Tim Cook, come previsto, si è presentato di fronte alla sottocommissione del senato statunitense per difendere Apple dalle accuse di evasione fiscale e di alcune strategie adottate per aggirare il sistema fiscale americano, sfruttando il mercato internazionale. Il CEO della società di Cupertino ha dichiarato come lo scorso anno l’azienda abbia versato un’imposta sul redditto pari al 30,5% negli Stati Uniti, risultando il più grande contribuente del paese. Secondo il senatore Levin, l’obiettivo vero di questa udienza era quello di sottolineare la necessità di una riforma fiscale, come lo stesso Cook ha di fatto sottolineato, volendo testimoniare volontariamente proprio per mettere in evidenzia questa esigenza.