Sulle nostre pagine abbiamo discusso più volte di come non si sia mai fatto abbastanza per la preservazione videoludica, con sviluppatori che in alcuni casi hanno avuto perfino la possibilità di disattivare da remoto videogiochi regolarmente acquistati, facendoli diventare inaccessibili dopo lo spegnimento dei server.
Il proverbiale "vaso di Pandora" è stato probabilmente aperto con il caso The Crew: il titolo richiedeva infatti una connessione obbligatoria online, anche per poter giocare con i contenuti single player, ma è diventato di fatto un "lost media" dopo che Ubisoft ha deciso di staccare la spina ai server senza rimuovere questo requisito.
Come se tutto ciò non bastasse, Ubisoft si è fatta forte del fatto che non aveva mai tecnicamente venduto il gioco in sé, ma solo "una licenza" per l'utilizzo.
Il movimento Stop Killing Games è nato proprio per impedire che possano verificarsi nuovamente casi del genere, chiedendo al Parlamento europeo di obbligare gli sviluppatori a non uccidere i propri videogiochi, ma lasciarli in qualche modo accessibili anche dopo la fine del supporto.
La petizione chiede dunque che si faccia il possibile perché i giochi in questione vengano resi giocabili, senza chiedere di acquisirne i diritti o la proprietà: una richiesta decisamente ragionevole e che in alcuni casi è già stata fatta da altri team di sviluppo, ma il problema è che dipende tutto dalla loro "bontà d'animo".
L'iniziativa sembrava destinata a fallire dopo alcune faide online che ne avevano minato la credibilità, ma nelle ultime settimane c'è stato un nuovo boom che potrebbe portare al successo della petizione: Stop Killing Games ha infatti raccolto oltre 940mila firme, anche se è necessario arrivare a un milione per fare in modo che l'iniziativa possa essere quantomeno discussa al Parlamento europeo.
Si tratterebbe di un traguardo prezioso per la preservazione videoludica, dato che potrebbe esserci la possibilità di regolamentare una volta per tutte questo fenomeno che metterebbe gli sviluppatori di fronte alle loro responsabilità.
La petizione scadrà il 31 luglio 2025: se volete saperne di più sull'iniziativa e supportarla, vi lasciamo al sito ufficiale di Stop Killing Games.
Naturalmente il raggiungimento del milione di firme non garantisce che venga fatta una legge apposita, ma sarebbe ugualmente uno step estremamente importante che, personalmente, mi auguro possa fare da apripista a un futuro in cui preservare i videogiochi non sarà più un'impresa, soprattutto se live-service.
Vi terremo aggiornati sulle nostre pagine in caso arrivino ulteriori novità rilevanti sugli sviluppi della petizione: potete supportare il nostro lavoro acquistando i vostri prossimi videogiochi preferiti su Amazon.