FIFA 23 mette Sony "nei guai": dovrà rimborsare i pacchetti FUT per «gioco d'azzardo»

Il tribunale austriaco ha condannato Sony a risarcire i giocatori che hanno effettuato microtransazioni con FUT 23.

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Ancora una volta i pacchetti di Ultimate Team finiscono nella polemica: la celebre modalità presente in tutti gli ultimi capitoli della saga di EA Sports, incluso FIFA 23, è stata sempre al centro di forti discussioni per via del suo sistema simile alle loot box.

FUT permette infatti di costruire la propria squadra dei sogni, ma per poter sbloccare i giocatori sarà necessario sbustarli dagli appositi pacchetti, disponibili ovviamente anche a pagamento (trovate gift card per l'acquisto di FIFA Points su Amazon).

La politica internazionale è ormai divisa da tempo per stabilire se questa modalità rappresenti o meno «gioco d'azzardo», soprattutto sul territorio europeo: quasi un anno fa era arrivata un'importantissima vittoria nei Paesi Bassi, che avevano stabilito una volta per tutte come i pacchetti FUT non rientrassero in questa categoria.

Una situazione invece completamente ribaltata in Austria, dove invece un tribunale ha condannato Sony a risarcire i giocatori di FIFA che hanno effettuato microtransazioni legate a FIFA Ultimate Team.

Secondo quanto riportato da Games Wirtschaft (via VGC), diversi giocatori hanno fatto causa a Sony nel 2020 per aver supportato il gioco d'azzardo, sottolineando che diversi utenti — incluso un minorenne — hanno giocato oltre 400€ sul simulatore calcistico.

Un tribunale nel distretto di Hermagor ha emesso un verdetto favorevole proprio nei confronti dei giocatori, condannando Sony a risarcire circa 338.26€: una cifra che terrebbe conto del fatto che alcuni utenti hanno effettivamente ottenuto oggetti di valore superiore a quanto speso.

Si tratterebbe di un precedente particolarmente significativo, soprattutto considerando FIFA 23: non c'è bisogno infatti di sottolineare che cosa potrebbe succedere se altri giocatori austriaci decidessero di fare causa a Sony — o Microsoft — e le possibili implicazioni per il mercato di quel paese in generale.

Va comunque detto che Sony non ha ancora rilasciato una risposta ufficiale a questa sentenza, che con molta probabilità sarà oggetto di ricorso: vedremo dunque come si evolverà la situazione. Nel frattempo, il dibattito sul «gioco d'azzardo» sembra essere destinato ad accendersi ancora una volta.

Anche prima del lancio di FIFA 23 erano arrivate numerose polemiche per via del ritorno delle loot box: Electronic Arts si era però difesa sottolineando che è una meccanica che «i giocatori amano». Ed è difficile darle torto, quando la compagnia arriva a guadagnare grazie ad esse addirittura 3000 dollari al minuto.