Il perfezionismo cinematografico di Hideo Kojima emerge con prepotenza dalle immagini condivise sui social media, dove il celebre game designer giapponese ha svelato i segreti dietro la realizzazione di Death Stranding 2 (qui la nostra recensione).
Due video pubblicati su Twitter mostrano l'approccio metodico e ossessivo del creatore verso ogni singolo dettaglio del suo nuovo capolavoro videoludico. Il materiale, risalente a oltre due anni fa, rivela quanto sia profonda la ricerca tecnica e artistica che sta alla base del realismo visivo che caratterizza le produzioni di Kojima Productions.
This is a video from when we rented a studio and invited a lighting director to hold a live-action lighting workshop for our staff for DS2. The model was Shioli Kutsuna. Two and a half years ago🙏😍🫶🎬 pic.twitter.com/OeT9wdRhQQ
— HIDEO_KOJIMA (@HIDEO_KOJIMA_EN) July 29, 2025
Il primo filmato documenta un workshop di illuminazione dal vivo organizzato appositamente per il team di sviluppo. In studio, l'attrice Shioli Kutsuna, che interpreta Rainy nel gioco, viene utilizzata come modello per dimostrare gli effetti della luce sul volto umano. Due fasci luminosi, uno blu e uno rosso, illuminano i lati opposti del suo viso mentre lei muove la testa da sinistra a destra, guardando in alto e in basso.
L'effetto visivo risulta ipnotico: mentre l'attrice si muove, l'interazione tra le luci colorate non solo modifica i toni cromatici del volto, ma ne trasforma letteralmente la percezione delle forme e dei lineamenti. Kojima Productions aveva affittato uno studio professionale e invitato un direttore della fotografia specializzato per condurre questa sessione formativa destinata agli sviluppatori.
La scelta di utilizzare Kutsuna per questi test non è casuale. In una precedente intervista Kojima aveva spiegato le difficoltà specifiche nel rappresentare accuratamente le persone asiatiche attraverso la computer grafica.
«È difficile far apparire le persone asiatiche in modo accurato nella CG»
Aveva dichiarato il designer, sottolineando come specialmente le giovani donne o quelle con la pelle impeccabile finiscano per sembrare troppo levigate e artificiose.
Il problema riguarda molti asiatici che possiedono una pelle naturalmente bella e fine, caratteristica che paradossalmente li fa apparire artificiali quando riprodotti digitalmente. Grazie alle nuove tecnologie implementate in Death Stranding 2, Kojima si dice soddisfatto dei miglioramenti ottenuti, pur mantenendo l'ambizione di perfezionare ulteriormente questi aspetti nelle future produzioni.
Il secondo video condiviso dal game designer mostra un approccio altrettanto meticoloso per le sequenze d'azione. Si tratta di riprese sperimentali di tre anni fa che documentano la sequenza del risveglio, uno dei momenti chiave del gioco. Un attore in tuta da motion capture, completamente ricoperto dai marcatori sferici caratteristici di questa tecnologia, viene fatto roteare su un dispositivo meccanico che simula il movimento di nuoto nell'aria.
Due operatori spingono e manovrano manualmente il macchinario per creare i movimenti desiderati. Nonostante l'aspetto quasi comico dell'attore imbragato nella sua tuta punteggiata, la sequenza dimostra l'incredibile impegno fisico necessario per registrare le scene d'azione e le cutscene che caratterizzano Death Stranding 2.
L'approccio di Kojima riflette la sua profonda passione per il cinema, dichiarata apertamente nella sua biografia Twitter dove afferma che "il 70% del suo corpo è fatto di film". Questa filosofia cinematografica permea ogni aspetto del suo lavoro, spingendolo a garantire che il suo team comprenda come illuminare realisticamente anche in ambito videoludico.
La condivisione di questi materiali dietro le quinte rappresenta una rarità nell'industria videoludica, dove solitamente i processi creativi rimangono celati al pubblico. Kojima si distingue per la sua trasparenza e per la volontà di mostrare la complessità del lavoro necessario per raggiungere l'eccellenza visiva che contraddistingue le sue opere.