Il mondo degli sparatutto in prima persona ha assistito a un momento storico durante lo scorso weekend, quando Battlefield 6 ha demolito ogni record precedente raggiungendo cifre che nemmeno i più ottimisti analisti del settore avrebbero osato prevedere.
Come segnalato da GamesRadar+, la beta aperta del titolo EA ha attirato simultaneamente oltre 520.000 giocatori su Steam, un risultato che non solo rappresenta il miglior debutto nella storia del franchise, ma che ha anche surclassato il record storico di Call of Duty fermo a 491.000 utenti connessi contemporaneamente dal 2021.
I numeri parlano chiaro: sabato sera Battlefield 6 si è piazzato al quarto posto nella classifica dei giochi più giocati su Steam, superato soltanto da mostri sacri come Counter-Strike 2, Dota 2 e PUBG: considerando che si trattava "solo" di una beta aperta, il risultato assume proporzioni ancora più impressionanti.
La piattaforma di Valve ha visto il franchise di DICE conquistare la ventiduesima posizione nella classifica di tutti i tempi per utenti simultanei, un traguardo che testimonia la rinnovata attrattiva del marchio.
EA non ha nascosto la propria soddisfazione, annunciando sui social media che si è trattata della «più grande Open Beta di sempre» per Battlefield. Tuttavia, il successo inaspettato ha portato con sé anche delle conseguenze indesiderate, con l'azienda costretta a mettere in guardia i giocatori riguardo ai tempi di attesa prolungati durante le ore di punta.
Durante il picco di sabato sera, EA ha dovuto comunicare ai fan che «si stanno avvicinando le ore di punta e sono previste delle code»: l'editore ha rassicurato di essere al lavoro per migliorare i tempi di accesso, chiedendo però pazienza ai giocatori in attesa del proprio turno.
La dichiarazione ufficiale ha sottolineato l'impegno nel garantire un'esperienza fluida ed equa per tutti, compresi coloro che erano già all'interno del gioco: un equilibrio delicato tra l'accogliere nuovi utenti e mantenere stabili le sessioni in corso.
Parallelamente al successo di pubblico, Battlefield 6 (che potete prenotare su Amazon) ha dovuto affrontare l'annoso problema dei cheater: il sistema anti-cheat del gioco ha già bloccato oltre 330.000 account sospetti, un numero che evidenzia sia l'ampiezza del fenomeno sia l'efficacia delle contromisure adottate.
EA ha però voluto precisare che questa tecnologia «non era stata concepita come una soluzione definitiva», lasciando intendere che la lotta ai comportamenti scorretti continuerà ad evolversi.
Il confronto con Call of Duty assume particolare rilevanza se consideriamo che il divario tra i due franchise si era progressivamente allargato negli ultimi anni, motivo per il quale il ritorno di Battlefield ai vertici delle classifiche rappresenta una boccata d'aria fresca per un mercato che aveva visto la serie di Activision dominare praticamente incontrastata.