Lo scandalo tocca Twitch: accuse di razzismo e molestie

Una vicenda davvero raccapricciante.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

In un nuovo rapporto di GamesIndustry.biz, sembra proprio che uno scandalo davvero grave legato a molestie e razzismo sia arrivato sin negli uffici del colosso Twitch.

Alcuni dipendenti ed ex dipendenti della compagnia hanno infatti raccontato alcuni gravi episodi di discriminazione razziale e sessismo, oltre addirittura a casi legati a vere e proprie aggressioni all'interno azienda che, a detta dei diretti interessati, non sarebbero mai state affrontate adeguatamente.

GamesIndustry.biz ha parlato con 16 dipendenti che si sono fatti avanti sulla questione, dipingendo un quadro decisamente inquietante, ben lontano dai principi di inclusione spesso sbandierati dalla compagnia. Più in particolare, un ex impiegato ha riferito di insulti a sfondo sessista e addirittura sputi, e che la direzione l'ha trattata come se fosse lei il problema non appena ha cercato di segnalarlo.

Altri hanno invece riferito di essere stati molestati sessualmente con carezze e baci fuori luogo, ovviamente sempre sul posto di lavoro.

«Twitch ha ripetutamente messo sotto il tappeto i resoconti circa molestie e abusi: che siano sessuali, verbali, fisici e razzisti. E non solo il mio», ha dichiarato un ex dipendente a GamesIndustry.biz. «Tutto si è svolto in ufficio. Durante eventi. In riunioni a porte chiuse. Tutto è stato dilagante e inevitabile. Ne abbiamo sentito parlare nei corridoi. Lo abbiamo visto accanto alle nostre scrivanie. Era palese e faceva parte del lavoro.»

Un portavoce di Twitch ha dichiarato sempre a GamesIndustry.biz:

Prendiamo molto seriamente qualsiasi accusa di questa natura, sia sul nostro servizio che all'interno della nostra azienda, e lavoriamo rapidamente per indagare e affrontare il tutto nel modo appropriato. Qualsiasi suggerimento in senso contrario travisa la nostra cultura, la leadership e i valori. Molte di queste accuse sono vecchie di anni e abbiamo intrapreso numerose misure per proteggere e supportare meglio i nostri dipendenti e la nostra comunità, e continueremo a investire tempo e risorse in questo settore.

Il rapporto ha anche sollevato le preoccupazioni su come l'azienda ha gestito le questioni relative al razzismo e alla sicurezza degli streamer sulla piattaforma. Secondo un ex dipendente, il co-fondatore e attuale CEO, Emmett Shear, credeva che chiunque dovesse essere autorizzato a trasmettere in streaming sulla sua piattaforma, persino i membri del Ku Klux Klan, purché seguissero le regole dell'azienda.

Un altro dipendente ha invece rivelato che le persone all'interno dell'azienda hanno dovuto lottare per anni per ottenere il divieto della "parola con la n" usata per discriminare le persone di colore.

Staremo a vedere come e in che modo questo nuovo, imbarazzante caso di molestie e abusi sarà affrontato in sede legale dalle rispettive parti chiamate in causa. Vi terremo aggiornati.

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