Un videogiocatore esperto di programmazione ha deciso di prendere in analisi il codice di No Man’s Sky per apprendere in che modo funziona la generazione procedurale del titolo: il gioco di Hello Games genera infatti i suoi pianeti e le sue creature in base all’unione di parti di modelli predefiniti, che danno vita a diverse varianti. L’analisi, ripresa dagli esperti colleghi del sito Gamasutra, spiega che Hello Games ha lavorato su tre macro-categorie: forme geometriche, texture e animazioni. La prima è la categoria più ricca di contenuti, dove si generano i corpi delle creature e quelli delle navi spaziali. Per farli, il sistema mette quindi insieme le forme geometriche predeterminate basandosi su un valore di possibilità.Accade qualcosa di simile anche con le texture e le palette di colori che vanno poi a “riempire” le forme appena messe insieme, dando vita alle tonalità e alle sfumature che abbiamo visto nel corso del gioco.“Anche se alcuni due modelli vengono completamente identici dal punto di vista geometrico” ha notato il giocatore, “potrebbero finire con l’avere colorazioni e texture completamente diverse.”Se siete incuriositi dalla questione e volete leggere l’approfondita disamina completa, vi rimandiamo all’articolo completo al link in calce.Vi ricordiamo che No Man’s Sky è disponibile su PC e PlayStation 4. Per tutti gli ulteriori dettagli, vi rimandiamo alla nostra scheda dedicata.