CD Projekt: intervista sugli open-world

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a cura di Alexru88

Konrad Tomaszkiewicz
di CD Projekt, dopo l’intervista di ieri sul tema dei DLC, ha raccontato a Examiner dei pregi e difetti nel creare un videogame open world, nel loro caso The Witcher 3: Wild Hunt: “Prendi i giochi closed-world: le loro trame sono spesso piuttosto buone perché i programmatori possono concentrare più sforzi sullo storytelling, ma in meno ambientazioni.Noi invece vogliamo portare quella qualità in un open world, vogliamo che ogni punto della mappa sia interessante da esplorare e soprattutto credibile. Questa è la nostra visione per ridefinire il genere.C’è stato un tempo in cui giocare ad un open world significava andare dal punto A al punto B, senza aver poi molto da fare nel tragitto. Oggi invece, si può vedere un gioco secondario tra i due estremi del tragitto; volendo, ci si può anche dimenticare dell’esistenza di B
“.

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