La collaborazione tra Microsoft e Asus per ROG Xbox Ally sembrava promettente sulla carta, con un'interfaccia ottimizzata chiamata Xbox Full Screen Experience pensata per ridurre i processi in background e migliorare le prestazioni. Tuttavia, un nuovo test condotto dal canale YouTube Cyber Dopamine ha rivelato che il dispositivo portatile da gaming può offrire risultati significativamente migliori quando abbandona Windows per passare a Linux, dimostrando ancora una volta come il sistema operativo open source possa spremere ogni goccia di potenza dall'hardware disponibile.
I risultati dei benchmark parlano chiaro e mettono in discussione le scelte software del produttore. Durante i test con Kingdom Come: Deliverance 2, la distribuzione Linux Bazzite ha registrato un incremento del 32% nei frame al secondo rispetto alla configurazione Windows con Xbox FSE, quando il dispositivo operava alla potenza massima di 17 watt. Anche Hogwarts Legacy ha mostrato miglioramenti sostanziali, con un guadagno del 24% nelle prestazioni alla stessa potenza, sebbene il divario si riduca considerevolmente quando si abbassa il consumo energetico a 13 watt.
Ma i vantaggi di Linux su ROG Xbox Ally non si limitano ai numeri grezzi delle prestazioni. Cyber Dopamine sottolinea che la stabilità dei frame rate rappresenta forse il beneficio più tangibile per l'esperienza di gioco quotidiana. Mentre su Windows i grafici degli FPS mostrano oscillazioni frequenti e irregolari, su Bazzite le linee rimangono pressoché piatte, garantendo un'esperienza visiva più fluida e piacevole anche quando il numero assoluto di frame è simile tra i due sistemi operativi.
Un aspetto spesso trascurato ma fondamentale per un dispositivo portatile riguarda la gestione dello standby. Su Bazzite, ROG Xbox Ally si risveglia istantaneamente dalla modalità sleep, esattamente come accade con lo Steam Deck di Valve. Al contrario, Windows impiega fino a 40 secondi per entrare effettivamente in standby con le ventole spente, e poi richiede altri 15 secondi circa per tornare operativo. Cyber paragona efficacemente un dispositivo portatile a un libro: dovrebbe essere possibile riprenderlo in mano e usarlo immediatamente, senza dover attendere o preoccuparsi di problemi tecnici come i controller che occasionalmente diventano non responsivi su Windows.
L'aspetto più affascinante emerso dai test riguarda però il processo di sviluppo stesso di Bazzite per questo dispositivo. Durante la fase di testing, Cyber ha potuto interagire direttamente con un membro del team di sviluppo chiamato "Antheus", che correggeva i bug segnalati scrivendo nuovo codice in tempo reale e rilasciando aggiornamenti immediatamente. Questo livello di reattività nella risoluzione dei problemi ha permesso di ottimizzare l'esperienza utente per tutti i possessori fi ROG Xbox Ally in tempi record, dimostrando la flessibilità e l'efficienza della comunità open source.
Per chi teme di rimanere intrappolato in un unico ecosistema, esiste una soluzione pragmatica. Il dual-boot permette di mantenere entrambi i sistemi operativi sul dispositivo, sfruttando Linux per la maggior parte dei giochi e tornando su Windows quando necessario, ad esempio per titoli come Battlefield 6 che richiedono sistemi anti-cheat incompatibili con Linux. In questo modo gli utenti possono godere dei vantaggi prestazionali di Bazzite senza rinunciare alla compatibilità garantita da Windows, ottenendo effettivamente il meglio di entrambi i mondi su un singolo dispositivo portatile.
La media complessiva dei test mostra un incremento prestazionale di 6,6 FPS con Linux rispetto a Windows, corrispondente a un miglioramento del 13,47%. Questi dati sollevano interrogativi legittimi sulla reale efficacia dell'ottimizzazione software operata da Microsoft e Asus, considerando che l'hardware del dispositivo è evidentemente capace di offrire prestazioni superiori quando liberato dai vincoli del sistema operativo proprietario e dalla telemetria che continua a operare in background nonostante gli sforzi di riduzione.