L'affare Xbox Activision-Blizzard bloccato dall'autorità di regolamentazione britannica

L'autorità di regolamentazione ha riscontrato che la fusione Xbox Activision-Blizzard ridurrebbe la concorrenza nel settore del cloud gaming; Microsoft farà appello.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

L’affare di Xbox Activision-Blizzard è stato al centro delle cronache in questi mesi, sebbene potremmo finalmente essere alle battute finali.

La vicenda ha visto al centro anche il dominio di Xbox Game Pass, il servizio in abbonamento (che trovate anche su Amazon) che avrebbe in questo modo fin troppi titoli esclusivi.

Nel corso delle settimane vari enti regolatori hanno infatti analizzato il caso Xbox/Activision-Blizzard, prendendosi un bel po' di tempo per decidere.

Ora, dopo che l'ente britannico CMA starebbe per esprimersi circa la decisione finale, sembra che Microsoft voglia finalmente vedere l'epilogo di questa fin troppo lunga querelle.

Come riportato anche da VGC, l'acquisizione di Activision-Blizzard da parte di Microsoft sarebbe "inciampata", dato che quest'ultima sta cercando di finalizzare l'accordo ma che la Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito l'avrebbe bloccato.

Dopo mesi di indagini, mercoledì 26 aprile l'autorità di controllo ha pubblicato la relazione finale sull'operazione da 69 miliardi di dollari e ha dichiarato di averla bloccata perché temeva che avrebbe «alterato il futuro del mercato dei giochi cloud in rapida crescita, portando a una riduzione dell'innovazione e a una minore scelta per i giocatori britannici negli anni a venire».

«Microsoft detiene una forte posizione nei servizi di cloud gaming e le prove a disposizione della CMA hanno dimostrato che Microsoft troverebbe commercialmente vantaggioso rendere i giochi di Activision esclusivi per il proprio servizio di cloud gaming».

E ancora: «Microsoft detiene già una quota stimata del 60-70% dei servizi di cloud gaming a livello mondiale e vanta altri importanti punti di forza nel settore del cloud gaming grazie alla proprietà di Xbox, del principale sistema operativo per PC (Windows) e di un'infrastruttura globale di cloud computing (Azure e Xbox Cloud Gaming)».

«L'accordo rafforzerebbe il vantaggio di Microsoft sul mercato dandole il controllo su importanti contenuti di gioco come Call of Duty, Overwatch e World of Warcraft. Le prove a disposizione della CMA indicano che, in assenza della fusione, Activision inizierebbe a fornire giochi tramite piattaforme cloud nel prossimo futuro».

In un comunicato, il presidente di Microsoft Brad Smith ha dichiarato che l'azienda è «delusa» dalla decisione della CMA e ha affermato che farà ricorso.

Microsoft ha fatto cambiare opinione a molte autorità di regolamentazione di tutto il mondo, comprese quelle del Regno Unito e dell'Unione Europea, che in precedenza erano contrarie all'approvazione della fusione.

Se tutto dovesse andare secondo i piani, quindi, il colosso di Redmond potrebbe realizzare le sue speranze di acquisire il publisher di Call of Duty e Overwatch entro l'estate di quest'anno.

Anche se l'accordo sarà finalizzato, però, Sony probabilmente si batterà fino alla fine, sperando di dimostrare che il tutto darà a Microsoft un vantaggio sleale sul mercato.

A febbraio la CMA aveva provvisoriamente stabilito che la fusione avrebbe potuto ridurre la concorrenza e comportare prezzi più alti, meno scelta o meno innovazione per i giocatori del Regno Unito.

La CMA ha successivamente dichiarato di non ritenere più che l'operazione possa ridurre in modo significativo la concorrenza nel settore dei giochi per console, sebbene nutra ancora preoccupazioni circa l'impatto dell'acquisizione sul mercato dei giochi cloud.

Se quindi continuano le approvazioni generalizzate da parte di tutto il mondo, c'è ancora questo ultimo ostacolo da superare.

Vero anche che, mentre Microsoft e Sony hanno continuato a "litigare" per la questione, sono entrati in scena anche altri nomi importanti come quello di Digital Foundry.