Il giudice Helen Winkelmann ha stabilito che i mandati che hanno permesso a più di 90 agenti neozelandesi di perquisire la casa di Kim Dotcom, fondatore di Megaupload, sono stati forzati nel contenuto. Il giudice, infatti, ha affermato che i mandati mancavano di adeguatezza “in relazione al reato contestato”, aggiungendo che appare “chiaro che la polizia, eseguendo il mandato, è andata oltre i poteri legalmente riconosciutigli”.Dotcom ha dichiarato: “Siamo veramente contenti di questa decisione. Stiamo analizzando il verdetto del giudice Winkelmann e organizzando le nostre mosse future”. La prossima apparizione delle parti è prevista per il 4 luglio.