2