La testata The Guardian ha avuto modo di intervistare Fumito Ueda, ora al lavoro sull’attesissimo The Last Guardian, per parlare con lui della nuova opera e di quelle passate. Ico e Shadow of the Colossus sono stati infatti apprezzati per le loro atmosfere e le esperienze offerte ai giocatori, ma Ueda non vuole mai imporre una sua interpretazione: “dal nostro punto di vista, non abbiamo il forte intento di rappresentare delle relazioni come temi dei nostri giochi, abbiamo provato a non farlo. Ma, molte persone che hanno giocato a Ico e Shadow of the Colossus, hanno detto ‘ah, questi giochi parlano del costruire un legame, parlano della fiducia’. Dal mio punto di vista, dico solo—andate, giocateci. Alla fine, il giocatore arriverà alla sua conclusione su ciò che il gioco sta cercando di dirgli. Non mi piace forzare i temi.” È importante, secondo Ueda, la presenza del personaggio spalla, che nel caso di The Last Guardian sarà Trico, perché aiuta a definire il protagonista: “il personaggio principale è controllato dal giocatore, quindi sei tu. Ma siccome ogni singolo giocatore è diverso, è davvero complicato dare al giocatore una definizione esatta del protagonista, dipende da te. Come sviluppatore, per creare questo personaggio servono aiuti dall’ambiente circostante—ecco dove entra in gioco il ruolo degli NPC. Il personaggio secondario aiuta a dare forma a quello principale. È così che facciamo i nostri giochi.”Certo, per The Last Guardian, il tenero Trico ha dato parecchio filo da torcere al team: “se devo essere onesto, stiamo ancora finendo di affinare i comportamenti di Trico. Ci sono due estremi—se puoi controllare completamente il personaggio, allora che senso ha? Diverrebbe un animale da compagnia. Ma, di contro, se non puoi controllarlo affatto diventa una barriera per il tuo procedere. Stiamo ancora cercando di trovare l’equilibrio.”
In merito ai suoi giochi preferiti, Ueda è stato vago: “in generale, mi piacciono quei giochi dove le animazioni dei personaggi sono molto complesse e bellissime. Non parlo solo degli asset in sé, ma di come io percepisco il personaggio.”Ora che manca solo qualche mese all’uscita di The Last Guardian, l’autore non sembra intenzionato a giocarci subito dopo il debutto: “sono estremamente teso quando escono tutti i miei giochi. Nella settimana dopo l’uscita, non voglio vederlo. Vedrei solo i difetti. Non vorrei vederlo così, perché non voglio pensare ai rimpianti. Anche se vedessi piccoli bug, penserei ‘perché non lo abbiamo risolto?’. Ma, più avanti, magari dopo un anno, sarò in grado di darmi una calmata e dare un’occhiata.”Per leggere il resto dell’interessante intervista, vi rimandiamo al link disponibile in calce alla nostra notizia. Vi ricordiamo che The Last Guardian arriverà il 25 ottobre su PlayStation 4. Per tutti gli ulteriori dettagli, vi rimandiamo alla nostra scheda dedicata.