Phil Spencer: i comportamenti tossici di alcuni giocatori danneggiano tutta l'industria

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

La comunità dei videogiocatori, purtroppo, è tutt’altro che un’isola felice: con l’avvento dei giochi online, hanno trovato maggior spazio di espressione i giocatori che hanno atteggiamenti definiti tossici, che si lasciando andare ad insulti e discriminazioni, con il fine ultimo di rovinare l’esperienza ludica alle altre persone. Un problema che anche Phil Spencer ha affrontato, e che ritiene essere dannoso per l’intera industria dei videogiochi.«Riuscire a portare tutti a bordo, ammettendo di avere dei propri bias, è estremamente lento e doloroso» ha spiegato Spencer, in riferimento all’inclusività nei videogiochi e nelle community di gioco. «C’è bisogno di dedicarsi a continuare ad ascoltare e ad imparare. Dobbiamo continuare a concentrarci su questa trasformazione, perché sappiamo che ci consente di fare del nostro meglio. Questo significa tutti i generi, tutte le abilità e tutte le etnie a qualsiasi latitudine.»«I comportamenti tossici non fanno solo danni all’individuo, ma anche alla nostra intera industria. Dobbiamo chiedere a noi stessi ‘sto costruendo dei mondi dove noi tutto possiamo prosperare ed ottenere di più?’. La cultura potrebbe essere il mezzo che ci consente di realizzare il vero potenziale che si nasconde dietro ai videogiochi. Il momento di rendere giusta la nostra cultura è questo, è nella nostra crescente responsabilità di creare videogiochi che siano per tutti. Non si tratta solo di buon senso comune: si tratta di buon senso per il business» ha aggiunto il capo della divisione Xbox.

Fonte: ResetEra

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