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Recensione

Armored Core V

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Avatar di Pregianza

a cura di Pregianza

Pubblicato il 22/03/2012 alle 00:00
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Il Verdetto di SpazioGames

7.5

From Software si è guadagnata un posto nel duro cuore di tutti gli hardcore player e della critica grazie a Demon’s Souls e a Dark Souls, giochi estremamente impegnativi che hanno riportato nelle case quel piacere della conquista videoludica che gli sviluppatori sembravano da tempo aver dimenticato, in favore dell’accessibilità a ogni costo e di campagne fin troppo facilitate. L’anima della software house nipponica non è però fantasy, la serie più nota di From è infatti fantascientifica e si chiama Armored Core. I titoli della saga mettono il giocatore al comando di enormi robottoni da guerra personalizzabili, e negli anni hanno conquistato un bacino d’utenza piuttosto esteso e appassionato, pur non essendo mai riusciti a guadagnare valutazioni stellari su riviste e siti specializzati. Puntuale come un orologio svizzero, la casa ha da poco rilasciato Armored Core V. Oggi scopriremo se il marchio è stato finalmente rivoluzionato, o se è ancora la solita minestra metallica.
Sono un mercenario? Chi l’avrebbe mai detto!Armored Core V comincia come il 99% dei capitoli precedenti: sarete un abilissimo mercenario in grado di cambiare le sorti di un conflitto. Originale come un sasso appuntito su una montagna rocciosa. Il vostro alter ego peraltro si troverà coinvolto in una guerra tra una potente dittatura e un immancabile esercito di ribelli, altra premessa trita e ritrita. Va detto che un po’ di impegno nel caratterizzare i personaggi principali i ragazzi di From ce l’hanno messo, ma non è bastato, poiché non li vedrete mai in faccia durante le cutscene e difficilmente vi affezionerete a loro. La trama non riesce a uscire dal baratro della banalità.

“Io, robot” “Io, mecha con cannone laser. Meglio se scappi”Negli ultimi capitoli il gameplay della serie aveva perso un po’ di tatticità, e negli scontri venivano premiati principalmente la prontezza di riflessi e la capacità di spostarsi rapidamente in aria. In Armored Core V siamo tornati alle origini, cosa che si nota immediatamente quando si considera la dimensione dei mech. Non più robot alti come palazzi, ora queste macchine da guerra umanoidi possono sfruttare gli edifici come copertura, e usare i muri per saltellare rapidamente in giro per la mappa. Anche la mobilità è più limitata, e i robot sono leggermente più goffi e impacciati rispetto a quanto visto in passato, seppur sia ancora possibile schizzare a velocità luce con mezzi leggeri e rimodellati a dovere. Visto che si parla di “rimodellare”, tanto vale descrivere la principale qualità del gioco, la personalizzazione. Armored Core è considerato un gioco di culto tra i gunpla fan perché permette di modellare a piacere il robot dei propri sogni. Le parti selezionabili sono innumerevoli ed è davvero difficile non trovare una combinazione di proprio gradimento. Ovviamente è possibile anche ricolorare ogni pezzo, e decorarlo con adesivi a loro volta modificabili. Il bello è che le modifiche non sono puramente estetiche, anzi, cambiano totalmente la risposta della macchina. Parti pesanti la renderanno lenta e poco manovrabile, ma in grado di supportare armi devastanti e molto resistente. Pezzi leggeri garantiranno invece al vostro robot una rapidità invidiabile, a discapito della difesa. A tutto questo si aggiungono tre tipi diversi di danno, cinetico, termico e chimico, che costringono a equipaggiare armi specifiche a seconda dei nemici da affrontare, e si ripercuotono anche sulle resistenze del vostro mech. Vi assicuriamo che tutto è molto più complicato di quel che sembra, e che il numero di build possibili è spaventoso. Questo complesso sistema inoltre viene a malapena spiegato nel gioco, ma si sa, From Software non è solita prendere per mano i suoi utenti, si limita a buttarli in un mondo di dati e statistiche nel quale solo i più duri riescono a sopravvivere. Armored Core V è chiaramente pensato per i fan di vecchia data, e poco o nulla è stato fatto per aiutare i neofiti.Passando ai controlli veri e propri le cose non si semplifcano più di tanto. Il vostro mech potrà spostarsi lentamente a piedi, o muoversi con l’ausilio dei reattori posteriori, scelta praticamente obbligata. Utilizzando l’energia del generatore vi sarà possibile effettuare rapidi scatti e salti per un tempo limitato. Il modo migliore per ricaricare la barra e continuare a muoversi come un fulmine è utilizzare lo Scan Mode, una visuale alternativa che aumenta la rigenerazione energetica e permette di analizzare le debolezze dei nemici, ma impedisce di attaccare. Passare di modalità in modalità è indispensabile quando il gioco si fa duro. Quanto alle armi, è possibile equipaggiarne addirittura cinque (con l’aggiunta di speciali armi definitive dalla potenza e dagli effetti collaterali devastanti, chiamate Overed Weapon), due per ogni braccio più una attivabile sulle spalle del mezzo. Conviene diversificare a dovere il proprio arsenale per aggirare le difese nemiche, ma le bocche da fuoco sono tantissime e molte sono assolutamente sfiziose, quindi avrete l’imbarazzo della scelta. In particolare è necessario fare attenzione a spade e cannoni laser, perché il loro utilizzo consuma energia preziosa. La macchinosa e profonda struttura del gameplay funziona, e portare devastazione con il proprio amicone robotico dà soddisfazioni, ma i controlli risultano spesso abbastanza rozzi, e capita di effettuare manovre imprecise o errori di valutazione anche una volta imparato a comandare il mezzo a dovere. Si parla di enormi robot virtuali, quindi l’inerzia nei movimenti è comprensibile, ciononostante un po’ di finezza in più non avrebbe guastato.

