Yuji Naka, il papà di Sonic è stato condannato (ma non andrà in carcere)

Arriva la condanna definitiva per Yuji Naka, il creatore di Sonic the Hedgehog, ma grazie alla sospensione della pena non andrà in prigione.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Nelle scorse ore è arrivata la condanna definitiva per Yuji Naka, accusato di insider trading ai danni di Square Enix.

Per spiegare che cosa è successo in poche parole, il creatore di Sonic the Hedgehog e delle sue prime avventure (trovate Sonic Origins Plus su Amazon) è stato accusato di aver sfruttato informazioni interne a Square Enix per acquistare azioni e trarne profitto, sfruttando il suo periodo di collaborazione con il publisher giapponese.

Informazioni di cui era entrato a conoscenza quando Square Enix aveva scelto di pubblicare il suo Balan Wonderworld, titolo particolarmente sfortunato e che ancora oggi è ricordato come uno dei peggiori giochi su console next-gen.

Dopo l'ammissione di colpevolezza dello stesso Yuji Naka, restava soltanto da stabilire la sentenza definitiva, arrivata solo pochi istanti fa.

Come riportato da Nintendo Everything, il tribunale lo ha condannato a versare due multe da 2 milioni e 170 milioni di yen ciascuna, oltre a una pena di 2 anni e 6 mesi di carcere.

Tuttavia, è stata stabilita anche una sospensione della pena per 4 anni: in altre parole, se durante questo periodo non dovesse finire nuovamente nei guai, Yuji Naka dovrebbe riuscire a evitare il carcere.

Ricordiamo che il papà di Sonic aveva appreso che la compagnia Aiming stava per mettersi al lavoro su Dragon Quest Tact, spin-off mobile della celebre saga JRPG di Square Enix: sfruttando questa conoscenza, aveva acquistato 10.000 quote di azioni, traendone un cospicuo profitto. Inoltre, accuse simili sono state mosse nei suoi confronti per via del lancio di Final Fantasy VII The First Soldier.

Va comunque detto che Yuji Naka non era l'unico colpevole di questa vicenda: anche un impiegato di Square Enix e una loro conoscenza sono stati arrestati con le stesse identiche accuse.

Insomma, una vicenda che avrebbe potuto finire molto peggio per il noto autore di videogiochi, ma la sentenza finale dovrebbe impedirgli di andare in prigione.

Una brutta storia per il creatore di Sonic, che proprio recentemente aveva confermato ciò che fino a quel momento era solo una semplice ipotesi: Michael Jackson aveva davvero contribuito alla colonna sonora di Sonic 3.