La guerra non si combatte da soli. Portate Risiko e un po’ di pizza, grazieI veterani della saga si troveranno subito a casa in Armored Core V. La campagna principale si svolge su una mappa del mondo contenente decine di missioni facoltative, utili per accumulare denaro, e alcune missioni storia, meglio strutturate e più impegnative del normale. I compiti a dir la verità sono noiosetti, e bene o male costringono solo a distruggere senza pietà nemici di vario tipo, con poche alterazioni. Gli incarichi più pregevoli sono indubbiamente quelli durante i quali si affrontano dei boss, che vanno da fastidiosi mech potenziati a enormi macchine da guerra. L’unica cosa che mantiene alta l’attenzione del giocatore è la difficolta di alcune fasi, davvero elevata se le si affronta senza l’equipaggiamento adatto. Per facilitare un po’ il tutto i programmatori hanno inserito dei checkpoint nei livelli, e delle officine di riparazione sparse per le mappe. Tuttavia certi scontri risultano comunque piuttosto brutali e possono diventare frustranti, specialmente se si considera che l’aggressiva intelligenza artificiale è molto carente quando alla guida di esoscheletri pari o inferiori al vostro, ma diventa improvvisamente pericolosissima quando al comando di robot potenziati duri a morire. Il livello di sfida poi non si alza gradualmente, ma sale all’improvviso verso metà campagna, costringendo a un rapido cambio di approccio per continuare. Il mutamento più grosso riguarda l’online del gioco, e si tratta davvero di una piccola rivoluzione. Armored Core V può essere giocato totalmente online, a inizio partita dovrete settare i dati del vostro pilota e creare una squadra di mercenari, oppure unirvi ad un team preesistente. Una volta entrati in un gruppo piuttosto nutrito, avrete modo di completare ogni missione del gioco al fianco dei vostri compagni (alcune missioni hanno limitazioni di numero, ma sono sempre affrontabili almeno in due). Non bastasse, le squadre possono conquistare territori, e settarne le difese per impedire agli avversari di fare lo stesso. Queste sortite sono la parte più riuscita del comparto online, e sono affrontabili in squadre da cinque giocatori, con tanto di un “supervisore” che potrà vedere la mappa dall’alto e aiutare i compagni nell’azione. Presente anche un’opzione di scambio mercenari, che permette di assoldare membri appartenenti ad altre squadre o vendersi al miglior offerente, e le immancabili arene, per chi ama un po’ di sano sbudellamento tecnologico. Il multiplayer ha davvero delle grandi potenzialità, e i fan della serie avranno pane per i loro denti. L’unico problema è la stabilità dei server: in Giappone ci sono stati grossi problemi nei primi giorni, risolti con una rapida patch, cosa accadrà in Europa è difficile a dirsi, ma noi ci siamo connessi senza troppi sbalzi.

Un mech bellissimo stona in un diorama pessimoIl comparto tecnico è il peggior difetto dell’ultimo nato di From Software. Dopo aver ammirato lo splendido lavoro fatto con Dark Souls ci aspettavamo chicche a non finire in Armored Core V, ma ci siamo trovati davanti a un gioco graficamente scarso, con mappe poco dettagliate, piene di parallelepipedi coperti da texture di bassa qualità spacciati per edifici, e graziato solo dalla bellezza del mech design, sempre eccezionale. Anche i bug visivi non mancano e la compenetrazione poligonale è la norma, senza contare fastidiosi cali di framerate quando i combattimenti sono troppo ricchi di esplosioni e pop in dei modelli poligonali. Di ben altro calibro il sonoro, con doppiaggi di ottimo livello e una soundtrack davvero evocativa. Chiudiamo con la longevità, lodevole grazie a circa 80 missioni facoltative unite alle missioni storia, e al potenzialmente infinito multiplayer.  Chi avrà il coraggio di entrare nel mondo meccanico creato da From Software, potrà goderselo molto a lungo.

– Altissimo livello di personalizzazione dei mech

– Molto impegnativo, costringe a scelte strategiche oculate

– Gameplay più tattico che strizza l’occhio alle origini della serie

– Multiplayer dalle grandi potenzialità

– Tecnicamente arretrato

– Campagna noiosa, specialmente se giocata in singolo

– Brutalmente di nicchia

– Può risultare fin troppo arduo in certe fasi avanzate

7.5

Armored Core V è fanservice allo stato puro per gli amanti dei mech. L’inarrivabile quantitativo di opzioni disponibili per personalizzare la propria macchina da guerra e il gameplay più tattico, unito a un multiplayer dalle notevoli potenzialità, sono certamente ottime ragioni per convincere gli ammiratori della serie a tornare ancora una volta all’ovile. Tutti gli altri si troveranno però davanti a un gioco piuttosto ostico da padroneggiare, che mantiene gran parte dei difetti dei predecessori, in primis una campagna piuttosto noiosa e ripetitiva, e un livello di difficoltà che può essere brutale in certi frangenti. Se non potete fare a meno di una bella dose di robottoni nella vostra console fatelo vostro, a chi invece non è pratico della saga consigliamo di fare attenzione, le grosse braccia meccaniche del titolo di From Software sembrano accoglienti, ma ci metteranno poco a stritolarvi senza pietà.

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